Bellinzonese

Mense di Bellinzona, il Municipio interverrà sulle associazioni

Recepite alcune delle criticità evidenziate dall’Mps sull’obbligo di pagare la tassa di adesione e il pranzo in caso di uscite scolastiche

(Ti-Press)
27 settembre 2022
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Condizioni troppo restrittive quelle poste dall’associazione ‘Art’è bambini’ ai genitori che iscrivono i figli alla mensa nelle scuole elementari di Giubiasco, Camorino e Pianezzo? Il Municipio di Bellinzona «interpellerà l’associazione per sensibilizzarla, approfondire le varie questioni sollevate ed eventualmente correggere la situazione». Lo ha detto lunedì sera Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e famiglia rispondendo alla seconda interpellanza inoltrata sul tema in pochi mesi dal Movimento per il socialismo. Mps critico su vari punti, in particolare l’obbligo di versare una tassa annua di cento franchi con la quale i genitori diventano membri dell’associazione stessa anche se non intendono diventarlo, e la fatturazione dei pranzi anche in caso di uscite scolastiche. Sempre l’Mps sollecita l’eliminazione dell’obbligo di pagare il pasto anche in caso di assenza per malattia, mentre si ottiene una restituzione solo del 50% unicamente se si presenta un certificato medico.

Fanno stato norme private

Dopo il potenziamento dell’offerta intervenuto con l’aggregazione – ha premesso il municipale Bison – oggi i servizi extrascolastici si differenziano da quelli comunali perché «non sono regolati da ordinanze o regolamenti pubblici, ma disciplinati da norme private assoggettate al controllo cantonale». A garanzia di una parità di trattamento, il Municipio ha imposto il prezzo del pasto applicato a tutte le mense pari a franchi 9.50, mentre le famiglie che fanno capo ai servizi extrascolastici «sottoscrivono, con l’iscrizione, le condizioni accessorie disciplinanti anche gli aspetti di dettaglio. Ciò che rappresenta un contratto a tutti gli effetti tra genitore e associazione». Nelle condizioni, ha sottolineato Bison, è espressamente indicato che in caso di frequenza fissa (e non saltuaria) è dovuta in ogni caso l’intera retta mensile: «Questa base serve per computare il numero di personale addetto alla sorveglianza e garantire così un rapporto equo tra sorveglianti e bambini a garanzia anche della sicurezza dei minori e della qualità del servizio offerto».

Diritto di voto

Bison ha quindi sottolineato che imporre altre limitazioni alle associazioni, oltre al prezzo uguale per tutti, «minerebbe la loro sostenibilità finanziaria, con ripercussioni negative per Città e famiglie». Quanto alla tassa d’iscrizione obbligatoria, «pagandola i genitori divengono soci dell’associazione, acquisendo la possibilità di proporre, nelle dovute sedi e procedure, delle modifiche allo statuto che prevede in effetti l’obbligo di pagamento di tale tassa». La quale assicura insomma il diritto di voto.

Assenze improvvise

Sempre l’Mps chiede che le varie strutture private non fatturino più il costo del pranzo nel caso in cui si comunica per tempo l’assenza del figlio, ossia entro le 8.30 come stabilisce il regolamento comunale. Ma anche qui Bison ha detto che «non si tratta di importi ingiustamente richiesti, poiché alla base vi è un esplicito rapporto contrattuale, vincolante per entrambe le parti». Dal canto suo ‘Art’è bambini’ specifica alla ‘Regione’ che solo in occasione di assenze ‘last minute’ o non preventivabili viene fatturato il prezzo del pasto di 9,50 franchi. Un’alternativa percorribile, annota Bison, è quella di «iscrivere il bambino per una frequenza minima (riservando così il suo posto), limitando i costi in caso di assenza, oppure con frequenza saltuaria (ma solo per l’Associazione genitori scuole sud). Anche in questo caso comunque è richiesta la comunicazione di assenze improvvise entro le ore 8.30, pena il pagamento del pasto». Assicurando una sufficiente flessibilità, ‘Art’è bambini’ «ha comunque già confermato che le assenze legate a settimane particolari (bianca, verde ecc.) non saranno fatturate se la famiglia avviserà la struttura con congruo anticipo», ossia almeno un mese prima.

Malattia e certificato medico

Sempre l’Mps chiedeva cosa intenda fare il Municipio affinché in caso di malattia l’intero costo non sia più fatturato e venga tolto l’obbligo del certificato medico analogamente alle regole scolastiche. Ma diversamente dalla scuola, ha ricordato Bison, il servizio extrascolastico «è calibrato sul numero di presenze (in base alle iscrizioni) ed è finanziato anche grazie alle rette delle famiglie. Togliere parte dei ricavi così come proposto dagli interpellanti senza poter agire sulle spese per mancanza di tempo (a causa di comunicazioni intempestive, vuoi per scelta vuoi per necessità) significa pregiudicare la sostenibilità del servizio stesso a discapito di tutta la popolazione bellinzonese. Perciò, pur comprendendo la delicatezza della fattispecie, appare ragionevole chiedere alle famiglie una prova oggettiva della malattia, la quale essendo improvvisa e non prevedibile non consente di calibrare il servizio al bisogno effettivo».

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