In pochi hanno aderito al progetto per incentivare l’affitto di queste strutture tipiche. Juri Clericetti: ‘Benefici per proprietari e l’intera regione’
Affittare il proprio rustico a turisti interessati a questo tipo di alloggi caratteristici del Ticino, non sembra essere ancora una prassi diffusa, almeno in valle di Blenio. Malgrado il progetto di valorizzazione lanciato l’anno scorso, «le adesioni sono finora state poche», afferma a ‘laRegione’ Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat). E questo nonostante il fatto che la messa sul mercato di queste strutture porti «diversi vantaggi, come ad esempio entrate extra per i proprietari». Fino al 31 dicembre sarà quindi ancora possibile approfittare di un contributo forfettario di 2’000 franchi concesso dall’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e valli (Ers-Bv) per rinnovare il mobilio. Infatti, «vi sono ancora fondi a disposizione per chi intende mettere per la prima volta l’oggetto sul mercato», sottolinea Loris Beretta, coordinatore del Masterplan valle di Blenio per conto dell’Ers-Bv.
Il progetto dell’Otr-Bat, volto a incentivare i proprietari di rustici presenti nella valle del Sole ad affittarli è stato lanciato poco più di un anno fa. Anche se per il momento non ha avuto il successo sperato, Clericetti crede ancora che la tendenza possa essere invertita, visti i benefici che questo progetto potenzialmente può portare. Benefici non solo per i proprietari, ma «per tutta la regione, grazie all’indotto generato da una maggiore affluenza di turisti alla ricerca di una possibilità di pernottamento autentica che si può trovare solamente in Ticino». Insomma, vi è «un grande potenziale» ancora inespresso, visto che l’interesse per questa struttura tipica c’è, «in particolare da parte della clientela svizzero tedesca».
Ma quali sono invece i vantaggi per i proprietari? Oltre all’incentivo di 2’000 franchi per le strutture che non sono ancora state affittate, la piattaforma di prenotazione online rustici.ch garantisce «una grande visibilità, rivolgendosi a persone che cercano proprio questa tipologia di alloggio», spiega il direttore dell’Otr-Bat. Una piattaforma sulla quale «si trovano esclusivamente queste strutture tipiche del nostro cantone e che permette quindi di avere immediatamente sott’occhio l’offerta di rustici». Su altri portali ci si può infatti anche ‘perdere’ fra le numerose offerte di case o appartamenti di vacanza. Inoltre, chi aderisce a questa iniziativa otterrà anche «un marchio identificativo», volto a garantire che si tratti di un ‘vero’ rustico (la struttura deve esaudire specifici criteri) che rappresenti «l’autenticità del territorio ticinese». Non da ultimo, affittare un proprio immobile permette ovviamente anche di incrementare le proprie entrate. Entrate che «possono anche essere utilizzate per coprire i costi generati dalla struttura», contribuendo così, fra l’altro, a diminuire le spese.
Clericetti ricorda poi che l’adesione alla piattaforma rustici.ch non impedisce assolutamente di rivolgersi ad altri portali. Per quanto riguarda poi gli intermediari (il progetto è sostenuto da Interhome, appartenente al gruppo HotelPlan, che non ha però l’esclusiva) vi è assoluta libertà di rivolgersi a chi offre, trattenendo una commissione, tutta una serie di servizi (come la consegna delle chiavi, la pulizia della struttura e così via) oppure a chi lascia queste incombenze al proprietario. Ma cosa dire ai proprietari che in alcuni casi temono di non più poter frequentare il proprio rustico, se viene messo in affitto? Timore ingiustificato risponde il direttore dell’Otr-Bat: «Il proprietario può liberamente stabilire il periodo durante il quale intende affittare l’alloggio e quello in cui vuole passarci egli stesso del tempo». Beretta fa poi notare che i rustici sono «molto richiesti anche d’inverno». Quindi, quelli facilmente accessibili (nei pressi di strade che vengono regolarmente spazzate dalla neve), possono essere affittati pure durante la stagione fredda che attira sempre più visitatori.
A dimostrazione che l’Otr-Bat e l’Ers-Bv credano ancora in questo progetto, vi è il fatto che «c’è l’intenzione di allargare prossimamente questa proposta anche alla Leventina». E questo perché la domanda è alta: di conseguenza bisogna cercare di potenziare anche l’offerta per rendere l’Alto Ticino ancora più attrattivo.