Guasto elettronico alla funivia, telecabina ferma tre ore domenica pomeriggio. Il direttore: ‘Sicurezza sempre garantita’
Cambio di programma ieri pomeriggio per le poche decine di sciatori che hanno partecipato alla chiusura stagionale di Airolo. A causa di un guasto elettronico verificatosi alla funivia, la telecabina che poco prima delle 13 trasportava un paio di persone dal paese fino a Pesciüm si è bloccata a un paio di metri dalla stazione d’arrivo. Con l’aiuto del personale di Valbianca presente sul posto i due passeggeri sono riusciti a scendere senza troppi problemi. Nel frattempo – spiega alla ‘Regione’ il direttore Simone Beffa – il guasto è stato individuato in una scheda elettronica: per ottenere il pezzo di ricambio e sostituirlo ci sono volute quasi tre ore. E così poco dopo le 16 la funivia ha ripreso il suo regolare funzionamento riportando a valle gli ultimi sciatori rimasti in quota, mentre una parte ha preferito tornare in paese percorrendo con gli sci la strada di neve battuta che porta fino a Nante, pista solitamente usata per le gite con le ciaspole e dagli sci-escursionisti. Un bus navetta ha infine fatto la spola fino in paese. A causa della presenza di un tratto pianeggiante appena sotto Pesciüm, gli sciatori che lo desideravano sono stati accompagnati in motoslitta fino alla strada di neve battuta. Beffa assicura che l’impianto della funivia «ha sempre garantito la massima sicurezza. E infatti si è correttamente e tempestivamente bloccato quando la scheda elettronica si è guastata».
È intanto negativo il bilancio di questo ultimo inverno decisamente avaro di neve. «Memori della scorsa stagione ricca di precipitazioni – spiega il direttore di Valbianca – i nostri affezionati clienti lo scorso autunno hanno aderito molto bene alla campagna di prevendita delle stagionali, facendo registrare un incoraggiante più 9% rispetto alla media degli ultimi anni. Purtroppo però le precipitazioni che attendevamo in dicembre si sono presentate, in quantità molto ridotte e insufficienti, soltanto dopo metà gennaio. Inoltre le temperature non sufficientemente rigide, e anzi sensibilmente alzatesi nella prima metà di febbraio, hanno impedito la regolare accensione dell’innevamento programmato. Risultato: poche piste aperte allo sci e il 70% di primi passaggi in meno rispetto a un inverno normale». Chiusa una stagione, si guarda alla prossima: «Ossia all’estate. Siamo molto fiduciosi al riguardo – conclude Simone Beffa – e pronti ad affrontare la sfida per offrire un servizio all’altezza delle attese per gli amanti della montagna a piedi e in mountain bike».