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Villa dei Cedri, il parco si fa culturale ed ecosostenibile

Alcune aree verranno ripensate per essere più ecologiche, altre trasformate in modo da favorire la biodiversità

Un giardino storico da valorizzare
(Ti-Press)
29 marzo 2024
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Il parco di Villa dei Cedri è un’oasi urbana in centro città. Un giardino storico in continua trasformazione, un patrimonio naturale che per essere al passo con i tempi intende prestare particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale e alla biodiversità. Una sensibilità verso questi aspetti di attualità che si traduce nel voler ripensare alcune aree: una di queste è il giardino all’italiana situato di fronte alla veranda, caratterizzato da percorsi e aiuole con forme geometriche che circondano una fontana classica. Le aiuole fiorite rappresentano però un problema: «Prevediamo di restaurare questo giardino, conferendogli vitalità ma prestando attenzione anche all’ecosostenibilità», spiega alla ‘Regione’ Carole Haensler, direttrice del Museo di Villa dei Cedri.

Ecco perché un’aiuola di fiori – peraltro con fioritura limitata ad alcune settimane – che necessita di regolare irrigazione non è una soluzione ottimale poiché comporta un eccessivo dispendio di risorse idriche. L’idea è quindi individuare le specie di piante che potrebbero vivere meglio senza dover essere regolarmente innaffiate. «Dobbiamo capire cosa possa durare di più ed essere più resistente ai periodi di siccità sempre più frequenti anche alle nostre latitudini», rileva Haensler. Tra i progetti vi è anche l’idea di inserire per la durata di un anno un’installazione artistica nel parco: non una scultura permanente, ma un’opera temporanea che metta in evidenza un tema del parco. Attualmente e fino all’autunno c’è un’opera di Monica Ursina Jäger, “Homeland fictions (A Constellation)”, che racconta la storia dei boschi di querce e di faggi e di come sono cambiati negli ultimi cento anni e come cambieranno ancora nel prossimo futuro. «Per l’autunno stiamo discutendo con un’artista per una nuova installazione che possa raccontarci un’altra storia», rileva la direttrice.

Le quattro zone

Non tutti sanno che il parco presenta quattro zone molto diverse fra loro: il giardino paesaggistico inglese, quello all’italiana, la zona di servizio con il parco giochi e l’orto giardino. Per orientare il visitatore e aiutarlo a identificarle è prevista la posa di una segnaletica con pannelli informativi sulla storia del parco, che si può approfondire con l’audioguida realizzata da Nucleo Meccanico (che produce e sostiene progetti culturali legati allo storytelling) e disponibile all’accoglienza del Museo. Il parco pubblico cittadino oltre a farsi più sostenibile vuole anche favorire la biodiversità.

Proprio per questo a breve nell’area a lato di via Rompeda verrà realizzato un prato fiorito, che costituirà un’importante fonte di cibo per api, insetti e uccelli grazie alla produzione di polline e semi, oltre che a favorire il rinnovo del sottosuolo. Peraltro l’associazione Strega Verde ha iniziato a coltivare l’area di giardino situata davanti allo stabile ex Balbiani, la casetta a due piani presente sulla destra entrando da Piazza San Biagio. Previsto quest’anno il primo raccolto di lavanda ed erbe aromatiche.

Avvicinare la popolazione

Recentemente sono stati organizzati diversi eventi nel parco per avvicinare la popolazione al Museo. Di anno in anno vi sono appuntamenti che si consolidano e nuovi che vanno ad aggiungersi. Da questa primavera prenderà ufficialmente avvio la rassegna ‘Live al parco #1’, un concerto. Una prima serata si era tenuta già l’anno scorso e aveva riscosso un certo successo e così da quest’anno l’evento verrà inserito nel calendario degli appuntamenti, con due serate in primavera e autunno. Il prossimo concerto (gratuito) si terrà giovedì 13 giugno alle 18 con la musica dell’Ashlin Parker Quartet di New Orleans, in collaborazione con Nicolas Gillet. Musica coinvolgente da assaporare sotto le fronde del faggio secolare con la possibilità di consumare cibo e bibite (a pagamento) grazie a un servizio bar esterno.

Caccia al tesoro il 1° aprile

Il prossimo evento previsto nel parco si terrà lunedì 1° aprile alle 14.30 ed è una caccia al tesoro per famiglie con bambini tra i cinque e i dieci anni, alla scoperta delle specie botaniche del parco e le loro particolarità in modo ludico. Quanto alla possibilità di realizzare un vero e proprio bar nel parco – ipotesi di cui si era discusso alcuni anni fa e per la quale un architetto aveva elaborato un progetto di massima – Haensler risponde che si tratta di un sogno destinato per ora a restare nel cassetto: troppe le incognite. Innanzitutto per quanto riguarda gli uffici situati nella dépendance che dovrebbero in quel caso traslocare, ma per i quali non vi sarebbe un’altra ubicazione disponibile. A pesare anche il costo necessario ad adibire gli spazi esistenti adattandoli a un esercizio pubblico.