Non è bastato il piano di rilancio avviato negli scorsi anni. Sono previsti dai 10 ai 12 licenziamenti
Si chiude un capitolo nella storia casearia ticinese. Infatti, entro la metà del 2024 la Lati Sa, con sede a Sant’Antonino, chiuderà i battenti. La causa è da ricercare negli elevati costi strutturali e sono previsti 10-12 licenziamenti.
A comunicarlo Carlo Croci, presidente del Consiglio di amministrazione, durante un incontro con la stampa.
Non ha dunque retto il piano di rilancio annunciato cinque anni fa a seguito delle importanti difficoltà accumulate dell’azienda. Difficoltà che l’avevano portata a un passo dal fallimento. Verso la fine del 2018 si era trovata una soluzione con la cessione del 70% delle azioni detenute dalla Federazione ticinese produttori di latte alla Cooperativa dei produttori di latte della Svizzera centrale, con sede a Lucerna. In quella circostanza si era stabilito che per restare concorrenziale la Lati avrebbe dovuto ripensare i propri prodotti, dando loro una connotazione tipicamente ticinese. Pena, l’impossibilità di restare a galla sul mercato ticinese e svizzero. Parallelamente era partita l’acquisizione di nuovi macchinari per la lavorazione e la trasformazione del latte. Nel 2019 si era già passati da 52 a 20 dipendenti.