Il Cc vota una risoluzione per Berna. Municipio sollecitato ad accogliere chi fugge, esporre la bandiera della pace e contribuire finanziariamente
Un messaggio municipale sul potenziamento del bike sharing, otto mozioni di cui alcune superate dagli eventi, diverse naturalizzazioni e una valanga d’interpellanze. Il tutto anticipato da una risoluzione contro la guerra in Ucraina. Seduta di alleggerimento questa sera per il Consiglio comunale di Bellinzona riunito a Palazzo civico. Per cominciare tutti d’accordo o quasi – quasi perché i due consiglieri comunisti Alessandro Lucchini e Massimiliano Ay non hanno votato e tra i banchi di Plr e Lega/Udc ci sono stati quattro astenuti – sulla risoluzione del gruppo Verdi/Mps/Fa che invita il Consiglio federale a "intervenire a ogni livello affinché si concretizzi celermente l’interruzione dell’aggressione militare da parte della Russia, il ritiro delle truppe russe da tutto il territorio ucraino, compresi i territori occupati totalmente o parzialmente e la fine di ogni ingerenza russa negli affari interni dell’Ucraina; l’apertura di negoziati, sotto l’egida internazionale, per garantire che le minoranze nazionali all’interno dell’Ucraina possano far valere i propri diritti all’autodeterminazione, nel quadro di un processo democratico e trasparente; una generosa politica del diritto d’asilo in Svizzera per chi fugge dall’Ucraina e per chi in Russia sta subendo una repressione a seguito delle proteste contro la guerra". Nella risoluzione motivata da Matteo Pronzini, il Cc invita inoltre il Municipio a "mettere a disposizione in modo generoso le infrastrutture della città (a cominciare dalle scuole) per la realizzazione della politica d’asilo in collaborazione con le autorità cantonali, a prendere iniziative per sviluppare la solidarietà con il popolo ucraino e con tutti coloro che si battono in Russia contro la guerra, a voler esporre su tutti gli edifici scolastici e gli stabili comunali la bandiera della pace, a deliberare un contributo finanziario a sostegno della popolazione in fuga dalla guerra per le loro prime necessità".
«A scanso di malintesi – ha spiegato il sindaco Mario Branda – il Municipio non ha atteso questa risoluzione, ma si è attivato per valutare quali strategie mettere in atto insieme alle autorità cantonali e gli enti preposti. Dobbiamo prepararci a una situazione che rischia di protrarsi a lungo nel tempo. L’organizzazione della presa a carico non è banale a nessun livello. L’importante è coordinarsi al meglio, anche con i molti privati già fattisi avanti. Metteremo a disposizione spazi e infrastrutture che ci verranno richiesti e che si renderanno necessari. Tema delicato è l’esposizione della bandiera della pace: siamo ovviamente tutti per la pace. Anche Putin, che però la intende in modo diverso rispetto a noi».