Il 26, 27 e 28 di maggio il Teatro Tan di Biasca ritornerà ad animare la fortezza bleniese con la pièce di Remo Binosi
L’amore e la forza della vita che vincono su tutto, nonostante la guerra e la tragedia. È in sostanza questo il messaggio della pièce teatrale che va in scena a fine mese (il 26, 27 e 28 maggio alle ore 21) fra le mura del Castello di Serravalle. Dopo il successo dello scorso anno, il Teatro Tan di Biasca tornerà infatti nella fortezza bleniese riproponendo lo spettacolo di Remo Binosi ‘Visioni di una battaglia in corso’. Il monologo prende vita tra i resti del maniero grazie alle parole di Michela Zanetti, attrice della compagnia biaschese, accompagnata dalle musiche di Daniele Dell’Agnola, composte appositamente per l’occasione e che accompagnano in modo omogeneo la narrazione. Un lavoro accurato che permette di creare un dialogo fra l’attrice e il musicista e che conduce gli spettatori nella storia di una donna che si ritrova fra le macerie della sua casa durante una battaglia, costretta ad affrontare le sofferenze della vita e a combattere. Un tema dal forte impatto, quello della guerra, ora più che mai. In effetti, spiega il regista Christian Pezzatti, sono state fatte delle riflessioni sull’attuale conflitto in Ucraina. «Le parole di Binosi portano un messaggio di speranza e d’amore, quest’anno in modo particolare. Una speranza intesa come capacità dell’essere umano di riuscire ad andare avanti. Roberto Benigni in un suo monologo dice che ‘non si sa come faccia la vita ad andare avanti ma ce la fa’. Effettivamente è difficile immaginare che succeda qualcosa di peggiore di una guerra che ti distrugge tutto ciò che hai, anche la casa. Ma malgrado questo la vita resiste, è l’amore che vince sulla guerra – sottolinea il regista, che aggiunge –. Sono convinto non ci sia arte migliore del teatro che possa parlare di temi forti in un contesto artistico. Non dobbiamo abituarci alle notizie di guerra e trovo che lo spettacolo ridia la dimensione dell’empatia».
La seconda edizione di questa rappresentazione, proprio come la prima, ha tra i suoi obiettivi anche la valorizzazione di questo luogo che è stato oggetto di interventi di restauro da parte dell’Associazione Amici del Castello di Serravalle. In effetti non capita spesso di mettere in scena uno spettacolo teatrale all’aperto. «Come Teatro Tan ci pensavamo già da qualche anno, ma poi non abbiamo mai trovato la pièce adatta. Il desiderio di uscire dal nostro teatro situato a Biasca, dove solitamente accogliamo gli spettatori per le nostre rappresentazioni e anche per quelle di ospiti, era forte. Leggendo il testo di Binosi è parso subito chiaro il legame che il maniero potesse avere con le sue parole», spiega Pezzatti. Da una parte le rovine del castello rappresentano bene una casa distrutta, dall’altra parlano del tempo che passa, delle generazioni che si susseguono. «C’è un parallelismo tra questa costruzione e l’essere umano. Entrambi, di fronte alla distruzione cercano sempre la forza di ripartire e ricominciare», fa notare il regista. Al di là della bellezza del luogo, rendere agibile il castello per una settantina di spettatori è anche una sfida, in particolare per le condizioni meteo. «È vero, ma non l’abbiamo mai vissuta come un impedimento. È un privilegio poter fare le prove all’aria aperta con la luce che cambia. E lo stesso vale per gli incontri sul posto con le persone che stanno visitando il castello». Biglietti per le tre date sono ancora disponibili e si possono acquistare all’infopoint dell’Otr di Biasca. Per maggiori informazioni: www.teatrotan.ch.