Il Municipio di Bellinzona risponde a un’interpellanza della Lega sulle considerazioni del comandante Ivano Beltraminelli dopo un pestaggio all’Espocentro
"La Polizia comunale non è mai venuta meno all’assunzione delle proprie responsabilità e competenze ed è sempre parte attiva quanto alle valutazioni per eventuali proposte di manifestazioni/intrattenimento". Non vi è quindi mai stato "un approccio riduttivo nell’esame dei vari dossier". È con questa premessa che il Municipio di Bellinzona risponde a un‘interpellanza dei consiglieri comunali leghisti in merito ad alcune affermazioni del comandante Ivano Beltraminelli rilasciate a ‘laRegione’ sul pestaggio avvenuto lo scorso 9 aprile all’Espocentro al termine di un concerto. Manuel Donati, Manuela Genetelli, Alessandro Minotti, Sacha Gobbi e Luca Madonna ritenevano ad esempio non opportuna la frase: "Sarebbe più facile negare l’autorizzazione" agli organizzatori di un determinato evento. Stando all’esecutivo, "è evidente che il comandante intendeva dire che non esiste il ‘rischio zero’ a meno di semplicemente negare l’autorizzazione. Nel momento in cui viene organizzato un evento sorge la possibilità di un rischio". Più precisamente la frase completa da noi riportata era la seguente: «Ovviamente se certi episodi di violenza si ripetono la risposta più facile da dare sarebbe una sola, ossia negare l’autorizzazione allo svolgimento di quelle feste». Beltraminelli aveva poi aggiunto che «in alternativa si potrebbe chiedere agli organizzatori il potenziamento del loro servizio d’ordine, estendendolo anche alle immediate vicinanze». Questa strategia è poi stata confermata in una successiva intervista, visto che «la responsabilità in merito alla sicurezza ricade in particolare sugli organizzatori, anche per quanto potrebbe succedere nelle immediate vicinanze». Un approccio che implica quindi una maggiore presenza di agenti privati, con di conseguenza anche costi maggiori. I consiglieri comunali leghisti chiedevano quindi se il Municipio "condivide questo approccio" e se "non ritiene che, oltre a disincentivare l’organizzazione di eventi, sia esageratamente oneroso e attenui in maniera importante la responsabilità della Polcom". La risposta: "È fuori discussione che gli organizzatori di eventi o manifestazioni che costituiscono un potenziale rischio per l’ordine pubblico (sicurezza, traffico, sanità ecc.) devono evidentemente anche assumersi (una parte) dell’onere che ne deriva, in particolare se tali eventi hanno anche una finalità commerciale".
In merito invece alle valutazioni in vista di una manifestazione (e alla relativa autorizzazione), il Municipio precisa che "vengono effettuate dai servizi comunali interessati e non solo dalla Polizia comunale; l’esame è fatto sulla base di un dossier presentato dagli organizzatori e con valutazioni sui dettagli". L’esecutivo sottolinea poi che in particolare per i concerti "le criticità sono riscontrabili soprattutto nella determinazione quantitativa del pubblico e del suo comportamento prima/durante/dopo il concerto. È evidentemente applicata la proporzionalità in base a tali parametri, comunque difficili da conoscere preliminarmente in modo esatto".
Fra l’altro gli interpellanti facevano anche notare che "situazioni impegnative avvengono spesso in luoghi già conosciuti per essere a rischio", chiedendo se "si tratta di un problema organizzativo oppure di sottodimensionamento del Corpo di polizia o forse ancora legato alla facile delega dei compiti di polizia ad agenti di sicurezza privata che non hanno per legge le stesse competenze e possibilità di intervento degli agenti della Comunale". Stando al Municipio, "in tutti i commenti dei preventivi e dei consuntivi del Comune si è sempre indicato che si stanno potenziando gli effettivi del Corpo della Polizia comunale, compatibilmente con la situazione finanziaria e le priorità del Comune". Inoltre,"non vi è alcuna facile delega di compiti di Polizia sulla gestione dell’ordine pubblico".