Una petizione presentata da Elio Rè e Claudio Rossetti invita il Municipio ad affrontare la questione del dimensionamento delle zone edificabili
Una petizione chiede al Municipio di Biasca di organizzare al più presto delle serate informative pubbliche che approfondiscano la questione del dimensionamento delle zone edificabili “spiegando convenientemente i passi intrapresi e quelli futuri, argomentando le prevedibili ricadute sulla futura pianificazione e le possibili conseguenze sulla proprietà privata nella denegata ipotesi di dover procedere a dezonamenti”. Petizione recentemente presentata dal presidente del Patriziato, nonché già capogruppo socialista, Elio Rè e Claudio Rossetti, già candidato al Consiglio comunale per la lista Insieme a Sinistra.
I due petenti nel testo ricordano che, nell'ambito dell'approvazione del Piano direttore cantonale (Pd) avvenuta nell'ottobre 2022, il Consiglio federale ha indicato che le zone edificabili in Ticino sono più estese di quanto sarebbe necessario in base alla crescita demografica prevista per i prossimi 15 anni. Perciò ai Comuni sono stati concessi ulteriori due anni di tempo per rivedere e ricalcolare le loro zone edificabili. “Molto semplicemente bisogna considerare quanti abitanti e posti di lavoro si hanno a disposizione”, spiegano. Un dato che sarà poi verificato dal Cantone e confrontato con le previsioni di crescita del Comune: “Se dovesse risultare che il Comune dispone di riserve di aree edificabili superiori alle previsioni di crescita, si dovrà ricorrere a dezonamenti”. E in caso di mancanza della consegna nonché dell’allestimento dei documenti richiesti entro i termini fissati, il Cantone “sospenderà tutte le procedure di modifica di Piano regolatore, bloccando inoltre tutte le domande di costruzione pendenti”.
Vale dunque la pena “finalmente e seriamente esaminare la scheda R6 del Pd che dà le necessarie indicazioni sullo sviluppo degli insediamenti e la gestione delle zone edificabili colpevolmente ignorata dal Cantone e da molti Comuni”. Scheda R6 che compone l’insieme degli indirizzi “finalizzati a contenere l’estensione degli insediamenti, a migliorare la qualità del tessuto costruito e a favorire un’edificazione concentrata (densificazione)”. Insomma, “applicare il concetto di contenibilità previsto dalla legge non è sicuramente semplice e potrebbe avere un prezzo doloroso per i proprietari di terreni”. È quindi “necessario affrontare di petto la questione cercando di ottimizzare le conseguenze che risulteranno finanziariamente e moralmente dolorose per molti cittadini e per lo sviluppo futuro di Biasca”. Rè e Rossetti ritengono infatti “che il cittadino abbia il diritto di essere informato sulla situazione attuale, sulle intenzioni e sulle soluzioni proposte dal Municipio”.