Il CdS espone il fabbisogno logistico nel Distretto a medio-lungo termine e invita il Parlamento a non spostare l’Arti e mestieri nel Quartiere Officine
Dopo aver dovuto rinunciare al terreno Ustra situato lungo l’A2 in via Mondari a Giubiasco, dove il Cantone medita d’inserire un’area nomadi, la Città di Bellinzona per realizzare la propria Centrale di pronto intervento non potrà utilizzare nemmeno il vicino terreno del Seghezzone. Il Consiglio di Stato nel Rapporto sulla mozione parlamentare presentata nel febbraio 2021 dal granconsigliere e municipale Plr Fabio Käppeli, che propone di trasferire la Scuola d’arti e mestieri nel futuro nuovo Quartiere Officine, spiega di voler realizzare nel Distretto tre nuovi poli logistici cantonali. Strategia che rispetta le ‘Linee d’indirizzo per la logistica e la gestione degli immobili dello Stato’ risalenti al 2011 e volute per "ridurre le superfici in locazione nel rispetto del concetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato e di un suo sviluppo sostenibile; rispondere ai crescenti fabbisogni logistici dell’Amministrazione cantonale, scuole comprese; razionalizzare la disposizione degli spazi attribuiti a servizi appartenenti a uno stesso Dipartimento".
Strategia nel frattempo aggiornata dalla Sezione cantonale della logistica considerando le richieste di nuovi spazi avanzate dai cinque Dipartimenti e che in parte è stata svelata lo scorso 4 settembre quando ‘laRegione’ ha anticipato l’interesse del Cantone per il Seghezzone di proprietà del Consorzio correzione fiume Ticino. Oggi la conferma: l’area verde di 34’500 metri quadrati situata accanto al fiume Morobbia fra la golena e via al Piano e frequentata dai nomadi svizzeri, ospiterà in futuro un nuovo grande "polo formativo sociosanitario con l’inserimento della Scuola specializzata superiore in cure infermieristiche, ora suddivisa nelle sedi di Lugano e Bellinzona, della Scuola specializzata per le professioni sanitarie e sociali, ora a Giubiasco e Canobbio, di una nuova Scuola media e di una palestra". Area distante solo 500 metri dalla stazione e che dal 2001 è soggetta a diritto di superficie a favore del Cantone che versa annualmente al Consorzio 90’000 franchi. Diritto istituito quando il Consiglio di Stato intendeva realizzarvi il nuovo Comando della Polizia cantonale il cui costo pari a 45 milioni di franchi aveva indotto il governo a optare nel 2007 per soluzioni alternative (Centrale comune d’allarme e Polizia scientifica all’ex Arsenale delle Semine; altri servizi inseriti nell’ex Pretorio cittadino). Dal canto suo il Municipio è sempre in attesa che il Tram si esprima sul suo ricorso contrario alla decisione governativa d’impedire l’aggiunta, nel Seghezzone, di contenuti artigianali a suo tempo avanzata dall’ex Comune di Giubiasco per trasferirvi una ditta attiva a ridosso della vicina zona residenziale e incendiatasi nel 2013; ricorso ora destinato a decadere, viste le mire cantonali.
Giubiasco discorso dunque chiuso per il Municipio, che recentemente subodorando la situazione ha avviato riflessioni su alcuni altri comparti cittadini dove poter inserire la Centrale di pronto intervento per Pompieri, Croce Verde, Protezione civile e Amb. Uno di questi è il grande posteggio situato dietro l’Arti e mestieri in via Tatti, vicino al realizzando semisvincolo: qui il Cantone vuole interrare i 500 posti auto in parte pubblici aprendo la superficie a possibilità edificatorie e a un miglioramento paesaggistico. Ma, ancora una volta, la Città non viene contemplata perché qui – scrive il governo – s’intende "accentrare i servizi appartenenti al Dipartimento sanità e socialità (Divisione azione sociale e Divisione salute pubblica), al Dipartimento educazione, cultura e sport (Divisione scuola, Divisione formazione professionale e parte della Divisione cultura e studi universitari) e al Dipartimento finanze ed economia (Divisione contribuzioni e Divisione dell’economia)".
Quale terzo polo logistico il CdS cita il nuovo Quartiere Officine, in particolare "l’inserimento del nuovo Parco dell’innovazione, dell’Istituto della formazione continua, della Città dei mestieri e di spazi per la Supsi". Pollice verso invece alla proposta Käppeli: il Gran Consiglio è invitato a respingerla poiché spostare il Centro professionale tecnico alle ex Officine "non è previsto, già rispondendo gli attuali spazi occupati dalla scuola alle esigenze di allievi e docenti. Vista la vicinanza col Quartiere Officine, si potrà comunque rafforzare la collaborazione fra le aree comuni col nuovo Parco dell’innovazione e gli eventuali contenuti di pertinenza Supsi". Una convivenza fisica, a stretto contatto, non è dunque ritenuta necessaria. Approvati il 4 maggio questi orientamenti, il governo ha nel frattempo incaricato la Logistica di aggiornare entro fine agosto la pianificazione del Bellinzonese "che consideri i bisogni a medio-lungo termine (10-15 anni)". E la Centrale di pronto intervento? Riflessioni municipali hanno riguardato recentemente anche il terreno Amp a nord di via Lepori, che l’Esercito libererebbe nel 2030; troppo in là nel tempo, teme Palazzo civico. Un’alternativa sarebbe il ripescaggio del ‘vecchio’ Centro Mep (Magazzini comunali, ecocentro e pompieri) progettato all’ex Birreria di Carasso dove la Città ha finora realizzato unicamente l’ecocentro. Valutazioni sono in corso.