Gli scavi urgenti nel letto del fiume Legiüna e il calo delle precipitazioni hanno riportato la situazione nei livelli di guardia
Dapprima solo una corsia, poi entrambe. Nel corso del pomeriggio/sera è tornata percorribile la strada cantonale all'imbocco della Val di Blenio che la polizia aveva chiuso all'alba dopo che il fiume Legiüna ingrossatosi ne aveva preso parzialmente il possesso esondando. La situazione è rientrata nei livelli di guardia per due fattori: l'intervento urgente di alcuni grossi escavatori che hanno tolto dal letto del fiume importanti quantità di detriti scesi domenica dalla Val Pontirone e la diminuzione delle precipitazioni. I lavori sono coordinati dal Consorzio manutenzione arginature Bassa Blenio e una parte di detriti viene utilizzata per alzare le sponde del corso d'acqua nel tentativo di diminuire il rischio di future esondazioni in un tratto già noto per questi fenomeni, lungo la zona naturalistica protetta della Legiüna.
Verso un lento ritorno alla normalità – ma ci vorranno più giorni – anche nella Val Pontirone e in Val Malvaglia. Nel primo caso il Municipio di Biasca ribadisce che la strada è chiusa fino a nuovo avviso, ma aggiunge anche che “previa verifica di sicurezza sul posto i lavori di ripristino cominceranno martedì 29 agosto. Salvo imprevisti si ipotizza una riapertura entro venerdì, ma non vi sono garanzie. In base all'evoluzione della frana, inoltre, la strada è sbarrata tra Biborgo e Fopa”. Nel secondo caso il tratto di strada invaso da una frana caduta vicino alla diga è stato sgomberato ed è ora transitabile, garantendo così la circolazione verso sud dalla frazione di Madra, ha spiegato oggi ai microfoni della Rsi Andrea Baumer, presidente del consorzio strade delle due vallate. Non ancora risolta invece la colata verificatasi più in alto, sopra Dandrio. Ciò che ha obbligato oggi diverse persone a scendere con la filovia di Dagro fino a Malvaglia, lasciando temporaneamente i veicoli in quota.
Tornando alla Legiüna, il comandante del Corpo pompieri di Biasca, Corrado Grassi, specifica che la portata del fiume «ha toccato livelli impressionanti». Basti pensare che sotto il ponte della strada cantonale situato in cima alla tirata, prima del curvone in direzione di Malvaglia, «vi sono solitamente cinque/sei metri di salto fra la carreggiata e l'acqua. Ebbene, a causa dei detriti riversati dalla valle e dell'aumento della portata, quei metri sono diventati improvvisamente meno di uno. Nel momento più delicato l'acqua passava praticamente a filo del ponte». Anche per questo motivo «si è preferito sospendere la circolazione sulla cantonale per alcune ore sulla cantonale».