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Museo, teatro e sport: ‘Si coinvolga di più la popolazione’

Bellinzona, la Gestione del Consiglio comunale sollecita gli enti autonomi affinché adottino un approccio più partecipativo

(Ti-Press)
13 giugno 2024
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Si può fare di più e meglio per coinvolgere maggiormente la popolazione di Bellinzona e i turisti, avvicinando ai potenziali utenti le varie strutture comunali, e viceversa, e rendendo più attrattive e partecipative le iniziative già in essere e future firmate dalla Città. A dirlo la Commissione gestione del Consiglio comunale nei rispettivi rapporti sui consuntivi 2023 degli enti autonomi Teatro, Sport, Carasc e Musei. Invitando il legislativo ad approvare i conti, giudica positivamente gli sforzi sin qui fatti ma caldeggia anche un ulteriore affinamento dell’offerta. Che c’è, si è sviluppata in tanti modi, ma sembra talvolta non raggiungere pienamente l’obiettivo.

A Villa dei Cedri 123 visitatori a settimana

Partiamo da Villa dei Cedri. Durante le 31 settimane di apertura, le mostre nel Museo hanno attratto 2’720 visitatori, in media 123 a settimana. “C’è soddisfazione evidente per le iniziative proposte che includono mostre fotografiche, campagne e impegni scientifici”, premette il rapporto redatto da Lorenza Röhrenbach (Verdi/Fa): “Ma sorprende e delude la mancanza di eventi correlati”. Ad esempio proposte alternative come Aperitivo con delitto, serate Art&Jazz, la Giornata internazionale dei musei, i Tesori nascosti, Vino in Villa, il brunch del 1° agosto e Librarsi al parco “sono state ben accolte dal pubblico ma rimangono episodi isolati. Sorprende il fatto che durante l’anno si siano tenuti solo dieci eventi speciali e nove giornate dedicate agli eventi per famiglie e ragazzi; peccato poi che la tensostruttura sia stata utilizzata unicamente per rinfreschi post vernissage tralasciando la possibilità che questi ultimi possano fungere da catalizzatori per altri eventi. Dalla cultura all’intrattenimento, le tensostrutture possono fungere da piattaforme dinamiche per concerti, proiezioni, conferenze e molto altro”. Inoltre la Gestione ritiene che il Museo non sia stato capace di attrarre adeguatamente famiglie e ragazzi: perciò invita la direzione a potenziare programmi “appositamente progettati per le famiglie, con attività interattive, laboratori creativi e visite guidate adatte a tutte le età; organizzare eventi e festival tematici dedicati alle famiglie; includere nella programmazione spettacoli dal vivo, workshop artistici, giochi e attività ludiche per tutta la famiglia”. Questi programmi “dovrebbero essere divertenti, educativi e coinvolgenti, affinché si possano incoraggiare l’interazione e la partecipazione attiva”. Tutti i commissari ne sono persuasi: “Con un approccio attento e orientato al coinvolgimento del pubblico, il Museo Villa dei Cedri potrebbe diventare altresì un luogo di maggior scoperta, divertimento e apprendimento per tutti”. Pure auspicata una maggiore presenza sui social e nel marketing per “aumentare la visibilità, attrarre un pubblico più ampio e coinvolgere la comunità locale e nazionale in modo significativo”.

‘Pienone fondamentale per la città’

Sul fronte Teatro Sociale, la Gestione (relatore Sacha Gobbi, Lega/Udc) sottolinea che la Dirigenza “negli ultimi anni ha dimostrato di prendere in considerazione i suggerimenti di questa commissione e le volontà espresse con il voto dal Consiglio comunale”. Malcontento e incomprensioni sulle “lacune gestionali” fanno insomma parte del passato. La strada intrapresa “sembra quella giusta e auspicata da molti, nell’interesse di tutti e di un Sociale che sappia contribuire positivamente in modo continuativo alla proposta turistica e culturale” della capitale ticinese. Una novità è stata la costituzione della Commissione artistica, pure voluta dal Cc con un ruolo consultivo per la direzione nell’ambito della definizione della linea artistica e conseguente trasposizione nella proposta stagionale: ne fanno parte il giornalista bellinzonese e uomo di cultura Michele Fazioli, Ute Haferburg del Teatro Casinò di Zugo e Thierry Luisier della Federazione romanda arte di scena. L’anno scorso gli spettacoli sono stati 49 per un totale di 76 giornate se si contano le repliche. L’affluenza del pubblico è tornata a essere quella prepandemica con 12’500 spettatori complessivi che hanno assistito agli spettacoli a pagamento (altri 4’000 in forma gratuita, in prevalenza allievi delle scuole comunali). Rispetto al consuntivo precedente, la media di spettatori a evento si attesta attorno ai 200, con un balzo avanti di una sessantina di unità. “Un risultato importante probabilmente frutto, oltre che della voglia di tornare a teatro dopo la pandemia, del giusto mix tra proposte chiamate per semplicità ‘di massa’ e altre riservate a un pubblico più di nicchia. Ma come non ricordare il Sociale pieno per due sere consecutive, curiosi per le strade e ristoranti ben frequentati per l’arrivo di un volto noto. Indipendentemente dal giudizio personale sulle doti artistiche, quanto appena descritto è fondamentale per la vita della città in senso più ampio. La programmazione ha però cercato di valorizzare soprattutto gli artisti del territorio attraverso le produzioni e l’organizzazione del Festival Territori e la messa in scena di numerosi artisti della regione”.

‘Eventi collaterali per i non addetti’

Ce n’è anche per l’Ente Sport, impegnato nel progetto di sviluppo strategico dell’offerta anche in ottica turistica. L’auspicio della Gestione (relatore Michele Egloff, Unità di sinistra) è che in futuro “si evitino passi falsi quali lo stop di un anno del torneo pasquale di calcio, che hanno ricadute nefaste su introito, visibilità e immagine della città. Importantissimo sarà il coinvolgimento dell’intero Comune nella programmazione dei molti eventi sportivi di grande richiamo. Le attività di accompagnamento dovranno essere estese nel tempo e nello spazio coinvolgendo i club locali, tutta la popolazione residente, gli accompagnatori e i turisti anche fuori dai campi da gioco. A Losanna, per esempio, durante Athletissima vengono organizzati per un’intera settimana eventi in tutta la città, dedicati a un pubblico molto differenziato di non addetti ai lavori. Perché non provarci con il Galà dei Castelli?”.