Franscesco Fumagalli (Associazione Astrocalina) è fiducioso che i lavori per l’osservatorio potranno iniziare nel 2023. ‘Turismo? Non esagereremo’
«Speriamo davvero che il 2023 sia l’anno buono», afferma Francesco Fumagalli, presidente dell’Associazione Astrocalina promotrice del progetto per la realizzazione di un osservatorio astronomico all’Alpe di Gorda, in alta Valle di Blenio, accanto all’omonima capanna a circa 1’800 metri di altitudine. Recentemente il Consiglio comunale di Blenio ha rinnovato all’unanimità il credito di 100mila franchi – già approvato dal plenum nel maggio 2018 ma nel frattempo decaduto non essendo stato utilizzato – quale partecipazione all’investimento complessivo quantificato dall’associazione in circa 1,5 milioni di franchi.
Credendo nella valenza sociale, didattica, scientifica e turistica del progetto, il Municipio ha licenziato il nuovo messaggio dopo le rassicurazioni ricevute dai committenti, visto che nel 2018 si prevedeva di iniziare i lavori entro la primavera 2021. «A causa di una serie di problemi burocratici, l’iter è avanzato con estrema lentezza – riconosce Fumagalli –, ma ora siamo pronti, sia a livello di piano finanziario, sia per quanto riguarda i documenti richiesti dal Cantone per valutare il proprio contributo».
Rispetto a quanto inizialmente previsto, l’Associazione auspica un aumento (dal 50% al 65%) del sostegno finanziario da parte del Cantone, che ha chiesto e ottenuto l’elaborazione di due business plan del progetto, uno economico-finanziario e l’altro di tipo turistico. Il messaggio del Consiglio di Stato con la richiesta di credito dovrebbe approdare in Gran Consiglio durante la prossima primavera. «La richiesta di un maggior contributo formulata al Cantone, tiene conto del fatto che l’attività dell’osservatorio non produrrà chissà quali introiti finanziari per l’Associazione. I primi anni in particolare saranno assolutamente condotti con attività di volontariato». Segue da vicino il progetto, in stretta collaborazione con i promotori, l’antenna bleniese dell’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e valli. Al messaggio governativo seguirà la fase che riguarda progetto esecutivo, allestimenti appalti e delibere. Se tutto andrà come auspica Astrocalina, è ragionevole prevedere l’inizio dei lavori per settembre 2023. «Per realizzare l’osservatorio ci vorrà un anno, forse un anno e mezzo. Essendo a 1’800 di altitudine, molto dipenderà da quanto a lungo il meteo permetterà di lavorare nella stagione autunnale».
Già oggi luogo suggestivo che ospita le serate osservative organizzate dall’associazione, l’Alpe di Gorda è considerato dagli esperti come il più idoneo dell’Alto Ticino. «Offre favolosi contrasti e la totale assenza di inquinamento luminoso», conferma Fumagalli, che si sofferma sull’eccezionalità del futuro osservatorio: «Sarà l’unico nel cantone con strumenti di una simile potenza. Pensiamo solo al telescopio principale per l’osservazione notturna, del diametro di 80 centimetri, tra i più grandi in Svizzera. L’unione tra la qualità tecnica e la bellezza del sito renderà l’osservazione a Gorda ancor più straordinaria, e avrà riscontri positivi sia per l’osservazione didattica e divulgativa, sia per l’attività di ricerca». Ancora Fumagalli: «Dai contatti con un istituto di Friburgo (Germania) è nata una collaborazione che permetterà di installare sul nostro futuro telescopio principale un polarizzatore per osservare i pianeti extrasolari».
Si ritiene che il progetto potrà incentivare forme di turismo soft, di tipo divulgativo, didattico (coinvolgendo le scolaresche) e scientifico. «L’idea è infatti quella di non esagerare: prevediamo di avere un migliaio di presenze all’anno», stima Fumagalli, che ricorda come l’osservatorio voglia anche incentivare una ricaduta favorevole all’adiacente capanna per la quale è prevista la ristrutturazione e l’ampliamento. Da noi contattato per un aggiornamento sullo stato dell’iter, il presidente della Società alpinistica Nido d’Aquila, Guido Degiorgi, riferisce di un importante ritardo sulla tabella di marcia e spiega che sono ancora in corso riflessioni per il piano di finanziamento e l’ultimazione del progetto. Con ogni probabilità i lavori non inizieranno nel 2023.
Oltre a verosimilmente segnare l’inizio dei lavori, Fumagalli indica un altro motivo per cui il 2023 sarà un anno davvero interessante per l’associazione: «Aderiremo a un progetto Interreg a livello europeo che intende sviluppare un concetto di offerta astro-turistica. Riunirà a Bruxelles per convegni e riunioni rappresentanti di vari osservatori astronomici che hanno nel loro statuto l’obiettivo di fare divulgazione didattica. Nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione europea, sarà un’importante occasione anche per far conoscere la nostra realtà ben al di fuori dei confini ticinesi e sicuramente sviluppare qualche interessante collaborazione come quella citata in precedenza con l’istituto di Friburgo».