Per l'occasione nella chiesa parrocchiale si terranno tre concerti in programma il 23 aprile alle 17, il 2 giugno alle 20.30 e il 3 dicembre alle 17
Quest'anno la Cantoria di Giubiasco festeggia i suoi 110 anni di attività (1913-2023) in particolare con tre concerti che si terranno nella chiesa parrocchiale. Il primo è in programma domenica 23 aprile alle 17 e si intitola ‘Giobbe - Il mistero della sofferenza’ (testo e musica di Vincenzo Giudici). Si tratta di una rielaborazione in forma oratoriale di una sacra rappresentazione di padre Callisto Caldelari. Oltre alla Cantoria di Giubiasco, parteciperanno anche la Corale Santa Maria dei Miracoli di Morbio Inferiore, l’Ensemble Larius e il Gruppo Sacre Rappresentazioni. Il secondo appuntamento è previsto venerdì 2 giugno alle 20.30: ‘Cantoria di Giubiasco & Friends’ proporrà pagine vocali e strumentali con i musicisti che negli ultimi anni hanno collaborato con la Cantoria costituendo di volta in volta l’Ensemble Larius. Infine, domenica 3 dicembre alle 17 si terrà il concerto ‘Cantate al Signore un canto nuovo’. Saranno proposte pagine strumentali di Antonio Vivaldi e Georg Friedrich Händel, con brani vocali e strumentali di Marco Frisina, Felice Rainoldi, Manuel Rigamonti e Pierangelo Sequeri. La Cantoria sarà accompagnata dall’Ensemble Larius, da Francesca Gianoni (flauto) e da Mattia Marelli (organo). Maggiori informazioni su www.cantoriadigiubiasco.ch.
La Cantoria fu fondata nel 1913 – anche se le testimonianze di quegli anni indicano che a memoria d’uomo è sempre esistito un coro legato alla Parrocchia di Giubiasco – da Pietro Melera che la diresse fino al 1971. Il repertorio iniziale era unicamente costituito da messe e mottetti a più voci che venivano eseguiti non solo in parrocchia, ma anche in altre chiese del cantone. In seguito il coro non tardò a studiare brani profani anche parecchio difficili, attinti dal vasto repertorio operistico, specialmente quello dei grandi compositori italiani.
Dopo un periodo di stasi, in seguito alla scomparsa del presidente e direttore Pietro Melera, la corale riprende l’attività verso la metà degli anni 70 – sotto la direzione di Michele Beltrametti e con la collaborazione di Alvaro Stoppa quale organista – orientandosi definitivamente verso il canto sacro. Da questo momento il coro parteciperà con regolarità alla vita parrocchiale e all’evoluzione delle esigenze della liturgia in lingua italiana. Con l’assunzione della direzione da parte di Michele Tamagni nel 1982, il coro prende un nuovo indirizzo, volgendo la sua attività verso due direzioni, evidenziate dallo statuto sociale. Da un lato partecipa all’animazione liturgica a livello parrocchiale e diocesano, dall’altro si dedica allo studio di opere del repertorio sacro, proponendole al pubblico in occasione di numerosi concerti, elevazioni spirituali, sacre rappresentazioni o attraverso registrazioni discografiche. Inoltre collabora regolarmente con la Radio televisione svizzera di lingua italiana assicurando l’animazione di celebrazioni radio o telediffuse, alcune delle quali trasmesse a livello nazionale o in eurovisione.
Nell’ultimo ventennio l’attività del coro è stata particolarmente intensa. Vanno ad esempio citati le registrazioni discografiche della raccolta antologica delle composizioni di Pierangelo Sequeri e il contributo dato alla riattualizzazione del genere della Sacra Rappresentazione, in stretta collaborazione con il compianto Padre Callisto Caldelari e la sua Comunità della Chiesa del Sacro Cuore di Bellinzona. Nel 2010 il coro è pure stato insignito, unitamente al Gruppo Sacre Rappresentazioni della Comunità del Sacro Cuore, del premio ‘Pax et Bonum 2010’ per l’opera di diffusione del messaggio francescano attraverso il canto e la recitazione. Infine, non sono mancate le occasioni in cui la Cantoria di Giubiasco ha sostenuto diverse associazioni umanitarie in occasione di esibizioni o concerti, raccogliendo fondi per i loro progetti: solo in questi ultimi anni sono stati devoluti poco meno di 40’000 franchi.
Oggi il coro è composto da una ventina di coristi amatoriali ed è ancora diretto da Michele Tamagni.