Moreno Pucci lascia e cerca interessati a rilevare l'attività del suo negozio di musica. ‘Anche questo settore colpito dalla concorrenza online’
Toccare con mano le corde di una chitarra, picchiare su un piatto della batteria per sentirne il suono e far scorrere le dita su una tastiera per capire quale piace di più. Entrare in un negozio di musica è questo, ma non soltanto. È poter parlare con il venditore delle ultime novità, chiedere consiglio su come regolare uno strumento, farsi aiutare nella scelta e chiedere una riparazione in caso di bisogno.
Una consulenza utile per chi muove i primi passi con lo strumento ma pure per i professionisti. È anche incontrare altri musicisti con cui scambiare quattro chiacchiere. Non sono dettagli di poco conto; chi entra in un negozio di musica trova un mondo, ma anche questo mondo sembra non essere stato risparmiato dall’agguerrita concorrenza dell’online. Ne sa qualcosa Moreno Pucci, che recentemente ha maturato la difficile decisione di chiudere nei prossimi mesi il suo negozio Musiconnection in via Officina a Bellinzona. Un’altra attività che cesserà nei prossimi mesi a Bellinzona, che va ad aggiungersi alla lista degli addii sempre più lunga: lo scorso autunno Quintorno a Monte Carasso, Chocolat Stella in stazione lo scorso gennaio e la boutique Switcher di via Camminata che chiuderà alla fine di questo mese. «Non è stata una scelta facile – ammette – per un po’ di tempo non ci ho dormito la notte. Ho avviato questa attività trentacinque anni fa e questo lavoro mi piace ancora, ma quest’anno compirò settant’anni e penso che sia un’età più che ragionevole per decidere di smettere».
Una decisione che dipende però anche dal calo di clientela: «Negli ultimi anni la gente ha cambiato abitudini, durante la pandemia si è orientata verso acquisti online e anche dopo, una volta che i negozi hanno riaperto, ha continuato ad acquistare su internet. L’aspetto che sembra essere preponderante è il risparmio, spendere meno è ciò che conta di più». Il titolare del negozio nota una differenza di qualità enorme tra quanto si può acquistare in un negozio specializzato e ciò che si trova su internet. «Ma purtroppo è anche la mentalità a essere cambiata: se lo strumento che si compra non è di qualità non è rilevante perché comunque lo si è pagato poco». Vi è poi anche un altro inconveniente: se online si acquista qualcosa di danneggiato non è scontato ottenere un rimborso, in un negozio invece c’è sempre un punto di riferimento cui rivolgersi in caso di bisogno.
Musiconnection chiuderà nel corso dell’anno e al titolare piacerebbe trovare qualcuno interessato a rilevare l’attività per portare avanti questa offerta a favore degli amanti della musica. Un negozio ben attrezzato e in buone condizioni «anche il prezzo di cessione sarà interessante e l’affitto è molto favorevole», spiega Moreno Pucci, dicendosi disposto ad affiancare per un periodo chi dovesse raccogliere il testimone. «Mi rendo conto che all’inizio non sia facile, io posso aiutare facilitando i contatti con i commercianti di strumenti presenti in Svizzera e alcuni in Germania, dare un supporto con le comande e potrei occuparmi delle riparazioni degli strumenti».
Prima di aprire Musiconnection Pucci lavorava come capo carrozziere in un garage della regione. Appassionato di musica e lui stesso chitarrista in un gruppo, nel 1988 ha deciso di aprire il suo primo negozio di strumenti nel quartiere di San Paolo a Bellinzona. Nel 2004 si è trasferito nell’attuale ubicazione in viale Officina. All’epoca c’era molto fermento – ricorda il nostro interlocutore –, c’erano molti appassionati che frequentavano regolarmente il negozio. Una passione per la musica che ha sempre accompagnato anche Pucci, già in giovane età quando suonava la chitarra di nascosto: «Mio padre non voleva, diceva che quelli che suonavano la chitarra elettrica erano tutti drogati», ride. La passione l’ha portato a voler costruire lui stesso delle chitarre: «Non era facile, all’inizio facevo diversi errori, soprattutto per quanto riguarda la lunghezza del manico. Ma devo dire che dopo una serie di tentativi sono riuscito a ottenere buoni risultati». Ne ha realizzate una quarantina, una decina le ha conservate, mentre le altre ci conferma di averle vendute a clienti molto soddisfatti. «Se li rivedo è perché devono comprare delle corde, ma non per riparare lo strumento. E questo mi fa molto piacere. Mi capita invece di vedere chitarre acquistate su internet che dopo qualche mese hanno il manico storto perché il legno non era di qualità». Ed è sempre con quella passione e con impegno che Moreno è riuscito ad aprire un negozio che è stato un punto di riferimento per i musicisti di tutto il cantone, una storia di successo con una colonna sonora che si spera non sia ancora giunta alle battute finali.