A Bellinzona nasce ‘Reset’, ciclo di incontri di auto aiuto per neogenitori in difficoltà. Il primo appuntamento il 27 settembre
“Dovresti essere la persona più felice al mondo perché ti è nato un bambino!”. Sono frasi come queste, il più delle volte di circostanza, pronunciate in buona fede e senza troppo riflettere, che rischiano di peggiorare l’umore di un genitore alle prime armi e in difficoltà con se stesso. Frasi all’apparenza innocue e dette nel tentativo, spesso non richiesto, di risollevare, di far reagire, di metterla sul positivo. In realtà per qualcuno – alle prese con la sfida della genitorialità e forse anche con una depressione post parto in agguato – può essere devastante sentirsi rivolgere quelle parole che obbligano quasi a sentirsi felici e raggianti, quando in realtà non lo si è. Tanto da sentirsi quasi in colpa al cospetto delle attese altrui.
«Ricordo il giorno in cui un’amica ha pronunciato quella frase: mi si è spezzato il cuore», spiega Lara Meloni, promotrice dell’associazione bellinzonese creiAmoci. «Mi sono sentita una mamma incapace, inutile e incompresa». Lara ha vissuto in prima persona una depressione post parto: «Ho avuto un crollo totale. Tenevo mia figlia di sei mesi in braccio e ho dovuto darla al papà. Da lì sono iniziate crisi d’ansia». Le è mancata la terra sotto i piedi: troppo il carico da sopportare, troppe le situazioni nuove da gestire, le responsabilità, le aspettative e la pressione sociale. «Non sapendo bene cosa pensare, fare e a chi rivolgermi, mi sono sentita totalmente spiazzata. I primi mesi dopo la nascita di mia figlia sono stati impegnativi e pesanti, ho dovuto rivalutare molte situazioni e allo stesso tempo mi rendevo conto di non essere compresa, salvo dalla mia famiglia e dal mio compagno. Le stesse mie amiche faticavano a capire il mio stato d’animo».
Quali possono essere, chiediamo, i campanelli d’allarme in grado di far intuire o capire che qualcosa non sta andando per il verso giusto? Lara Meloni risponde che un segnale da non sottovalutare si presenta quando si comincia a percepire che “è troppo”, a sentirti sempre stanca, nervosa, inadeguata. C’è anche chi prova una sorta di rigetto verso il proprio figlioletto. Tutti segnali da non sottovalutare, perché possono essere indicativi di una depressione che può presentarsi non subito, ma anche mesi dopo la nascita, a differenza del ‘baby blues’ che si presenta subito dopo il parto e che è riconducibile ad alterazioni ormonali.
Facendo tesoro della propria esperienza e intravedendo la necessità di ‘sfruttarla’ per essere d’aiuto, Lara Meloni ha fondato creiAmoci con cui cerca di sostenere in vari modi i genitori nel loro nuovo ruolo. Un’associazione nata dal bisogno di far qualcosa di positivo per chi vive un momento difficile, come appunto quello che ha trascorso lei. «Desidero far passare un messaggio chiaro: avere problemi d’ansia, vivere un periodo più o meno lungo di depressione post parto, rivolgersi a uno psicologo o a uno psichiatra... ebbene sono cose che possono accadere a chiunque e non devono essere giudicate o demonizzate».
Proprio con l’intento di condividere esperienze e risorse, confrontarsi e individuare insieme soluzioni pratiche nasce ‘Reset’, il primo gruppo di auto aiuto in Ticino dedicato ai neogenitori, sia mamme che papà, alle prese con una depressione o altre sfide emotive legate alla genitorialità. Il progetto nasce dalla collaborazione con ‘Auto aiuto Ticino’, ‘Studio levatrici Bellinzona’ e ‘Depressione post parto Svizzera’. Il gruppo sarà moderato da Lara Meloni cui si aggiungeranno Veronica Grandi (levatrice e mamma) e Vanessa Ostini Galli (psicologa e mamma).
Diventare genitori è un’esperienza indimenticabile, ma può anche comportare profonde trasformazioni e sfide inattese. La pressione sociale, le aspettative individuali e i cambiamenti fisici ed emotivi possono creare stress e suscitare dubbi. In Svizzera si stima che il 15% delle neomamme – circa 13’500 donne all’anno – soffra di depressione post parto. E sebbene il tema sia ancora poco discusso, anche i neopapà possono essere colpiti: le stime indicano che ne soffre uno su dieci.
Molti vivono questa situazione in silenzio, schiacciati dall’idea di dover mostrare solo felicità, e si vergognano dei propri sentimenti, spesso senza riconoscere di avere una patologia trattabile. Questa carenza di informazione e comprensione può allungare il periodo di sofferenza e comportare inutili costi sanitari. Seguendo l’esempio di iniziative simili già avviate da tempo in altre regioni svizzere, ‘Reset’ si propone come risposta a questo bisogno, offrendo un luogo di scambio e supporto.
Il primo incontro del gruppo di auto aiuto è previsto il 27 settembre, dalle 19 alle 20.30 (poi ogni tre settimane o secondo le esigenze del gruppo) e si terrà nello Studio levatrice di via Pedotti 10 a Bellinzona. Il gruppo è gratuito e per le informazioni di dettaglio, come pure per l’iscrizione che è obbligatoria, si invita a visitare il sito www.creiamoci.org/eventi oppure a contattare l’associazione via email all’indirizzo info@creiamoci.org o tramite telefono al numero 079 414 32 26.