Bellinzonese

Gianini e gli altri: ‘Proporre una lista forte premia sempre’

A Bellinzona le sezioni politiche sono al lavoro per consolidare le collaborazioni e cercare, forse, nuove intese

In sintesi:
  • Molte le domande ancora senza risposta mentre le commissioni cerca lavorano dall'estate
  • Gianini: ‘Le cose sono andate oltre ogni più rosea aspettativa’
Simone Gianini con Alex Farinelli durante i festeggiamenti dopo l’elezione
(Ti-Press)
24 ottobre 2023
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Via un’elezione qua l’altra. A Bellinzona – dove i sette municipali in carica sono a disposizione per ricandidarsi – le commissioni cerca lavorano dall’estate per soppesare uscenti e nuovi volti in vista delle comunali 2024. Molte le domande per ora senza risposte: il vicesindaco liberale-radicale Simone Gianini, eletto in Consiglio nazionale superando la corazzata luganese, sarà ancora della partita il prossimo 14 aprile per difendere i tre seggi municipali? I Verdi correranno ancora con l’Mps oppure in virtù del ballottaggio per gli Stati del 19 novembre, quando i voti progressisti dovrebbero convergere su l'ambientalista Greta Gysin, parteciperanno nuovamente (com’era successo nel 2017) a una lista unica con l’Unità di sinistra di Mario Branda qualora venisse loro chiesto? E Branda e compagni – considerando che proprio il sindaco era rimasto quasi da solo in seno al Ps cantonale a perorare la causa di Amalia Mirante per la corsa al governo lo scorso aprile – apriranno le porte a un’eventuale lista turrita del movimento ‘Avanti con Ticino e lavoro’, evitando così una dispersione di voti? E che succede in casa Centro e Lega/Udc i cui due rappresentanti in Municipio, rispettivamente Giorgio Soldini e Mauro Minotti, non sembrano soddisfare la richiesta delle rispettive basi per un profilo meno asservito alla maggioranza Plr-Sinistra? Specialmente nella destra ci sarà un cambio di equilibri interni visto il sorpasso di domenica sulla Lega che per il Consiglio nazionale è scesa dal 13% del 2019 al 8% mentre l’Udc è salita dall’8,5 al 10,5?

‘Con me o senza di me’

Simone Gianini: «In cuor mio l’obiettivo era di provare a conquistare il terzo posto e confidare in un’elezione di Alex Farinelli agli Stati per poi subentrargli al Nazionale, ma le cose sono andate oltre ogni più rosea aspettativa», premette il neo-eletto evidenziando di «aver percepito chiaramente, e le cifre lo confermano, la forte vicinanza dell’elettorato regionale, comprese le valli e la cintura non aggregata. Sono probabilmente anche stato favorito dal fatto di essere un volto relativamente esterno alla scena politica cantonale, che è alle prese ora e da diverso tempo con temi spinosi, sebbene io abbia una storia politica iniziata ormai nel 2012 con l’elezione in Municipio». In ottica elezioni comunali ’24 «confermo che da qui ad allora non è previsto che io lasci la mia funzione in Municipio. Massimo impegno dunque nei prossimi mesi per far collimare i nuovi impegni a Berna con quelli di Bellinzona. Per quanto riguarda il tema di un’eventuale ricandidatura, nelle prossime settimane dovrò poi fare con la mia famiglia, il partito e i colleghi di lavoro dello studio legale un’analisi onesta, sottolineo onesta, sulle cariche in ottica di impegno personale, anche considerando che alcune funzioni che mi vedono impegnato a livello locale, come ad esempio quella di municipale e di presidente della Commissione regionale dei trasporti, non presuppongono per forza e formalmente il loro cumulo». Ma senza Gianini il Plr rischia di perdere uno dei tre seggi a Palazzo Civico? «Tutte le recenti elezioni, compresa l’ultima, dove vi era un solo uscente su tre, hanno dimostrato che rischi del genere si riducono considerevolmente presentando una lista forte, ed è su questo che i vertici della sezione, indipendentemente dalla mia presenza o meno, stanno lavorando».

