Viale Stazione: ‘Nessun pericolo’. Ma si valuteranno interventi

Salvi i 107 alberi presenti nella parte alta di viale Stazione, ma che ne sarà del viale stesso che in più punti si presenta malmesso, con anche una “situazione di pericolo” riscontrata lungo i marciapiedi e sul campo stradale? «Non è molto chiaro a quali situazioni di pericolo faccia riferimento l’interpellanza e si invita a segnalare le situazioni di rischio», ha risposto, per il Municipio di Bellinzona, il capodicastero Henrik Bang all'atto parlamentare firmato da Andrea Cereda, inoltrato a nome del gruppo Plr dopo che l'8 maggio il medesimo gruppo si è visto respingere dal Consiglio comunale per due soli voti la sua mozione che sollecitava il rifacimento della parte alta, in linea con quanto già fatto nel 2015 nella parte bassa del viale, così da rendere più confortevole – al prezzo però del taglio dei 107 alberi – un tratto caratterizzato anche da traffico veicolare e trasporto pubblico, dotandolo di panchine, stalli per bici, cestini e illuminazione al passo coi tempi. In sostanza Bang, dopo aver premesso che la Città ha il compito di provvedere a sistemare eventuali casi di pericolo, durante l'ultima seduta del Legislativo ha chiesto a Cereda di specificare meglio a quali situazioni di pericolo si riferisce.

Pur non giudicando urgente intervenire per migliorare il sistema di smaltimento delle acque (nell'interpellanza Cereda sollecitava un potenziamento, non ritenendo adeguata la situazione, onde evitare formazione di “medio-grandi rigagnoli lungo viale Stazione”), l'Esecutivo riconosce «un progressivo degrado delle infrastrutture, della strada e dei marciapiedi». Il tema del risanamento – ha dunque informato Bang – «andrà affrontato nel medio termine». Apertura anche per quanto riguarda il potenziamento dell'illuminazione nella parte alta del viale (altra questione segnalata da Cereda): «L'Amb sta elaborando il progetto e a breve sottoporrà al Municipio una proposta di rifacimento con i relativi preventivi sulla base della situazione odierna», ha riferito Henrik Bang.