Pausa prolungata e torte offerte per protestare contro la riduzione delle rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici
"Bancarotta Ipct, il fallimento etico del Cantone", "Politici ricordate che gli assicurati Ipct hanno diritto di voto" e "40% in 15 anni. Chi insegnerà ai vostri figli a calcolarlo?" sono solo alcuni degli slogan scritti sugli striscioni esposti oggi, durante la pausa di metà mattinata, al Liceo di Bellinzona. Un’azione dimostrativa portata avanti dai professori per protestare contro la prospettata riduzione delle rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici affiliati all’Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct). Ma non solo: vi è anche la questione riguardante la decisione del Consiglio di Stato di aprire un’inchiesta disciplinare a carico di due membri dell’ErreDiPi, la Rete per la difesa delle pensioni. Sembrerebbe infatti che i due – accusati di aver utilizzato l’indirizzario di posta elettronica dell’Amministrazione cantonale (@edu.ti.ch e @ti.ch) per informare sulle attività e la campagna promossa dalla Rete – facciano parte del corpo docenti del Liceo.
L’azione dimostrativa è durata circa una mezz’oretta e le lezioni sono riprese con un ritardo di 15 minuti. Non uno sciopero vero e proprio quindi, quanto più una pausa prolungata, con tanto di torta offerta agli studenti. Durante il ‘mini’ presidio richiami anche all’altra manifestazione, sempre promossa da ErreDiPi, prevista per oggi alle 17.30 in piazza Governo a Bellinzona.
Iniziative simili a quella del Liceo di Bellinzona sono stata fatte anche al Liceo Lugano 1, alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona e al Liceo di Mendrisio.