Bellinzonese

‘Pacchi in calo, ma restano comunque volumi importanti’

Cadenazzo, il responsabile del centro regionale di smistamento della Posta traccia un bilancio positivo del 2022

(Ti-Press/Piccoli)
15 dicembre 2022
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Dal Black Friday sino alle settimane prenatalizie il centro regionale di smistamento di Cadenazzo è letteralmente preso d’assalto da migliaia e migliaia di scatole, in media 80mila al giorno. È infatti questo il periodo più intenso per la gestione dei pacchi nella base ticinese della Posta: muletti e monopattini sfrecciano a tutta velocità mentre i nastri rullano ininterrottamente a ritmo forsennato, come spiegato questo pomeriggio ai giornalisti dal responsabile della sede Luca Dellamora. «Il centro, il primo di questo tipo a livello nazionale, è ancora molto ‘fresco’» essendo entrato in funzione nel settembre 2019: «La forte crescita del commercio online e la richiesta della clientela di ricevere le proprie ordinazioni il più rapidamente possibile hanno fatto aumentare in maniera esponenziale i volumi trattati. Dalla sua messa in esercizio, quando venivano smistati quotidianamente 25mila pacchi, si è passati a quasi 85mila». La merce prima era in arrivo principalmente dalle filiali ticinesi e da quelle d’Oltralpe. Adesso, invece, entra anche dall’Italia. Una crescita favorita poi dalla pandemia e dalle nuove abitudini dei consumatori. E infatti ora, rileva Dellamora, «la tendenza è lievemente al ribasso: l’anno scorso durante il Black Friday abbiamo raggiunto la cifra record di 92mila pacchi. Quest’anno invece ‘solo’ di 80mila, il 5-6% in meno. Da una parte la popolazione è tornata ad acquistare un po’ di più nei negozi, dall’altra la crisi finanziaria ha fatto la sua parte». Nel 2022 il gigante giallo prevede quindi di riuscire a smistare in totale 12,2 milioni di pacchi nella sede di Cadenazzo, un calo del 4,5% rispetto a dodici mesi or sono quando i milioni erano 12,8. «Per novembre e dicembre stimiamo una cifra mensile attorno al milione: sì in calo, ma comunque sufficiente a raddrizzare la media annuale».

L’importanza del personale: 170 i dipendenti

Il periodo natalizio, come detto quello più intenso, non è però mai riuscito a mettere in difficoltà il sistema, in grado di occuparsi di ottomila pacchi all’ora per una capacità massima di 100-120mila unità giornaliere. La struttura di circa ottomila metri quadrati, dotata di un impianto fotovoltaico che produce oltre 500mila kWh e soddisfa il fabbisogno di 112 economie domestiche, è infatti una macchina ben rodata. Al piano terra l’ambiente è fresco a causa del continuo apri e chiudi dei portelloni (la merce in arrivo a ondate è parecchia), ma i dipendenti non smettono di lavorare. «Il personale è molto importante: senza personale la catena non può funzionare, e noi ne andiamo fieri. La qualità umana fa la differenza», ha puntualizzato il responsabile della sede bellinzonese. «La forza lavoro è stata incrementata di 60 unità, con ricadute positive anche sul territorio». Al di là dei macchinari risulta fondamentale la presenza del personale che si occupa di supervisionare alcune fasi nonché di trasportare a mano i pacchi dai veicoli ai rulli e viceversa. Solitamente a Cadenazzo sono attivi 170 dipendenti, temporaneamente una decina in più durante il periodo delle festività. «I primi camion arrivano qui già la mattina presto. Ognuno occupa una delle 72 rampe di carico a disposizione. Quindi i pacchi entrano sui nastri dove, tramite codice a barre, sono pesati e indirizzati verso le varie destinazioni». Il tutto solo in un minuto e mezzo. «Alle 7 una cinquantina di postini accendono i loro furgoni e iniziano a consegnare i pacchi. Lavoriamo su due turni: quello della notte, per la merce in arrivo dalla Svizzera interna, e quello invece pomeridiano, per quella in entrata da sud, dall’Italia. Questo rende tutto più efficace e funzionale, così da permettere di lavorare la merce lo stesso giorno e spedirla quello successivo», ha concluso Dellamora. Personale fondamentale anche per ripristinare eventuali pacchi ammaccati e reindirizzare i pochi finiti nei carrelli sbagliati.