‘Iniezione di energia’

Silvia Gada è una presidente sezionale felice? «Domanda di riserva?», risponde. È dunque chiara la felicità per l’elezione di Gianini, che però complica un po’ la vita al Plr cittadino, qualora il diretto interessato rinunciasse a ricandidarsi (per lui sarebbe la quarta campagna dopo quelle del 2012, ’17 e ’21). Battute a parte, «il risultato di domenica è un’iniezione di energia in vista delle comunali ’24. Un po’ per correttezza e un po’ per scaramanzia, non abbiamo voluto fare troppe valutazioni prima del 22 ottobre. Ovviamente stiamo lavorando per allestire la miglior lista possibile, dotata di sette candidati forti». Insieme agli uscenti Fabio Käppeli e Renato Bison «abbiamo a disposizione persone importanti».

‘Crediamo in un fronte progressista’

Nulla è deciso anche in casa socialista e Verdi. Vi sarà un riavvicinamento dopo il divorzio consumatosi nella legislatura 2017-21, quando gli ambientalisti non digerirono la svolta di Branda e Ps in tema di Officine Ffs? Martina Malacrida, presidente Ps che nell’esecutivo oltre a Branda conta Henrik Bang, spiega che saranno presto contattate le altre formazioni progressiste per tastare il terreno: «Col Partito comunista e Gioventù socialista, che già fanno parte dell’Unità di sinistra, si tratta di proseguire una proficua collaborazione. Il ballottaggio per il posto agli Stati fornirà poi indicazioni interessanti per tutta l’area in ottica comunali ’24», sebbene i Verdi abbiano già chiarito che a Locarno e Lugano correranno da soli. «A ogni modo noi abbiamo sempre creduto, e crediamo tutt’oggi, a un fronte progressista unito e quindi anche a un’alleanza con i Verdi riproposta nel 2020 e ’21 ma per vari motivi da loro rifiutata», confluendo tre anni fa nel gruppo Mps e Forum alternativo salito dal 2,4% del 2017 al 9,2 (zero municipali), mentre la Sinistra è scesa dal 27,6% al 24,2 riuscendo a confermare due seggi.

‘Non escludiamo nulla’

Giulia Petralli, coordinatrice dei Verdi di Bellinzona, spiega che «per ora non è esclusa nessuna collaborazione. È giunto il momento di approntare una strategia nell’ottica di capire con chi intavolare una discussione». Con l’Mps l’intesa sembra comunque solida. Proseguirà? «Ascolteremo tutte le proposte, anche quella del Ps, e l’esito dipenderà da una riflessione collettiva interna. A ogni modo, pure in questa legislatura abbiamo visto un gruppo della Sinistra molto filo-Municipio». Verdi comunque in calo sul piano nazionale e cantonale. Quale strategia per Bellinzona? «Ci stanno a cuore il verde urbano e la biodiversità, sui quali vogliamo continuare a insistere, senza dimenticarne altri temi come i migranti, la scuola e i centri giovanili. L’argomento ambiente rimane comunque per noi ovviamente prioritario». Giuseppe Sergi, coordinatore dell’Mps, ritiene dal canto suo che vi siano tanti buoni motivi per proseguire la collaborazione con Verdi e Forum alternativo.

‘E se si unissero le opposizioni?’

A destra la questione è numerica. Il coordinatore della Lega, Sacha Gobbi, evidenzia che l’Udc ha sì fatto il sorpasso nell’elezione del Consiglio nazionale, ma «oggi a Bellinzona noi contiamo otto consiglieri su dieci. Perciò il prossimo aprile vorremmo continuare ad avere in lista almeno quattro candidati su sette». La pensa diversamente il presidente dell’Udc Brenno Martignoni Polti, anch'egli come Gianini reduce dalle elezioni federali, secondo cui il ribaltamento di equilibri «imporrebbe un ripensamento sul numero di candidati al Municipio». Inoltre a suo avviso auspicabile sarebbe una riflessione sulle due opposizioni formatesi in Consiglio comunale: «Vero è che sul piano federale e cantonale sono aree agli antipodi; ma a Bellinzona su temi puntuali possiamo avere idee abbastanza simili, laddove siano critiche nei confronti di un pensiero municipale monocorde che troppo facilmente trova la maggioranza in seno al Legislativo». Presto sbilanciarsi anche per il presidente del Centro, Davide Pedrioli: «Giorgio Soldini è disponibile a ricandidarsi, la commissione cerca è al lavoro e vi sono diversi potenziali candidati interessati. Per contro mi risulta che altrove non sia così, con tanto di vuoto generazionale. L’importante è che chi si mette a disposizione lo faccia nell’interesse della Città e del partito, punto».