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Elezioni annullate, e non solo sospese, per vizio grave

Schede modificate ad Arbedo-Castione: decisione basata pure sull’articolo 34 della Costituzione. Il precedente di Airolo

Le operazioni di spoglio al Palasport di Bellinzona
(Ti-Press)
17 aprile 2024
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L’Ufficio cantonale di accertamento avrebbe potuto sospendere le elezioni di Arbedo-Castione, anziché annullarle obbligando così la popolazione a rivotare una seconda volta verosimilmente il prossimo autunno? È la domanda che molti si pongono a due giorni dalla scoperta del possibile broglio emerso domenica, durante l’operazione di spoglio effettuata al Palasport di Bellinzona, su 49 schede per il Municipio e alcune del Consiglio comunale. Schede di voto nelle quali una o più mani, per ora ignote, ha o hanno ‘tipexato’ i voti posti originariamente a favore della lista Lega/Udc/Arbedo-Castione Viva trasferendoli a quella del Plr di Arbedo, la sezione in cui figura candidato il sindaco Luigi Decarli. In attesa che venga diffusa la decisione formale e motivata dall’Ufficio cantonale di accertamento, da nostre informazioni risulta che verosimilmente lo stesso ha ritenuto il vizio talmente grave da imporre seduta stante l’annullamento della consultazione popolare, agendo così sulla base dell’articolo 34 della Costituzione federale, quello sui diritti politici. E in particolare sulla base del suo secondo capoverso, che recita: “La garanzia dei diritti politici protegge la libera formazione della volontà e l’espressione fedele del voto”. Concetto che può risultare criptico, ma nel quale figura la necessità – nel caso concreto – di evitare che lo spostamento abusivo di tot voti da una lista all’altra potesse sfociare nell’elezione di un municipale anziché un altro. Se ne saprà di più quando si conosceranno le motivazioni scritte della decisione adottata dall’Ufficio di accertamento, decisione che dovrebbe uscire nei prossimi giorni. E che potrà essere impugnata davanti al Tribunale federale con un ricorso. Entro trenta giorni.

Cose di oggi e di altri tempi

Comunque vada, la vicenda è destinata a far versare ancora parecchio inchiostro. Come d’altronde successe nel 1980 ad Airolo, lo stesso Comune dove quattro settimane fa è emersa la sparizione di 50 schede di riserva, anomalia che un delegato allo spoglio ha subito segnalato al Ministero pubblico. Airolo la cui vita 44 anni fa si animò per due eventi: l’inaugurazione della galleria autostradale del Gottardo che avvicinava il Ticino al nord delle Alpi e il broglio verificatosi in occasione delle elezioni comunali del 27 aprile. Che furono sospese, poi annullate e infine ripetute in novembre con un risultato opposto a quello del primo turno. La contesa fra Ppd e Plr era sentitissima e a spuntarla furono infine i liberali-radicali, con tanto di strascico giudiziario.

Tutto ha inizio con la decisione dell’Ufficio cantonale di accertamento di sospendere la proclamazione dei risultati per il Municipio. Motivo, le macchine che verificano le schede di voto hanno ravvisato delle anomalie: la domenica 42 di esse, tutte recanti lo stesso partito (il Ppd) e i nomi degli stessi candidati al Municipio, risultavano essere uscite dal seggio che non era quello in cui erano state depositate il giorno prima dagli elettori. Il ‘trasloco’ notturno di 32 schede dall’urna n° 1 (cognomi dei votanti dalla A alla G) all’urna n° 2 (dalla H alla Z), e viceversa di 10 schede in direzione contraria desta troppi sospetti (qualcuno potrebbe averle manipolate e riposte per errore nella cassetta sbagliata) e tutto finisce a Bellinzona, al Dipartimento dell’interno. Qualche giorno dopo il Consiglio di Stato nomina una commissione d’inchiesta amministrativa formata da quattro alti funzionari. Che rassegna un rapporto sulla cui base il governo trasmette infine gli atti alla Procura sopracenerina.

Inchiesta contro ignoti per frode elettorale

A fine giugno il procuratore Dick Marty – destinato poi a diventare consigliere di Stato, consigliere agli Stati e membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa in seno alla quale finirà per svolgere alcune indagini di portata internazionale – sulla base dell’inchiesta condotta dai commissari Giorgio Galusero e Angelo Lamberti giunge a conclusioni chiare: il broglio è emerso grazie allo spoglio meccanizzato; le schede manipolate possono essere più delle 42 indicate mentre un centinaio risultano sparite; la segnalazione alla Procura è stata fatta con un ritardo di tre settimane; si procede contro ignoti per il reato di frode elettorale. Conseguenza: il 18 luglio l’Ufficio d’accertamento annulla le 42 schede contraffatte ma proclama valida l’elezione. Il nuovo Municipio, comunque un po’ meno azzurro di quello precedente, entra in carica. Monta lo sdegno in casa liberale-radicale, e in altre forze politiche, per il Municipio “eletto con l’imbroglio”: in sole 48 ore una petizione di protesta viene sottoscritta da 646 airolesi (la maggioranza assoluta del corpo elettorale) e da quattro partiti (Plr, Udc, Ps e Psa) e indirizzata al governo; segue a fine luglio un ricorso interposto davanti al Consiglio di Stato da sette cittadini in rappresentanza dei quattro partiti. Anche il Consiglio comunale si esprime in tal senso con una lettera inviata a Bellinzona. Non viene però concesso l’effetto sospensivo, il Municipio provvisorio resta in carica e anche il presidente Ppd, Diego Orelli, ricorre a inizio agosto. Ma in senso opposto: al CdS chiede che le 42 schede siano ritenute valide e al Tribunale amministrativo che il governo sia ricusato per essersi esposto a favore dei ricorrenti.

La rivincita del Plr e il caso del 1983

Arriviamo a ottobre: il Tram respinge la richiesta di ricusa, il CdS può decidere e accoglie così il ricorso. Decade il Municipio provvisorio e il Comune viene commissariato (presidente il municipale Plr Edo Beffa) fino alle elezioni del 23 novembre. Che sfociano in un risultato fotocopia nella distribuzione dei seggi (cinque al Ppd e quattro al Plr) ma nello scavalcamento che Edo Beffa fa ai danni dell’ex sindaco popolare-democratico Alfonso Ramelli superato di 88 voti. Tre anni dopo, in occasione delle elezioni cantonali, un nuovo scandalo scuote Airolo: Diego Orelli e Alfonso Ramelli vengono arrestati, indagati e condannati a pene minori da Dick Marty per i reati di coazione e falsità in documenti e rispettivamente complicità.

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