A cinque anni dall’aggregazione e a uno dal ballottaggio perso, varata la strategia che mira a raccogliere più consenso sul territorio
Ripensare e riorganizzare in modo più trasversale e inclusivo la presenza del Plr sul territorio della Bellinzona aggregata. Con questo obiettivo, che guarda in modo funzionale alle elezioni comunali 2024, il comitato della Sezione liberale radicale turrita ha avviato un anno fa un progetto di revisione organizzativa, strategica e delle competenze che questa sera ha ottenuto l’avallo per acclamazione dell’assemblea riunitasi all’Arti e mestieri alla presenza di una settantina di persone. «A cinque anni dall’aggregazione, e considerato il risultato delle comunali 2021 che hanno visto la conferma di tre seggi in Municipio e la mancata riconquista del sindacato, l’assetto dirigenziale e operativo andava aggiornato per meglio rispondere all’esigenza numero uno: essere adeguatamente presenti e proattivi nei tredici quartieri», ha specificato il presidente Marco Nobile. Il quale ha ottenuto dalla sala il benestare a guidare la metamorfosi fino al suo compimento, previsto in occasione dell’assemblea del febbraio 2023. Dopodiché lascerà la funzione che ricopre dall’autunno 2016, quando l’aveva ereditata da Christian Paglia.
Partendo dal principio secondo cui "non c’è crescita senza cambiamento", in soldoni il Plr punta a costruire un’azione politica più efficace rendendo capillare il contatto col territorio, limitando la concentrazione di compiti su poche persone, migliorando la definizione di compiti e competenze come pure il coinvolgimento attivo, potenziando l’attività di comunicazione interna ed esterna e infine favorendo lo sviluppo regolare del dibattito interno. Tutto ciò ha portato l’apposito gruppo di lavoro istituito un anno fa e coordinato da Damiano Stroppini, a impostare un nuovo organigramma così definito: al centro vi sarà il Comitato sezionale composto dal presidente e da due vicepresidenti; ciascuno dei quali gestirà rispettivamente due nuove entità, ossia l’Area territoriale e quella operativa; la prima sarà composta da quattro Commissioni di circondario nord, centro, ovest e sud che sostituiranno l’attuale dozzina di sottosezioni create dopo l’aggregazione; la seconda Area gestirà comunicazione, segretariato, finanze ed eventi. Ai due lati del Comitato, che si riunirà ogni due mesi, agiranno con ruoli strategici la Direttiva e la Direzione politica. La prima si riunirà tre volte all’anno, sarà formata da 45 membri e avrà la funzione di mini parlamento sezionale con rappresentanti di tutti i quartieri più membri della società civile, economica e culturale. La Direzione politica (incontri due volte al mese) sarà formata dal presidente, dai due vice, dai municipali, dal capogruppo in Consiglio comunale e dal suo vice. L’assemblea ha pure dato il proprio avallo affinché da subito il Gruppo di lavoro composto da sei persone (cui potrebbe aggiungersi una seconda donna, come richiesto da una parte della sala) gestisca l’Area operativa e operi nella funzione che sarà un giorno ricoperta dai due nuovi vicepresidenti. Inoltre il Comitato è stato completato da Sheila Genazzi Benzoni (quartieri nord), Patrick Rusconi (ovest), Nicola Rahraulko (sud) e Tiziano Zanetti (centro).
Bixio Caprara ha dal canto suo evidenziato la necessità di conferire al presidente sezionale «un vero compito di rappresentanza, affinché gli interessi di Bellinzona siano costantemente, adeguatamente e puntualmente difesi nei gremi cantonali del partito». Rileggendo invece le elezioni 2021 a dodici mesi di distanza, Nobile ha ricordato come la lunga scia delle polemiche sorte nel 2020 (quando le Comunali erano state annullate in piena prima ondata pandemica e in casa Plr era scoppiato il caso Paglia con i sorpassi di spesa in tre cantieri) abbia messo la sezione nella condizione di «affrontare con senso critico una situazione scomoda. Paradossalmente è stata, quella, la base sulla quale siamo riusciti a ricompattare le fila. Un’elezione e un ballottaggio dai quali siamo usciti molto coesi, ma anche coscienti del fatto che il voto di antitesi subìto richiede da parte nostra una maggior presenza sul territorio». Il presidente cantonale Alessandro Speziali ripercorrendo quelle settimane ha rimarcato la voce di taluni secondo cui Simone Gianini – in corsa per la poltrona numero uno poi confermata dalla locomotiva socialista Mario Branda – avrebbe dovuto togliere i guanti bianchi. Il vicesindaco ha risposto elegantemente affermando che «anche di fronte a sfide di quella portata non bisogna snaturarsi. È stata l’elezione delle promesse mantenute: agire con reciproco rispetto e riconoscere la sconfitta tornando subito al lavoro per il bene di Bellinzona in seno a un Municipio che lavora con armonia».