Conclusa la sistemazione dei primi edifici. La Fondazione promotrice dei lavori rinnova l'appello a benefattori ritenuto il previsto aumento dei costi
È stato un anno ricco di soddisfazioni per la Fondazione promotrice del recupero e della valorizzazione dell'antico villaggio di Prada, nucleo medievale situato sulla montagna sopra Ravecchia tutelato quale bene culturale di interesse cantonale. Iniziato nella primavera del 2021 con una prima fase sperimentale, il cantiere è entrato nel vivo nel 2023 permettendo di concludere – prima della pausa invernale – gli interventi conservativi su otto edifici grazie a scavi archeologici, consolidamento delle strutture e allontanamento del materiale di crollo. Le fotografie di Ivo Bomio ben testimoniano i risultati raggiunti negli ultimi mesi. Si tratta di una prima importante tappa del progetto volto a preservare l'eredità storica e culturale del villaggio abitato sin dal Medioevo (prima attestazione nel 1381), e dove nel 1583 vi si contavano ancora 40 famiglie (160 - 200 persone). A partire dalla prima metà del 1600 il nucleo fu abbandonato per una serie di cause ancora sconosciute. «I primi risultati sono entusiasmanti e ripagano il grande sforzo di tutti gli addetti ai lavori – esordisce il presidente della Fondazione Prada, Alberto Marietta –. Prevediamo di riprendere con gli interventi a fine marzo-inizio aprile, concentrandosi sul resto del villaggio, andando dunque a fare i medesimi interventi sugli edifici rimenanti, circa una quindicina. Si procederà quindi con gli scavi e la successiva messa in sicurezza. L'auspicio è di arrivare a buon punto entro la fine del 2024». Secondo il progetto curato dall’ingegner Andrea Demarta – e che vede il diretto coinvolgimento dell'Ufficio dei beni culturali –, i diroccati vengono ricostruiti solo in parte. Il concetto è quello del restauro conservativo, con il consolidamento delle mura costruite almeno 400 anni fa cercando di utilizzare il più possibile le tecniche e i materiali usati un tempo. I lavori e gli scavi fin qui effettuati hanno permesso di riportare alla luce alcuni reperti archeologici.
Attualmente in fase di allestimento, dalla prossima primavera ci si concentrerà anche sul rifacimento del sagrato della chiesa del villaggio e per la creazione di uno stabile d'accoglienza per i visitatori, con servizi igienici e pannelli informativi con codici QR. Sotto la lente degli addetti ai lavori anche interventi ai sentieri che portano ai 580 metri del villaggio. Rimane l'idea di realizzare uno spazio didattico-museale all'interno di uno degli edifici che vedrebbe, a differenza degli altri, anche la costruzione di un tetto.
Inizialmente il costo del progetto era stato quantificato in 1,7 milioni di franchi, coperti nella misura del 65% da contributi federali, cantonali e comunali. Il 15% assicurato invece da enti e fondazioni, mentre si è ancora alla ricerca dei fondi necessari per la parte rimanente. «Stiamo ricalcolando la cifra sulla base dei lavori fatti quest'anno – rileva Marietta –. Possiamo annunciare che ci sarà un aumento dei costi, che al momento non possiamo ancora quantificare con esattezza. D'altronde, come ci conferma l'Ufficio cantonale dei beni culturali, non è mai facile valutare la reale portata dell'investimento nell'ambito di questo tipo di interventi. Da parte del Cantone dovrebbe esserci la disponibilità per un sussidio maggiore». La Fondazione ha dunque recentemente avviato una importante raccolta fondi appellandosi a eventuali benefattori che volessero contribuire al progetto.
La Fondazione è stata costituita nel settembre 2016 per volere dei Patriziati di Ravecchia, Bellinzona, Carasso e Daro, della Città di Bellinzona, dell’Associazione Nümm da Prada e della Parrocchia di Ravecchia. Già nel 2017 si era proceduto con un importante lavoro di disboscamento al fine di liberare il sito archeologico dalle piante e dalla folta vegetazione che rendevano impossibile persino scorgere gli edifici. In attesa del completamento della valorizzazione, l'interesse non manca e attualmente già vengono organizzate visite per ammirare ancora da più vicino i resti dell'antico villaggio. Tutte le informazioni sul sito www.fondazione-prada.ch.