Nel 2015 risultò il primo caso in Ticino di esemplari adulti con cuccioli. Da allora la presenza si è ridotta, senza più riscontri di giovani animali
Nell’agosto del 2015 quello della Valle Morobbia era risultato il primo nucleo familiare mai scoperto in Ticino in oltre un secolo; il secondo in Svizzera dopo quello della regione grigionese del Calanda. In tre anni si era data notizia di quattro cucciolate, per un totale di 14 lupacchiotti, che avevamo man mano aumentato i membri della muta. Poi la morte, nel settembre del 2018, della femmina alfa dovuta a un tumore ulcerato alla mammella; ciò che, stando alle considerazioni di allora dell’Ufficio caccia e pesca, oltre a comportare la morte di alcuni cuccioli aveva creato stress e insicurezza nel branco, tanto da indurre la migrazione anticipata di alcuni esemplari. Da allora i riscontri sulla presenza del lupo nel comprensorio, dalle pendici Nord del Camoghè fino e oltre il confine con i Grigioni, sono diminuiti. Questo non ha comportato l’azzeramento delle predazioni, registrate tuttavia in numeri decisamente inferiori rispetto a quelle del periodo successivo all’accertamento della presenza del predatore (nel 2016 all’alpe Poltrinone si era registrata la sparizione di 45 pecore).
Una situazione che trova conferma anche nel rapporto trimestrale relativo al periodo estivo 2023 stilato dall’Ufficio caccia e pesca grigionese, che ha in particolare rilevato la presenza di due esemplari, un maschio e una femmina. Una riproduzione non si può dunque escludere, pur se quest’anno – così come per 2019, 2020, 2021 e 2022 – non è stata riscontrata la presenza di giovani animali. La situazione riscontrata dall’ufficio grigionese si allinea alle indicazioni dell’Ufficio caccia e pesca del Canton Ticino. «Dal punto di vista prettamente biologico, una volta sopraggiunta la morte della femmina alfa e non essendoci un altro esemplare per prendere il suo posto, l’unità riproduttiva è venuta a mancare – afferma Gabriele Cozzi, biologo dell’Ucp ticinese –. Si può dire che oggi la presenza si riduce dunque a due o tre esemplari, maschi e femmine, e si può ancora considerare un’unità familiare. Non si può escludere che ci sia stata o ci sarà una riproduzione, ma in base alle indicazioni che abbiamo, ovvero la mancanza di riscontri sulla presenza di giovani animali, si può dire che in Valle Morobbia il branco non esiste più come unità riproduttiva».
Durante la fine del 2021 e l’inizio del 2022 una coppia di lupi si era insediata nell’alta valle di Blenio. A seguito dell’uccisione di tre bovini, nell’autunno del 2022 si era proceduto all’abbattimento di un esemplare in territorio di Aquila. L’altro individuo era quindi emigrato nei Grigioni, stanziandosi nel territorio della Surselva occupato dal branco dello Stagias. Lo scorso 10 luglio è stata confermata la presenza di cinque cuccioli da ricondurre probabilmente alla riproduzione del lupo spostatosi dalla Valle di Blenio con la giovane lupa del branco dello Stagias. Il 15 agosto è stato individuato un ulteriore cucciolo, ossia il sesto giovane lupo. E in effetti durante l’ultima estate sono numerose le segnalazioni di attacchi e predazioni – pubblicate sul sito dell’Ufficio caccia e pesca ticinese – avvenuti in particolare nella zona protetta della regione della Greina, per conto – hanno stabilito le analisi – di un branco grigionese, verosimilmente proprio quello della confinante Surselva.