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Quartiere Officine: per i Verdi ‘ancora troppi posteggi’

Giulia Petralli apprezza che il Municipio di Bellinzona abbia rivalutato il progetto iniziale, ‘ma ci sono ancora punti che non ci soddisfano’

‘L’Almenda è benvenuta’
(Città di Bellinzona)
26 gennaio 2023
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«Miglioramenti interessanti», ma anche «alcune perplessità di fondo». Giulia Petralli, coordinatrice dei Verdi di Bellinzona, non è completamente soddisfatta delle modifiche apportate al Quartiere Officine nella variante di Piano regolatore (Pr) presentata martedì scorso dal Municipio. In particolare «non sono state prese in considerazione né l’eventuale dezonificazione di altre aree della città, né la possibilità di inserire nel comparto il nuovo ospedale previsto alla Saleggina. Inoltre il numero di posteggi rimane ancora troppo elevato». Ricordiamo che il partito ecologista – con Mps e Fa – aveva già espresso critiche a seguito della consultazione pubblica della variante di Pr avvenuta nel giugno del 2022. Osservazioni che in ogni caso non sono state completamente ignorate dall’esecutivo cittadino, visto che in parte è proprio andato nella direzione auspicata. «Apprezziamo che il Municipio abbia rivalutato il progetto iniziale, ma ci sono ancora dei punti che non ci soddisfano», afferma a ‘laRegione’.

‘Non si incentiva abbastanza la mobilità sostenibile’

Partiamo dai posteggi: la variante di Pr presentata ne prevede circa 500, al posto dei 1’200 inizialmente indicati. «Sono ancora troppi. Soprattutto considerato che il comparto si inserisce nel centro città, direttamente a fianco della stazione Ffs e a quella dei bus». La coordinatrice dei Verdi di Bellinzona ritiene che così facendo «non si spingerà la popolazione a scegliere una mobilità più sostenibile». Va detto che in ogni caso il Municipio ha indicato di voler percorrere questa strada: ad esempio sono previsti obbligatoriamente stalli per biciclette e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Tutto ciò, però, secondo Petralli, non basta per disincentivare in modo efficace «l’utilizzo di mezzi privati e motorizzati».

‘Il traffico aumenterà’

Restando in ambito viario, era anche emersa la preoccupazione in merito al possibile aumento del traffico nella zona. Nel frattempo sono stati effettuati studi dai quali sarebbe emerso che il futuro comparto non peggiorerà la viabilità: magari ci saranno più veicoli in circolazione, ma questo indipendentemente dal nuovo quartiere, ha spiegato l’esecutivo alcuni giorni fa. Resta il fatto che «con la costruzione di posteggi, abitazioni, uffici, commerci e così via genererà inevitabilmente più traffico», rileva Petralli. «In particolare se non si promuove abbastanza la mobilità lenta e sostenibile. E la realizzazione di oltre 500 posteggi non va in questa direzione».

Manca il nuovo ospedale e la dezonificazione di altre aree

Anche il numero di appartamenti è stato ridotto: negli spazi privati di proprietà delle Ffs saranno costruiti edifici non solo con appartamenti (occuperanno almeno il 50% degli spazi), ma anche con attività alberghiere, amministrative, commerciali, formative e piccole attività artigianali. Inoltre l’edificazione avverrà a tappe: si potrà costruire nuovamente solo quando la parte residenziale edificata nei lotti precedenti sarà stata occupata almeno in misura del 75%. A ciò va poi aggiunto che è stata istituita una zona di mantenimento degli edifici esistenti, dove non sarà costruito almeno fino a una nuova variante di Pr, e altri quattro edifici storici saranno mantenuti. Inoltre si è rinunciato alla pianificazione del comparto Pedemonte. «Sono miglioramenti interessanti», afferma Petralli. «Tuttavia, gli spazi liberi non rimarranno tali per sempre, ma solo fino a quando vi sarà la necessità di occuparli. Inoltre, sarebbe meglio realizzare contenuti solamente lavorativi, formativi, di ricerca, culturali e non residenziali. Come il nuovo ospedale, così da preservare il terreno nella zona della Saleggina». Il Municipio ha giustificato la presenza di appartamenti con il fatto che così facendo il quartiere rimarrà vivo anche la sera. Stando alla coordinatrice dei Verdi vi è però anche un rischio: «È possibile che si generino conflitti fra i residenti e gli eventi culturali che saranno proposti, come accade già oggi in centro città». Non da ultimo, «non è stata mostrata alcuna volontà di dezonificare altre parti della città, ovvero di ridurre gli indici edificatori per compensare le nuove costruzioni nel quartiere».

‘Estendere il verde urbano anche alle zone adiacenti’

Servirebbero insomma più aree possibilmente verdi, come quella che è prevista al centro del quartiere, l’Almenda: «È una soluzione benvenuta, ma non dovrà far passare in secondo piano l’importanza di mantenere intatte zone naturali con una propria biodiversità, permeabilità idrica e così via», precisa Petralli. «In questo senso auspichiamo che anche le vie adiacenti, così come altre zone della città, possano venire ripensate in favore del verde urbano, la cui funzione protettiva rispetto alle isole di calore è di estrema importanza». Nel grande parco verrà inoltre riportato in superficie il riale Riganella che, tuttavia, «difficilmente avrà una portata sufficiente per garantire una presenza costante di acqua».

Rischio di svantaggiare i negozi del centro storico

Un altro rischio riguarda invece i commerci: «È pensabile che nel quartiere vengano proposti affitti più bassi rispetto a quelli nel centro storico. Non vorremmo che in questo modo si sfavoriscano indirettamente i commerci presenti al di fuori del comparto, che già oggi sono in difficoltà, portando a uno svuotamento del centro», sottolinea Petralli. Nel nuovo quartiere «dovrebbero insediarsi solo piccoli negozi (farmacie, spacci, alimentari, artigianato) a favore dei residenti del comparto, così da non portare una concorrenza non sana». Le intenzioni del Municipio sono proprio queste, ma sarà poi il libero mercato (e non le autorità) a stabilire quali attività si insedieranno.

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