Il sindaco ribadisce la fiducia nei vertici condannati e attende una decisione penale cresciuta in giudicato per esprimere un giudizio politico definitivo
Un giudizio politico «di dettaglio e definitivo» sulla vicenda della Casa anziani di Sementina, sull’approccio del Municipio «e, come lei mi chiede», sulla posizione del direttore del Servizio anziani comunale, «potrà essere fatto solo alla luce di una sentenza cresciuta in giudicato. Ciò che non è ancora il caso adesso», commenta a caldo il sindaco di Bellinzona interpellato dalla redazione. «Considerato quanto dichiarato dalla presidente della Pretura penale comunicando oggi la sua decisione e in attesa delle sue motivazioni scritte – premette Mario Branda – già adesso si possono comunque formulare alcune valutazioni. Anzitutto a nome dell’Esecutivo ribadisco la vicinanza a tutti i familiari e agli ospiti colpiti dal Covid nelle nostre strutture cittadine e in quelle dell’intero Ticino. Sentimento che estendiamo anche ai nostri collaboratori, compresi naturalmente i nostri dirigenti, tutti investiti, come riconosciuto dalla Pretura penale, da una criticità straordinariamente grave mai vissuta in precedenza. I dirigenti hanno agito in quel modo, e non sono solo io a dirlo, nell’interesse e per l’interesse degli ospiti, sotto enorme pressione e stress. Un dato che attesta la loro professionalità e che, allo stato delle cose, conferma pure la fiducia nei loro confronti e nell’eticità del loro approccio». Il sindaco ricorda inoltre che l’ipotesi accusatoria iniziale di omicidio colposo plurimo è caduta già al termine dell’inchiesta, «mentre oggi si aggiunge un netto ridimensionamento del quadro portato a giudizio e della natura dei comportamenti rimproverati ai tre imputati». Pure importante, aggiunge: «Il giudice ha anche escluso un rapporto di causalità tra questi comportamenti di natura contravvenzionale e la morte degli ospiti».
Tuttavia, osserviamo, sempre di condanna si tratta; e in caso di ricorsi e ulteriori processi davanti alle istanze superiori i tempi potrebbero dilatarsi parecchio. Non si rischia di rimandare oltremodo, forse anche di anni, una valutazione che meriterebbe invece tempi rapidi? «La tempistica in casi complessi è questa ed è giusto che, qualora lo si ritenga necessario, ci si prenda il tempo per valutazioni e giudizi ponderati, evitando decisioni sommarie o liquidatorie come alle volte, e anche in questo caso, è accaduto. Giudizi ponderati importanti per poter poi giungere, per quanto ci riguarda, a conclusioni serie e oggettive. A ogni modo, alla luce della sentenza odierna, non vediamo l’esigenza di misure cautelari».
Una ricerca eseguita a livello nazionale da un gruppo di esperti ha ravvisato settimana scorsa diverse debolezze strutturali – già note da tempo e accresciute dal Covid – nelle case anziani elvetiche. La Città di Bellinzona, proprietaria di tre strutture e presto di una quarta, come si pone al riguardo? «Il rapporto è complesso e articolato e va adeguatamente studiato», risponde Mario Branda: «La Città, come tutti gli altri proprietari, agiscono su mandato di prestazione del Cantone che definisce condizioni, regole e risorse: ad esso compete la definizione dell’approccio generale. Nell’ambito del quale siamo ben disponibili ad assicurare la nostra collaborazione».