Bellinzonese

La minoranza boccia il Quartiere Officine: ‘Cifre manipolate’

Bellinzona, secondo il gruppo Verdi/Mps/Fa il Municipio abusa del territorio e non considera le nuove disposizioni di Berna sulle zone edificabili

27 marzo 2023
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“È certamente legittimo che il Municipio voglia sviluppare il tessuto economico comunale, ma non è condivisibile che lo faccia a scapito della protezione del territorio, così come prescritto dalla legge Lpt” che ne chiede un uso parsimonioso. Con due rapporti di minoranza identici sia per la Commissione della gestione, sia per la Commissione del Piano regolatore, ambiente ed energia chiamate a esprimersi, il gruppo Verdi/Mps/Fa invita il Consiglio comunale di Bellinzona a bocciare la variante di Pr proposta dal Municipio per insediare il nuovo Quartiere Officine quando lo stabilimento industriale delle Ffs lascerà il comparto cittadino per quello di Castione verso fine 2026. Se da una parte la maggioranza Plr, Sinistra, Centro e Lega/Udc con due distinti rapporti commissionali si schiera a favore della soluzione rimarcando, in ottica strategica, la forza pianificatoria e contenutistica anche formativa e scientifica del vasto terreno, dall’altra la minoranza (relatori Giuseppe Sergi e Lorenza Röhrenbach) allarga il discorso alle conseguenze prevedibili sul piano regionale, e non solo locale, a seguito di un insediamento di tale portata.

‘Consumo sconsiderato’

Dapprima, tuttavia, la minoranza commissionale apprezza che il Municipio modificando il progetto rispetto alla bozza posta in consultazione pubblica un anno fa, abbia “recepito diverse osservazioni fatte dal nostro gruppo. Infatti è stato ridimensionato nel potenziale insediativo e anche i posteggi sono stati ridotti”. Tuttavia, e qui partono le critiche, “non è stata considerata l’indicazione d’insediare nel sedime il desiderato nuovo ospedale regionale e di mantenere il sedime a scopi lavorativi e pubblici e non residenziali”. Cantone, Ente ospedaliero cantonale e Città hanno infatti confermato la volontà di realizzare il nosocomio alla Saleggina oggi occupata da Esercito (stand di tiro e piazza di esercizio) e da attività agricole (pascolo). Mentre nel Quartiere Officine una parte delle nuove edificazioni accoglierà comunque appartamenti e quant’altro. Secondo la minoranza “non traspare la volontà municipale di conciliare i bisogni della cittadinanza con l’obiettivo primario della Lpt di fare un uso parsimonioso del territorio. La Città col beneplacito del Cantone incita un consumo sconsiderato di territorio ancora libero per l’edilizia privata e pubblica, senza peraltro aver un’immagine chiara di come si vuole riordinare e dimensionare correttamente il territorio comunale”. Invece di ottimizzare, il Municipio “sta facilitando lo sperpero sottraendo preziose risorse all’agricoltura, alla cittadinanza e agli ecosistemi naturali”.

Dezonare, azzonare o declassare: ‘Decida la popolazione’

Sempre secondo la minoranza andrebbe inoltre meglio considerata la decisione del Consiglio federale (settembre 2022) di approvare la revisione del Piano direttore cantonale ridimensionando però la crescita demografica: “Questo significa che anche per il Comune di Bellinzona il calcolo della contenibilità proposto dal Municipio nel Piano d’azione comunale (ndr: risalente alla primavera 2021 e orientato al 2040) non è più in linea con le nuove regole del gioco imposte dal Consiglio federale”. In altre parole, il sovradimensionamento del Piano regolatore “rimane elevato e prima di densificare il Quartiere Officine o qualsiasi altra parte del comune bisognerebbe porre la questione politica alla cittadinanza su che tipo di riordino territoriale si vuole eseguire e quali terreni devono essere dezonati, non azzonati o declassati nell’indice di sfruttamento per rientrare nel giusto dimensionamento del Pr”. Una questione di lana caprina? Affatto, semmai si tratta “di un preciso obiettivo del Pac che va soddisfatto prima d'implementare un significativo gesto pianificatorio come il Piano particolareggiato del Quartiere Officine”. Di conseguenza viene criticato l’esercizio di “densificare e aumentare le Unità insediative”; in particolare di evitare che il nuovo quartiere sia messo in relazione col calcolo del dimensionamento complessivo del Pr”. Nei due rapporti si accusa quindi il Municipio di diminuire le Unità insediative, manipolando le cifre, “per non farle apparire superiori a quelle permesse dalla pianificazione vigente”. Criticato infine, estendendo la riflessione su Castione, il fatto che non si siano dezonati, a titolo di compensazione, i 150mila metri quadrati di terreni edificabili a scopo industriale necessari per il nuovo stabilimento.

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