Bellinzona: l’Mps interroga il Municipio. Il presidente della Sa proprietaria: ‘Struttura debitamente ancorata sopra la falda e costantemente monitorata’
Nemmeno smantellato il villaggio del Natale, che è stato un successo anche quest’anno, e già si presenta la prima gabola del 2023 per Piazza del Sole a Bellinzona. O presunta gabola. A portarla alla luce un’interrogazione del Movimento per il socialismo (Mps) che chiede lumi al Municipio sull’origine di "ampie fessurazioni presenti a due-tre metri dal perimetro d’ingombro sull’asfalto che racchiude l’autosilo" e anche vicino ai blocchi sporgenti in cemento armato delle entrate per i pedoni, specie quello più vicino alla Migros. Tirando in ballo il Principio di Archimede, i consiglieri Mps Matteo Pronzini, Angelica Lepori, Giuseppe Sergi ritengono che l’autosilo si starebbe alzando: "Anche da profani, risulta un sollevamento molto preoccupante di diversi centimetri". Motivo? "Sembra che al momento della realizzazione, per evitare l’effetto sollevamento generato dalla falda freatica, furono fatti degli ancoraggi attivi permanenti posti in verticale, in piena falda. A detta di esperti sarebbe una concezione azzardata su un sistema di ancoraggi non ancora collaudata. Il Municipio dovrebbe aver commissionato uno studio/perizia che trova riscontro nel consuntivo 2021".
Da qui trenta domande volte a comprendere la situazione, a cominciare dall’esistenza di perizie idrogeologiche. Come quella che chiede se sia vero o no che onde evitare il sollevamento in caso di forti piogge e innalzamento della falda, è stato previsto l’allagamento dei piani inferiori come succede in altri autosili in Ticino (vedi Lugano e Locarno in prossimità dei due laghi). L’Mps vuole anche sapere cos’abbia riscontrato la perizia municipale e se gli ancoraggi siano debitamente monitorati, da chi, come e con quali risultati.
Proprietaria dell’autorimessa dotata di tre piani sotterranei è la Autosilo Piazza del Sole Sa di Bellinzona, presieduta dall’avvocato Carlo Postizzi. Committente ed esecutrice nel 1997-98 è l’impresa generale di costruzioni Antonini-Ghidossi Sa con sede in viale Stazione. Proprietaria della piazza è invece la Città di Bellinzona, il cui rappresentante nel Cda dell’autosilo è tutt’oggi, stando al Registro di commercio, l’ex vicesindaco Felice Zanetti. Interpellato dalla ‘Regione’ l’avvocato Postizzi afferma di essere al corrente delle fessurazioni e assicura che gli ancoraggi «nel corso dei 25 anni di esistenza dell’autosilo sono stati sottoposti a regolari monitoraggi senza che la situazione abbia mai fatto emergere problemi particolari. Semmai potrebbero esserci parti di piazza che riscontrano dei movimenti in superficie, ma non correlati all’autosilo». La piazza, progettata dall’architetto Livio Vacchini, è caratterizzata da lastre di granito sparse che compongono un pavimento in calcestruzzo senza giunti. Nel sito dello studio di architettura si legge che "il numero e la posizione delle lastre permettono al cemento di non creare fessure di dilatazione". In effetti su questo fronte non sembrano emergere dei problemi, che si notano invece – con fessurazioni abbastanza evidenti, come risulta dalle foto scattate oggi dalla redazione – nelle lastre di cemento situate agli accessi per i pedoni. Tuttavia, da una rapida verifica sul posto non risulta il "sollevamento molto preoccupante di diversi centimetri" riportato nell’interrogazione. Parola al Municipio.