La maggioranza dei due collegi dei docenti boccia le misure del preventivo 2024. E scrive al governo paventando la rinuncia ad attività extrascolastiche
Riunutosi in sessione straordinaria, a maggioranza il collegio dei docenti del Centro professionale tecnico di Bellinzona ha espresso il suo pollice verso alle misure di risparmio contenute nel preventivo cantonale per il 2024, che prevedono, tra le altre voci, il ‘contributo di solidarietà’ e la ‘rinuncia all'adeguamento al rincaro’ per il personale dello Stato.
Il motivo di questa opposizione – annota lo stesso collegio dei docenti – va ricercato in particolare nel fatto che negli ultimi decenni i docenti, così come tutto il personale che permette il funzionamento di una scuola (personale amministrativo, bidelli e addetti alle pulizie), hanno visto incrementare i propri oneri lavorativi e contemporaneamente hanno subìto un peggioramento delle condizioni contrattuali (si pensi in particolare alla questione della cassa pensione).
Alla luce di queste considerazioni, il collegio dei docenti ha deciso di inviare al Consiglio di Stato un'articolata presa di posizione nella quale, qualora dovessero venir attuate le misure contemplate nel preventivo 2024, vengono paventati, fra le altre cose, la rinuncia a organizzare attività extrascolastiche al di là della normale griglia oraria e degli stretti compiti di insegnamento, e il dimezzamento delle giornate di formazione continua per quadriennio. Nel corso del plenum è stato anche votato un credito quale sostegno al movimento ErreDiPi per le sue attività.
Analoga presa di posizione arriva dal Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona, che osserva come "in concreto, si perderà complessivamente attorno al 3%: circa 1’000 franchi all’anno in meno per i redditi più bassi, 5'000 per quelli più alti. I 2/3 di questa riduzione si ripercuoteranno inoltre per l’intera carriera lavorativa, con effetti anche sulle future rendite di cassa pensione".
Misure di risparmio che, per i docenti, "sono le ultime di una lunga serie di penalizzazioni salariali che, a partire dagli anni ’90, hanno degradato progressivamente le condizioni professionali degli impiegati statali". "L’aumento dei contributi da un lato e la decurtazione prevista dal Preventivo 2024 dall’altro portano perciò ad una perdita salariale complessiva che si aggira attorno al 4% a partire dal 1° gennaio 2024", sottolinea la nota odierna.
Per i docenti del Liceo di Bellinzona, "è opportuno inoltre sottolineare che i tagli indiscriminati alla spesa sociale dello Stato non colpiscono solo i dipendenti statali, ma anche i lavoratori degli enti sussidiati dal Cantone e dei servizi correlati, i cittadini beneficiari dei sussidi di cassa malati e, più in generale, i cittadini che beneficiano di un qualunque servizio statale: è infatti difficile immaginare che condizioni professionali rese più precarie non si ripercuotano ad ampio raggio sulla qualità del servizio stesso".
Ragioni per cui il Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona "si associa alla protesta del 22 novembre indetta dai sindacati OCST, Vpod e Sit, e appoggiata dall’associazione ErreDiPi, e si riserva la possibilità nelle prossime settimane di discutere di ulteriori misure di mobilitazione, comprese forme di astensione dal lavoro analoghe a quelle già attuate durante l’anno scolastico 2022-2023 riguardo alla vertenza sulle pensioni". Inoltre, "si riserva di valutare se limitare le proprie prestazioni al ristretto novero degli espliciti doveri di servizio e se prendere altre misure che creino disservizio, senza venir meno al proprio mandato". Il collegio docenti "guarda perciò con interesse alle proposte che stanno emergendo anche in altre sedi scolastiche, associazioni, sindacati e intende promuovere un lavoro concertato per identificare delle misure precise".