Dicastero opere pubbliche: dopo il primo concorso annullato nel 2021, senza esito anche il secondo. Rimane l’interinato. Il peso dei sorpassi milionari
Chi vuole dirigere il Dicastero opere pubbliche di Bellinzona? La domanda s’impone dopo che anche il secondo concorso indetto nei mesi scorsi dal Municipio per occupare la funzione chiave non ha raggiunto l’obiettivo. Ossia individuare, durante la selezione dei candidati, un profilo professionale all’altezza del compito reso ancor più difficile dal ‘caso sorpassi di spesa’. Il settore in questione, ricordiamo, è infatti quello finito nel tritacarne politico a seguito dei superamenti riscontrati per cinque milioni di franchi nei cantieri dello Stadio comunale, del Policentro della Morobbia e dell’ex Oratorio di Giubiasco. Tre opere importanti, a fronte di un centinaio di altri interventi andati invece a buon fine durante la prima legislatura della Città aggregata. Una situazione analizzata dal Municipio di allora con verifiche interne ed esterne che hanno indicato la necessità di rivedere la missione del Dop, la sua organizzazione e le procedure comunicative e decisionali da e verso l’esecutiuvo.
Esonerato l’allora direttore del Dop – settore subito affidato ad interim all’ingegnere Mauro Rezzonico, già consulente tecnico esterno dell’ex Comune di Giubiasco – e uscito di scena il municipale Christian Paglia, a inizio estate 2021 il Municipio entrato in carica due mesi prima aveva indetto il concorso per il nuovo direttore. Ma in estate lo aveva annullato per dapprima riorientare missione e obiettivi del Dop. Operazione protrattasi per alcuni mesi e nel frattempo terminata, con tanto di secondo concorso aperto questa estate ma conclusosi con un nulla di fatto dopo le audizioni e selezione dei candidati. Una situazione di stallo che nelle ultime settimane ha riacceso la polemica in salsa politica, col presidente dei liberali-radicali Marco Nobile critico verso l’impasse del settore passato a inizio legislatura nelle mani socialiste del nuovo municipale Henrik Bang, e la presidente socialista Martina Malacrida Nembrini che a mezzo stampa gli ha ricordato la pesante eredità ricevuta in dote dal suo partito.
Ora, rispondendo a un’interpellanza del Centro che mira a fare luce sull’impasse, il municipale Henrik Bang chiarisce che "in una Città delle dimensioni di Bellinzona il ruolo di direttore del Dop non si limita a quello di ingegnere comunale o capo Ufficio tecnico". La sua funzione viene ritenuta "dirigenziale di primo livello, con competenze, oltre a quelle operative di tipo tecnico e ingegneristico, anche strategiche e di conduzione". In questo contesto "la ricerca di un nuovo direttore non si è limitata alla pubblicazione del concorso". Nel caso specifico "si è cercato d’individuare in Ticino e nel resto della Svizzera potenziali candidati (giovani o meno giovani) che fossero interessati a parteciparvi. Purtroppo l’esito non è stato finora soddisfacente". In particolare, nell’ambito dell’ultimo concorso "si erano individuati due concorrenti potenzialmente idonei. Ciò che però l’assessment professionale a cui sono stati sottoposti non ha confermato". Perciò, considerate anche le criticità con cui è confrontato il Dop ormai da due anni e mezzo, "è stato opportuno, in accordo con l’interessato, prolungare il mandato al direttore ad interim".
Quanto all’organizzazione, è stata costituita una struttura a quattro livelli con un direttore di settore cui competono strategia, pianificazione e supervisione; al suo fianco alcuni responsabili di servizio per quanto riguarda programmazione e controllo; quindi i capiprogetto per organizzazione e conduzione; e infine gli operatori per svolgimento e realizzazione. Oltre alla nuova struttura – conclude Bang nella risposta ai consiglieri comunali del Centro – si stanno re-indirizzando i compiti del Dop: tendenzialmente all’interno resteranno prevalentemente i compiti di gestione corrente e procedurali, oltre alla gestione e al management dei progetti e degli investimenti. Progettazione e direzione lavori saranno invece maggiormente delegati a mandatari esterni". Una spiegazione perfettamente in linea con quella data nel luglio 2021 al momento di annullare il primo concorso: una decisione, si spiegava allora, presa in base a valutazioni – in parte riconducibili agli audit e in parte a indicazioni del coordinatore ad interim – che prevedono un "riorientamento di missione e obiettivi", avendo quale obiettivo in prospettiva quello di appunto "concentrare maggiormente l’attività su gestione e controllo dei progetti, piuttosto che su allestimento interno degli stessi e direzione lavori nei cantieri". L’ingegner Rezzonico veniva quindi incaricato "di dare corso al riorientamento e alla riorganizzazione dell’attività".
Ora, a rincarare la dose di critiche e in risposta alla replica della presidente sezionale socialista, ci pensano i consiglieri comunali liberali-radicali Patrick Rusconi, Damiano Stroppini, Arno Ceschi e Carmelo Malingamba i quali citando il messaggio municipale votato il 26 settembre con clausola d’urgenza dal legislativo per dotare il quartiere Gerretta di nuove aule prefabbricate per le scuole, descrivono la gestione del Dop come "caotica e priva di strategia, di una pianificazione e di un direttore". A loro avviso "sembra che il Dop sia molto bravo a gestire progetti con una certa velocità e tempismo nelle situazioni di emergenza, come per il disastro al Palasio, i rattoppi di strade, la strada di Daro crollata, ordinare le aule-container. Non si può continuare così, bisogna pianificare". Un’interpellanza preoccupata in quanto solleva alla fine una serie di domande sulla reale volontà del Municipio di realizzare la prevista nuova scuola elementare di Sementina il cui iter, rimasto bloccato per una decina d’anni a causa di ricorsi, è ora ripreso per poi passare nel 2023 alla fase, si spera, realizzativa. A questo riguardo i quattro consiglieri chiedono garanzie.