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Funivia Pizzo di Claro: ‘Doveroso sostenere, ma si cambi passo’

Non senza auspici e sollecitazioni, il Municipio di Lumino è disposto a concedere 130mila franchi per la sostituzione della fune dell’impianto

Intervento necessario per permettere alla Funivia Pizzo di Claro Sa di rinnovare la concessione per il trasporto di persone
(Ti-Press)
11 maggio 2023
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Per oltre 25 anni la funivia Pizzo di Claro ha consentito un facile accesso ai monti di Lumino e Claro, arricchendo l’offerta turistica e ampliando le potenzialità della Capanna Brogoldone e della rete escursionistica regionale. Ora, per poter mantenere il servizio e scongiurare la chiusura dell’impianto inaugurato nel 1997, è necessario un investimento di 260mila franchi per sostituire la fune principale. Un intervento imprescindibile per ottenere il rinnovo della concessione per il trasporto di persone (dal 2022 al 2037). La spesa necessaria per l’operazione non sarà a carico dalla Società Pizzo di Claro Sa proprietaria dell’impianto, la cui situazione economica non le consente di investire. Si prevede dunque un investimento sostenuto interamente da terzi. In passato Comune e Patriziato di Lumino – entrambi azionisti della Sa – sono già intervenuti con contributi puntuali per spese di manutenzione e di adattamento dell’infrastruttura, mentre la Sa è sempre stata in grado di finanziare in modo autonomo la gestione corrente.

Riconoscendone l’importanza storica e quale motore turistico per il territorio comunale e come punto di accesso verso destinazioni altrimenti difficilmente raggiungibili, il Municipio di Lumino ritiene doveroso sostenere l’investimento e ha dato seguito alla richiesta (seppur giudicata tardiva) della Sa. Recentemente l’Esecutivo ha quindi licenziato un messaggio con cui chiede al Consiglio comunale – convocato in seduta lunedì 15 maggio – di concedere un credito a fondo perso di 130mila franchi. Si prevedono poi contributi (ancora da confermare) da parte del Patriziato di Lumino e 70mila franchi a carico della trentina di proprietari di rustici sulla montagna. Altri 20mila franchi, sempre secondo il piano di finanziamento della Sa, dovrebbero essere suddivisi tra il Patriziato di Claro, la Città di Bellinzona e l’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli.

Contattato da ‘laRegione’, il presidente del Consiglio di amministrazione della Sa, Moreno Monticelli, spiega che i lavori inizieranno non appena il piano di finanziamento sarà ultimato. Per cominciare si attende la decisione da parte del Consiglio comunale di Lumino. L’obiettivo è di sostituire la fune già durante il prossimo inverno, periodo in cui la funivia non è attiva. In base ai primi incontri, aggiunge il presidente, non sono emerse contrarietà da parte dei proprietari di fondi sui monti in merito al contributo a loro richiesto.

In aumento ciclisti e parapendisti

Attivata nel luglio del 1963 con la funzione di trasporto di materiale, negli anni Novanta iniziarono le valutazioni per realizzare una funivia per trasportare anche le persone, inaugurata nel 1997 dopo un investimento di 1,27 milioni. L’impianto (2 cabine da quattro posti) parte dal paese di Lumino ed è lungo 2,2 chilometri per un dislivello di 1’010 metri, con una portata massima di 16 persone all’ora. Nonostante la limitata capacità dell’impianto, nel corso degli anni, grazie alle caratteristiche del luogo, è stato possibile attirare nuove tipologie di avventori legate al parapendio e alla mountain bike (settori in crescita guardando ai dati delle ultime stagioni), che insieme agli escursionisti costituiscono la parte preponderante dell’utenza. L’Alpe di Brogoldone propone inoltre possibilità per gli appassionati del bouldering.

Settore ristorazione da rilanciare

Prendendo il periodo dal 2016 al 2022, la media annuale dei passeggeri è di circa 7’100 unità. L’utenza è rimasta pressoché stabile a eccezione del periodo pandemico. Guardando all’annata particolarmente positiva del 2021, su circa 7’500 persone trasportate, circa 2’000 erano legate a mountain bike, parapendio e in minima parte al ristorante, considerata la nota dolente; anche grazie a una nuova gerenza, la Sa auspica un rilancio del settore.

Da migliorare marketing e collaborazioni

Augurandosi che la sostituzione della fune non sia un traguardo ma l’inizio di una fase più dinamica, che possa insomma garantire la sopravvivenza della funivia, nel messaggio municipale l’Esecutivo di Lumino indica la necessità di una nuova impostazione ‘proattiva’ per poter garantire un futuro all’impianto. Non manca di fornire raccomandazioni e mettere in chiaro alcuni aspetti da migliorare. A cominciare dall’attività di marketing, per la quale si attende un deciso cambio di passo. Il Municipio informa (e si felicita) che la Sa ha dato seguito alla raccomandazione e si è nel frattempo già attivata prendendo contatto con un esperto del settore marketing/turismo al fine di ragionare su come affrontare le sfide future. L’Esecutivo chiede inoltre alla Sa di insistere sulle collaborazioni con le diverse entità attive nel territorio che promuovono la montagna (sono giudicati interessanti i progetti del Parco regionale della Calanca e del previsto percorso alpino Via alta Crio), come pure di approfondire nuove iniziative e opportunità per valorizzare maggiormente la zona.

Il desiderio di rendere autonomo l’impianto

Altro auspicio per il futuro è l’automazione dell’impianto, oggi gestito da personale in gran parte volontario. A mente della Sa e dell’Esecutivo, nonostante la limitata capacità di trasporto dell’impianto, un funzionamento automatico potrebbe “originare un incremento dei fruitori della funivia anche nelle fasce orarie e nei giorni che attualmente sono sotto-sfruttati, in quanto non vi sarebbe più alcun vincolo legato alla presenza del personale responsabile per le risalite; ciò potrebbe quindi favorire un’espansione dell’utilizzo dell’impianto”.

‘Nel Cda pure un rappresentante del Comune’

Durante l’incontro con la Sa, il Municipio ha anche espresso la volontà, così come previsto dallo statuto, “di nominare un rappresentante del Comune nel Cda della Sa allo scopo di favorire la collaborazione per i progetti in comune e garantire altresì che gli intenti del Municipio per l’impianto siano promossi, ritenuto che il Comune di Lumino rimane un importante azionista (pari al 35%, ndr) della società”. G.R.