La cantonale di sponda destra è diventata negli ultimi due anni una via crucis. La mappa dei lavori che terminano, che tornano e che sono previsti
Apprezzata da molti ticinesi, turisti compresi, come alternativa alle onnipresenti code sulla Cadenazzo-Quartino, la cantonale di sponda destra fra Bellinzonese e Locarnese dall’anno scorso è diventata un’autentica via crucis. Avviati talvolta quasi contemporaneamente, gestiti in modo complesso e durati ben più del previsto, i molti cantieri stradali installati hanno messo a dura prova – in taluni casi lo stanno ancora facendo, e come vedremo lo faranno ancora nei prossimi anni – la pazienza dei conducenti, trasporto pubblico incluso. D’altronde è stato chiaro l’avvertimento lanciato lo scorso marzo dagli addetti ai lavori al momento di presentare ai media l’avvio del maxi cantiere di due anni e mezzo per la realizzazione del semisvincolo sul ponte Tatti che sarà pronto verso fine 2024: «Abbiate pazienza per trenta mesi», accennando appunto anche ai vari interventi che erano già stati in parte avviati in direzione del Verbano, e gli altri che sarebbero iniziati di lì a poco. Interventi in sé previsti dal Cantone per la sola sostituzione del manto di usura col nuovo asfalto fonoassorbente, ma che regolarmente finiscono per coinvolgere anche i Comuni estendendosi così su più mesi per poter aggiornare le sottostrutture elettriche e idrauliche d’interesse locale. Un’elevata concentrazione temporale di cantieri peraltro verificatasi a seguito della pausa forzata di alcuni mesi provocata nel 2020 dalla pandemia, e della necessità di posare il nuovo asfalto fonoassorbente entro fine 2023 così da beneficiare dei sussidi federali.
Partendo da est, in fondo a Sementina ha dato filo da torcere per un paio di mesi un cantiere edile privato affacciato sulla cantonale: a creare code e rallentamenti sono state varie fasi di scarico materiale e costruzione. Poco più in là, in direzione della curva a ‘S’ di Gudo, è tutt’oggi presente il cantiere (con gestione diurna su una sola corsia) per la realizzazione del nuovo ciglio dotato di guardrail a norma in sostituzione della vecchia ringhiera, nonché la posa da parte dell’Azienda multiservizi di Bellinzona di sottostrutture necessarie all’allacciamento elettrico della galleria faunistica di 70 metri prevista pochi metri più avanti (inizio cantiere forse nel 2024). Nell’attuale cantiere – ci spiegano i servizi del Dipartimento del territorio incaricati di pianificare e gestire cantieri e autorizzazioni – i lavori di Amb hanno richiesto più tempo del previsto, tanto che la posa dell’asfalto fonoassorbente agendata entro fine settembre è slittata, a causa delle temperature ora insufficienti, alla prossima primavera; mentre da lunedì 10 ottobre e per la durata di tre settimane vi sarà la posa solo degli strati portanti. Poco oltre, all’altezza dell’abitato di Progero, la scorsa primavera è invece stata realizzata senza intoppi la nuova carreggiata oggi più confortevole e silenziosa, un intervento ‘rapido e indolore’ per gli automobilisti ma che per qualche notte ha inevitabilmente rovinato il sonno al vicinato.
Il viaggio a singhiozzo prosegue verso ovest e si ferma (è il caso di dirlo) a Cugnasco, dove il Comune da svariati mesi sta sostituendo le tubazioni per l’acqua e l’elettricità su un lungo tratto di cantonale, ciò che la mattina per due ore rende necessario trasferire il traffico veicolare sulle stradine agricole e ciclabili del Piano. Dopo una pausa estiva, voluta per non intralciare troppo il transito turistico, i lavori sono ripresi recentemente con riduzione su una sola corsia, com’era successo prima, gestita con semafori e ‘securini’. Viene comunque assicurato che l’intervento si concluderà entro fine 2022, mentre la posa dello strato d’usura avverrà di notte nella primavera 2023. Oltrepassato questo collo di bottiglia, in fondo a Gerra Piano in direzione di Riazzino è andata abbastanza liscia la realizzazione del nuovo tratto di ciclopista laterale (sempre due le corsie per veicoli disponibili durante i lavori) che è praticamente ultimata dopo la recente posa del nuovo asfalto. Sempre a Riazzino è previsto il risanamento della carreggiata nel tratto all’altezza di Migros, Aldi e Vanilla, intervento che però alcuni ricorsi bloccano da anni.
A Gordola ha tenuto banco per tanti mesi – con attese da era geologica ai semafori – il cantiere per sottostrutture comunali nel tratto compreso fra il centro paese, l’incrocio per la Verzasca e il Ponte Asciutto. Mentre a Tenero l’anno scorso, dalla rotonda fino al Ponte Asciutto, la circolazione è stata resa monodirezionale per vari mesi a causa di analoghi lavori, finendo per diventare un vero incubo in caso d’incidenti sull’A13 e sua chiusura temporanea con riversamento del traffico sulla cantonale. Tutto a posto? Affatto. Il Dt spiega che la prossima primavera l’intervento di Tenero dovrà essere ripetuto, sull’altra corsia, a causa di un errore di valutazione commesso dalle autorità locali che nel 2021 non hanno adeguatamente considerato anche la necessità di sostituire le canalizzazioni della fognatura contemporaneamente a quelle per elettricità e acqua potabile. Dalla rotonda dell’oratorio fino al Ponte Asciutto sono quindi da mettere in conto seri disagi durante tutto il 2023, ciò che finirà per posticipare al gennaio 2024 la sistemazione definitiva del nodo di Gordola al bivio per la Verzasca (altri mesi di lavoro, solo in parte eseguiti contemporaneamente a quelli di Tenero).
Risalendo verso est, sono due i ‘cantieri-cotoletta’ che nel prossimo futuro incideranno sull’umore dei conducenti: oltre al tunnel faunistico alla ‘S’ di Gudo previsto fra due anni, citiamo il lungo tratto di cantonale, due chilometri in tutto, fra il campo sportivo di Sementina e il semisvincolo Tatti. Qui dal 2025 è previsto a carico del Cantone il risanamento generale della carreggiata con un lifting da 6 milioni cui si aggiungeranno molto probabilmente le sottostrutture di competenza Amb. Vi saranno un filare alberato, illuminazione a Led, nuovi marciapiedi, passaggi pedonali e isole spartitraffico che agevoleranno la mobilità lenta, nonché asfalto fonoassorbente e restringimento della carreggiata in virtù dell’attesa diminuzione dei transiti grazie al semisvincolo. Tutto bello, ma prima bisognerà soffrire.
A lasciare perplessi è la durata esagerata dei vari interventi alle sottostrutture. Qui il Dipartimento del territorio si autoassolve: parlando senza mezzi termini di scarsa professionalità, i nostri interlocutori spiegano che sovente i Comuni ticinesi e i rispettivi progettisti preannunciano tempistiche che, non rispecchiando le reali necessità, si rivelano infine sbagliate. Troppo facilmente – ci viene spiegato – le aziende comunali si lasciano infatti sorprendere, al momento di eseguire gli scavi, dalle precarie condizioni in cui versano le sottostrutture di loro competenza. Emblematico il caso di Gordola, dove i lavori hanno richiesto tre mesi più del previsto, concludendosi ad agosto anziché a giugno quando peraltro è passata la carovana del Tour de Suisse. Sono state tre, qui, le richieste di proroga; e addirittura sette a Tenero, con tempi infine enormemente dilatati rispetto alle previsioni.