La Commissione della gestione sui previsti 42,5 milioni di investimenti netti: ‘Il Municipio dia priorità alle opere di interesse pubblico più rilevante’
Da qui al 2027, secondo il Piano finanziario presentato negli scorsi mesi, il Municipio di Biasca mette in conto investimenti netti per 42,5 milioni di franchi. Operazione sostenibile? Difficilmente, secondo la Gestione, che nel suo rapporto al messaggio – stilato da Nadir Rodoni (Unità di sinistra) e sottoscritto da tutti gli altri membri della commissione – espone una serie di considerazioni in merito alle previsioni dell'esecutivo.
Gli investimenti netti sono suddivisi tra canalizzazioni (3,7 milioni), opere di genio civile (4,8) e soprattutto costruzioni edili per le quali sono necessari 30,5 milioni (quelle di maggiore rilievo sono la prima fase del comparto scolastico Bosciorina, la progettazione della nuova casa anziani, i primi interventi all'ex Arsenale per il maxideposito d'arte e la ristrutturazione di Casa Cavalier Pellanda). Pur rivisto di molto rispetto al precedente, per la Gestione il nuovo Piano finanziario “si pone ancora obiettivi di investimento sicuramente molto ambiziosi che rischiano di essere poco realistici, nonostante alcune delle opere pubbliche previste siano indispensabili e non più dilazionabili”. Anche gli specialisti dello studio di revisione che ha analizzato il messaggio, viene fatto notare nel rapporto, “sono consapevoli che da un punto di vista tecnico sarà piuttosto arduo poter rispettare le tempistiche e sostenere finanziariamente tutta la mole di investimenti previsti”.
Come riferito lo scorso giugno, nel suo messaggio il Municipio sottolinea di essere conscio della stimata evoluzione negativa delle finanze comunali nei prossimi anni, senza nascondere preoccupazione per gli ulteriori investimenti che attendono Biasca dopo il 2027 (seconda e terza fase dei contenuti scolastici in zona Bosciorina, realizzazione della casa anziani, concretizzazione del progetto all'ex Arsenale e nuova sede della Bibliomedia). Secondo il Piano finanziario elaborato, le spese previste porteranno infatti a un’erosione del capitale proprio (da 13,8 a 7,5 milioni) e il debito pubblico subirà un considerevole aumento, passando da 38,6 a 54 milioni, con una capacità di autofinanziamento limitata al 12% (secondo la Sezione cantonale degli enti locali il grado è considerato accettabile se sopra l'80%). Per sostenere tutti gli investimenti programmati, il Comune avrà la necessità di reperire nuovi fondi nell'ordine di 37,5 milioni.
“Gli obiettivi posti nel Piano finanziario sono ambiziosi ma ribadiamo come le opere indicate siano indispensabili e non più oltre misura dilazionabili. Gli investimenti contribuiranno a rendere il nostro comune più attrattivo e attrezzato per il suo ruolo di Polo regionale”. Così scrive nel suo messaggio il Municipio, secondo cui occorre comunque relativizzare gli indicatori finanziari e vedere la situazione nel suo complesso. “Spesso questi indicatori sono facilmente presi quale metro di salute delle finanze di un ente pubblico, quando occorre invece avere una visione di insieme, non sottovalutando ad esempio il fatto di veder realizzato un grosso volume di investimenti in opere nuove e moderne”. L'esecutivo ritiene comunque indispensabile monitorare attentamente l'evoluzione della spesa pubblica. Dello stesso avviso la Gestione, che raccomanda di mantenere un rigoroso controllo, anche per contenere i previsti disavanzi d'esercizio da qui al 2027 per una perdita cumulata pari a circa 6,3 milioni. La commissione si dice anche preoccupata per il fatto che “il trend negativo rischi di manifestarsi anche sul lungo termine (e quindi dopo il 2027, ndr) in maniera strutturale”. La Gestione conviene con il Municipio sulla volontà di mantenere in futuro il moltiplicatore al 95%, senza escludere tuttavia un rialzo in caso di necessità. In aggiunta, la Gestione indica l'eventuale possibilità di introdurre un moltiplicatore differenziato tra persone fisiche e giuridiche.
Oltre all'ottimizzazione delle fonti di entrata nella gestione corrente e una ricerca di tutte le possibili fonti di finanziamento di terzi (strategia su cui punta il Municipio per concretizzare i progetti dell'ex Arsenale e della Bibliomedia), per la maggioranza della commissione è necessario individuare delle priorità d'investimento sulle quali concentrarsi. E una prima indicazione in questo senso arriva dal preavviso negativo al credito di 750mila franchi per la progettazione della riattazione dell'ex casa comunale. Messaggio su cui il Consiglio comunale si esprimerà durante la seduta di settimana prossima (occasione in cui sarà presentato il Piano finanziario sul quale non ci sarà però una votazione). Per una ristrutturazione il cui costo esecutivo ammonta a 7,7 milioni di franchi (ma che potrebbe arrivare a costare in totale fino a 10 milioni), la maggioranza della Gestione non ritiene sostenibile l'investimento sul lungo termine così come previsto, non considerandolo peraltro prioritario tra tutte le opere in corso e previste nei prossimi anni. La maggioranza della commissione si dice cosciente che l'amministrazione meriti una struttura moderna e all'avanguardia, ma non giustifica l'urgenza di intervenire, invitando dunque il Municipio a concentrarsi su “opere di interesse pubblico più rilevante”. In conclusione, si ritiene che “dare un preavviso favorevole a un simile messaggio, nel segno di una responsabilità e onestà politica, vuole dire credere nelle possibilità che l'opera possa e debba essere portata a termine senza precludere l'attività comunale nel suo complesso”. E in questo momento, per la maggioranza della commissione le premesse per avallare il progetto non sono date. Raccomanda invece ai consiglieri comunali di approvare il rapporto di minoranza stilato dai rappresentanti del Centro, Andrea Morini e Cristina Rodoni, secondo cui la ristrutturazione della casa comunale (di cui si parla dal lontano 2011) sia necessaria e non più procrastinabile nonostante la difficile situazione finanziaria a cui va incontro il Comune.