L’ultima serata pubblica de ‘Verso nuovi modi di vivere insieme: abitare il nostro territorio in tempi di crisi’ si terrà martedì 13 dicembre a Bellinzona
Martedì 13 dicembre (dalle 20.30 alle 22.30) all’oratorio San Biagio, in via San Biagio 7 a Bellinzona, si terrà l’ultima serata pubblica del ciclo di conferenze ‘Verso nuovi modi di vivere insieme: abitare il nostro territorio in tempi di crisi’ – serie d’incontri itinerante volta a stimolare cittadini, enti locali ed esperti, organizzata dall’istituto internazionale di architettura in collaborazione con il Dipartimento del territorio. Un dialogo a più voci attorno alla questione della densità e dell’urbanità come "fattori determinanti dietro quartieri a scala di cittadino, che possono stimolare anche quelle nuove forme di solidarietà che la crisi ha fatto emergere e apprezzare", si afferma in un comunicato. A moderare l’evento sarà la direttrice dell’istituto internazionale di architettura Ludovica Molo; interverranno l’urbanista Paola Viganò, l’avvocato e urbanista Patrick Bonzanigo, il geografo Roberto De Tommasi, il responsabile della comunicazione della Città di Bellinzona Reto Malandrini e il municipale di Bellinzona Simone Gianini. L’entrata è libera.
Ad eccezione dei centri urbani, il territorio ticinese è caratterizzato "da una bassa densità edificatoria e umana, da una separazione (spesso) importante fra quartieri prettamente residenziali e zone lavorative in cui ci si sposta prevalentemente in automobile – continua sempre il comunicato –. Il forte miglioramento dell’offerta del trasporto pubblico nelle zone periferiche e le nuove tendenze dell’home office" emerse durante la pandemia "sono stati tra gli elementi che hanno portato un rinnovato interesse verso l’abitare al di fuori delle città. Sembra quindi necessario riflettere sull’elaborazione di nuove strategie in grado di promuovere quelle caratteristiche del vivere urbano generalmente riconosciute come positive: concentrazione e vicinanza di funzioni (residenza, lavoro, svago, formazione, acquisti), di persone (adulti, giovani e anziani) che permettono movimenti di prossimità" a piedi o in bicicletta. Un cambiamento che veda il quartiere come elemento fondante di una struttura urbana a scala di cittadino.