Bellinzonese

Richiedenti asilo nell’ostello? Firme contro e serata pubblica

Cresciano: confrontato con una petizione di protesta firmata da 287 persone il Municipio di Riviera invita la popolazione a un incontro

In sintesi:
  • Parte della popolazione è però contraria al prospettato nuovo utilizzo della struttura per un foyer gestito dalla Croce Rossa
  • La petizione all'ultimo punto chiede di escludere anche in futuro l'utilizzo per esigenze di accoglienza umanitaria 
23 maggio 2023
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La forte pressione migratoria a livello nazionale ha generato un consistente aumento del numero di richiedenti asilo attribuito dalla Confederazione ai Cantoni. Attualmente in Ticino non vi sono più posti disponibili nelle strutture ordinarie e le nuove persone in arrivo devono essere collocate in altre strutture. Le autorità cantonali sono alla ricerca di nuovi alloggi per i richiedenti l’asilo, in particolare per i minorenni non accompagnati. Una nuova soluzione, un foyer che verrebbe gestito dalla Croce Rossa, è stata identificata nello stabile dove attualmente è ubicato l’Ostello di Cresciano che chiuderà a fine mese perché le due gerenti – ritenendosi stanche fisicamente e mentalmente e non intenzionate a comprare l'edificio – terminano la loro attività. Dal canto suo la proprietaria vuole vendere l'edificio (intenzione già comunicata un anno e mezzo fa). Parte della popolazione è però contraria al prospettato nuovo utilizzo e una raccolta firme sottoscritta da 287 persone in quattro giorni chiede che l’ostello rimanga un punto di riferimento per la popolazione e che non venga utilizzato per scopi di alloggio.

‘Un gesto umano’

I promotori della petizione non vogliono quindi che quel luogo cambi destinazione. E aggiungono che la struttura, presente da alcuni anni in centro paese, ha un importante valore aggregativo essendo diventato un punto nevralgico di incontro. La soluzione individuata dagli uffici cantonali è invece vista di buon occhio dalla maggior parte del Municipio, la quale ritiene che realizzare un foyer in quegli spazi sia un gesto umano e di comprensione verso i giovani che stanno scappando dalle guerre. Il sindaco di Riviera Alberto Pellanda, intervistato recentemente da ‘Seidisera’ della Rsi, si dice fiducioso nella possibilità di un dialogo e prima di rispondere ai firmatari vuole aspettare la serata pubblica, organizzata con l’Ufficio cantonale dei richiedenti l’asilo, che si terrà mercoledì 31 maggio alle 20 nell’edificio multifunzionale del centro sportivo di Cresciano. Saranno presenti i rappresentanti dell’Ufficio cantonale dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati e quelli della Croce Rossa, la quale a sua volta si occuperà della gestione completa del progetto.

‘No richiedenti’

La lettera diffusa in paese da tre donne e un uomo sottolinea il valore dell'ostello come luogo per pranzi, festicciole, incontri, servizio postale, accoglienza studenti e sportivi dediti al canyoning e bouldering. “Porta vita positiva e sana al nostro Comune”, si legge. E chiede alcune cose al Municipio: primo, adoperarsi con la proprietaria per un prezzo di vendita consono che consenta alle gerenti di proseguire l'attività (ma loro stesse, come detto, non se la sentono di proseguire). Secondo, attivarsi con l'Organizzazione turistica regionale per un eventuale sostegno finanziario che permetta di proseguire con l'attività esercentesca e di accoglienza turisti e clientela. Terzo, valutare altre forme di valorizzazione dell'ostello, sempre a favore della comunità locale, oltre a quella della sua attuale funzione. Quarto, valutare l'acquisto comunale insieme a Patriziato e Parrocchia. E quinto, il punto più pesante e che fa discutere in paese: “Senza riserve, né ora né in futuro, non proseguire in nessun modo la via dell'utilizzo da parte del Cantone o altri enti per scopi di alloggio di richiedenti asilo, dipendenze o altro”. Una chiusura totale quindi verso un’esigenza di accoglienza umanitaria, extra turistica, chiaramente percepita dalle autorità cantonali e federali.