Il Consiglio di Stato chiede di concedere 4 milioni di franchi per procedere alla sostituzione delle opere sull'Alpe Pontino costruite prima del 1999
Per assicurare la dovuta protezione all’abitato di Airolo, alle infrastrutture e alle vie di comunicazione del fondovalle, il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio riguardante il risanamento delle opere di premunizione contro le valanghe in zona Alpe Pontino. Al Gran Consiglio si chiede di concedere un credito di 4 milioni di franchi per procedere con un intervento di risanamento minimo che si concentrerà sui ripari più vecchi (costruiti prima del 1999) che oggi si presentano deteriorati. “Con questo intervento – si legge in un comunicato diramato dal Consiglio di Stato – il sistema di premunizione potrà svolgere la sua funzione per i prossimi 15-20 anni. Dopo questo periodo si dovrà di nuovo verificare e se necessario risanare i ripari realizzati dopo il 1999, attualmente in buono stato, e che nel frattempo saranno invecchiati”. Il progetto si svilupperà sull’arco di 5 anni (2025-2029). I lavori sono promossi dal Consorzio ripari e premunizioni sopra Airolo in stretta collaborazione con la Sezione forestale e saranno finanziati dal Cantone (con 1,4 milioni di franchi) e dalla Confederazione (1,8 milioni) nella misura dell’80%. I costi restanti saranno a carico degli enti consorziati.
Il maggiore intervento riguarda la sostituzione di vecchi ponti da neve in cemento non riparabili con 517 metri di moderni ripari in acciaio. Si prevedono anche degli interventi di riparazione puntuali su delle opere esistenti che sono state danneggiate nel corso degli anni (ponti da neve, reti da neve, muri e gabbioni).
Per garantire un’esecuzione razionale dei lavori e permettere la futura gestione del comprensorio, il progetto prevede anche delle opere di sistemazione delle infrastrutture di allacciamento, del rifugio ubicato in località Schiena d’Asino e opere di ingegneria naturalistica a rimarginare i fenomeni erosivi che minacciano di destabilizzare ripari o strade.