Lo rilevano tutte le persone incontrate in una giornata d’estate. Niente ripari fonici autostradali, arriverà l’asfalto fonoassorbente
Animare la golena di Bellinzona con eventi serali e per giovani? Un anno fa il tema aveva fatto versare parecchio inchiostro sui media locali fra mozioni politiche, proposte di gruppi interessati a organizzare attività, approfondimenti municipali e, infine, il veto espresso a inizio estate dall’Ufficio natura e paesaggio del Dipartimento del territorio, il cui preavviso negativo ha ricordato la presenza di contenuti naturali rilevanti, soprattutto pipistrelli e avifauna, tanto da considerare l’intera area biotopo degno di protezione. Impossibile dunque organizzare concerti, né autorizzare strutture mobili per la vendita di bevande e cibo. L’area – così ha stabilito il Cantone – deve continuare la propria esistenza così com’è. Rinviate a quest’anno ulteriori riflessioni, il Municipio non ha nel frattempo avviato la ricerca di altre iniziative da organizzare lì nel periodo estivo, anche perché non sono giunte a Palazzo Civico richieste analoghe a quelle dell’anno scorso, ci spiega il municipale Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e famiglie. Il luogo si è comunque arricchito di due ‘spiaggette’ realizzate nell’ambito del più vasto progetto di parco fluviale (76 milioni di franchi) voluto da Confederazione, Cantone e Città per rinaturare alcuni tratti di fiume Ticino aggiungendo aree per lo svago dedicate alla popolazione. Questo mentre nel primo tratto partendo dal camping di Molinazzo, da alcuni anni riscuote sempre un buon successo il percorso cani realizzato dal Comune.
Anche senza animazioni aggiuntive, la golena di Bellinzona si conferma dunque un parco molto apprezzato e con un grande potenziale. È molto frequentata in particolare dai giovani che di sera si ritrovano per festicciole e grigliate, e di giorno da numerose famiglie che sfruttano le nuove insenature per godersi dei momenti di fresco durante la bella stagione. In questa calda estate l’abbiamo visitata per qualche ora col desiderio di comprendere dai suoi frequentatori quali siano i contenuti più apprezzati e quali invece i punti critici e migliorabili. Tutti concordano: luogo ideale per passeggiare, giocare, rilassarsi all’ombra degli alberi, praticare sport, abbronzarsi, leggere e socializzare, presenta un neo irrisolto. Tra le poche lamentele emerge infatti costantemente quella relativa al rumore proveniente dall’autostrada. Un impatto fonico percepito a tutte le ore del giorno e della sera. Un problema noto e irrisolto da decenni e nuovamente evidenziato negli ultimi due anni da alcune interrogazioni e proposte politiche, fra cui il potenziamento dei ripari fonici e la copertura dell’intero asse autostradale.
Durante la nostra visita abbiamo incontrato un gruppetto di giovani intenti a fare il bagno: «Veniamo qui il pomeriggio o la sera per rinfrescarci. Purtroppo il luogo perde il 90% del suo potenziale per colpa dell’autostrada», attacca Elena. Che non è la sola a lamentarsi. «Abito vicino e vengo qui per rilassarmi al fresco nella natura – le fa eco Karlo – e sono ormai abituato al costante rumore in sottofondo delle auto che passano. Davvero un peccato… Trascorro tutta la giornata lavorando sui cantieri e la sera quando vengo qui il rumore non sparisce». Incontriamo Luisa e Matilde, due signore un po’ in là con gli anni impegnate nella loro consueta passeggiata pomeridiana: impiegano un’oretta ed entrambe, appena chiediamo di raccontarci le loro sensazioni, si lamentano del rumore sebbene alla loro età l’udito faccia un po’ difetto. Anna, frequentatrice regolare, estende la riflessione alla nuova passerella della Torretta la quale, dotata a metà percorso di una scala a chiocciola che consente di raggiungere la golena bassa, collega la sponda cittadina a quella di Carasso: «Non mi è chiara l’utilità, a parte raggiungere l’ecocentro all’ex Birreria». In realtà, ricordiamo, insieme alla passerella di Monte Carasso già realizzata nel 2011, la nuova struttura in metallo fa parte dei vari progetti di accompagnamento del semisvincolo attualmente in fase di costruzione: in entrambi i casi lo scopo è sostituire il passaggio pedonale del ponte di via Tatti, che una volta realizzato il semisvincolo sarà impraticabile a piedi e in bicicletta diventando a tutti gli effetti ad uso esclusivo dei veicoli. Le due passerelle mirano inoltre a potenziare l’offerta di mobilità dolce fra le due sponde del fiume Ticino. Tornando alla golena, qualcuno osserva che i servizi igienici «sono pochi e, laddove presenti, quasi sempre sporchi». E quanto al rumore, tutti si chiedono come mai non vengano installati dei ripari fonici.
Facciamo un breve passo indietro nel tempo. Nell’autunno 2019, pochi mesi prima delle elezioni comunali 2020 annullate a causa della pandemia e poi tenutesi nella primavera 2021, i Verdi e il Ps di Bellinzona avevano caldeggiato la copertura del tratto bellinzonese di A2. Così facendo si rimuoverebbe completamente il rumore, si nasconderebbe l’autostrada e si metterebbe a disposizione della popolazione un’area verde integrata nel tessuto urbano. Un’idea accattivante che Oltralpe, laddove concretizzata, ha migliorato la qualità di vita di alcuni agglomerati; idea che si affianca al risanamento del fondovalle airolese, già approvato, che sfrutterà il materiale di scavo proveniente dal secondo tunnel autostradale sotto il Gottardo.
La proposta Verdi-Ps per il momento non sembra aver fatto breccia: «In questi due anni non abbiamo mai ricevuto nulla di ufficiale al riguardo», spiega alla ‘Regione’ Marco Fioroni, direttore della filiale bellinzonese dell’Ufficio federale delle strade (Ustra). Quello che era tuttavia subito emerso chiaramente, come riportato dal nostro giornale il 4 dicembre 2019 interpellando lo stesso Fioroni, era l’importante impegno finanziario che un progetto di tale portata comporterebbe per le casse pubbliche: stimando 100-150 milioni di franchi al chilometro, nel tratto tra Camorino e Castione escludendo i due svincoli l’investimento varierebbe da un minimo di 800 milioni a un massimo di 1,2 miliardi. A livello di priorità, in quelle settimane di fine 2019 il vicesindaco Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità nonché presidente della Commissione regionale dei trasporti, aveva ribadito la necessità di realizzare semmai la prevista circonvallazione ferroviaria di Bellinzona tramite l’attraversamento del Piano di Magadino e la galleria Sementina-Gnosca (la politica federale rinvia però il tutto a dopo il 2040). Nuova galleria accanto alla quale – questa la suggestione di Gianini – si potrebbe immaginare di far scorrere, parallelamente, un nuovo tracciato autostradale che sgraverebbe così la Turrita.
Attualmente Ustra ha comunque avviato il grande cantiere da 140 milioni di franchi per la posa dei nuovi ripari fonici nei tratti residenziali lungo l’autostrada; la golena è però esclusa perché la legge non contempla il finanziamento di simili opere per le zone di svago. L’intero tratto autostradale sarà comunque dotato di asfalto fonoassorbente che permetterà di ridurre il rumore di 4-5 decibel; tuttavia col trascorrere del tempo e con l’usura la fonoassorbenza si ridurrà a due decibel, implicando il rinnovo del manto dopo una quindicina di anni. Un aiuto alla qualità golenale, dunque, ma non risolutivo.