Luce verde del Cc alla prima variante di Pr che inserisce alla Saleggina un terreno Sac ‘trasferito’ da Pollegio dove l’Esercito costruirà una struttura
Un altro passo verso la realizzazione del nuovo ospedale di Bellinzona in zona Saleggina. Lo ha compiuto questa sera il Legislativo cittadino tornato a riunirsi a Palazzo civico dopo l’ultima burrascosa seduta del 21 dicembre. Il plenum, in una riunione dal carattere in gran parte infrastrutturale, ha infatti accolto a larghissima maggioranza (48 sì, un no e due astenuti) la variante di Piano regolatore di sua competenza avviata parallelamente nella Turrita e a Pollegio per riuscire a incastonare i rispettivi tasselli mossi nell’ambito della medesima operazione ad ampio respiro che oltre ai due Comuni vede coinvolti Cantone ed Esercito. Nell’ordine, quest’ultimo accettando di lasciare libero e di vendere per 16 milioni al Cantone (ok parlamentare dello scorso aprile) il vasto terreno della Saleggina (sin qui occupato dallo stand di tiro e usato come piazza d’esercizio per truppe sanitarie) necessita di spazio che viene trovato da una parte nel Comune di Monteceneri per lo stand di tiro e dall’altra a Pollegio, per l’istruzione delle truppe sanitarie, in un grande prato di proprietà di AlpTransit situato accanto al suo ex Infocentro. Pregiato terreno Sac che a Pollegio si trasformerà da agricolo in edificabile e che sarà compensato con altrettanti 10mila metri quadrati Sac da ricavare dentro il comparto Ap/Ep della Saleggina, nelle immediate vicinanze del previsto nosocomio e del previsto parco fluviale co-finanziato dalla Confederazione. Sempre a Pollegio, infine, l’ex Infocentro anziché venire demolito (ipotesi iniziale) passa di proprietà da AlpTransit al Cantone che lo destinerà a servizi di pubblica utilità. Per innescare tutto ciò, come detto, si è resa necessaria una doppia variante di Pr – specificatamente dedicata al terreno Sac della Saleggina e alla nuova infrastruttura militare di Pollegio – che il Cc di Bellinzona ha varato per la parte di sua competenza. Una successiva variante di Pr dovrà essere avviata per l’inserimento ufficiale dell’ospedale.
Critico Marco Noi dei Verdi, gruppo infine astenutosi, secondo cui è mancato un dibattito politico su dove sia più opportuno collocare il nuovo ospedale di Bellinzona. In parole povere: «Il Cantone ha deciso così nell’ambito della pianificazione ospedaliera, e si dà per scontato che si edifichi un nosocomio perché ce n’è bisogno. Questo noi lo mettiamo in discussione in un concetto ampio di sostenibilità e di territorio saturo di nuovi contenuti. Non vogliamo insomma dare per scontato nessun nuovo progetto». Il vicesindaco Simone Gianini gli ha fatto presente che un dibattito invero c’è stato, in Gran Consiglio, quando sono stati stanziati i 16 milioni per l’acquisto del terreno.
In apertura di seduta il plenum ha votato un credito di 610mila franchi necessario a finanziare i lavori urgenti già eseguiti (più una terza fase di consolidamento prevista in primavera) sulla collina di Gudo, in zona Sasso Grande, teatro il 5 dicembre 2020 e il 28 luglio 2021 rispettivamente di un crollo di roccia e di una colata detritica che hanno messo a rischio la sicurezza della strada e di alcune abitazioni. Grazie ai sussidi cantonali previsti nella misura del 65%, il costo finale a carico della Città ammonterà a 270mila franchi. Ok anche ad altri 212mila franchi per risanare un corso d’acqua e le malconce canalizzazioni delle acque meteoriche nella frazione morobbiotta di Carmena. Anche in questo caso il costo si ridurrà grazie ai sussidi cantonali.
Sempre sul piano infrastrutturale, il Cc ha votato un credito di 430mila franchi da destinare alla realizzazione di 27 posti auto nel quartiere di Preonzo, nei pressi delle scuole elementari, ciò che porterà a 72 il totale di stalli pubblici oggi fermo a 45. L’operazione mira a proteggere il nucleo storico dal carico viario, mentre il cantiere è previsto nella primavera/estate 2022. Da notare che un gran numero di abitanti del quartiere ha pagato negli anni, all’ex Comune di Preonzo, i contributi sostitutivi per parcheggi privati, così da garantire la realizzazione di un minimo numero di stalli pubblici. Giuseppe Sergi (Mps) ha evidenziato un utilizzo improprio della piazza centrale da parte di chi posteggia un po’ a casaccio occupando aree non previste a questo scopo. Lia Sansossio (Ps) ha invece sottolineato che la soluzione individuata mira proprio a risolvere questo problema. Un’alternativa confermata dal municipale Henrik Bang, secondo cui «dopo questo riordino territoriale, in futuro non saranno più tollerati abusi».
Restando in campo infrastrutturale, il Legislativo ha pure stanziato i 4 milioni necessari ad anticipare le spese – che saranno infine coperte in larghissima misura dall’assicurazione – per il risanamento completo degli interni e degli esterni della Scuola dell’infanzia Palasio di Giubiasco (questa fase costerà 2,74 milioni) devastata lo scorso 7 agosto dal riale Fossato in piena. Il costo comprende anche lo sgombero dei detriti (321mila franchi), l’allestimento delle aule provvisorie dietro le Scuole Nord (321mila), l’acquisto di nuovo arredo a materiale scolastico (215mila), il servizio di trasporto allievi (348mila) e lo spostamento provvisorio della mensa delle Elementari al Centro parrocchiale di Giubiasco (45mila). A carico della Città rimarranno 100mila franchi di franchigia assicurativa e 200mila di migliorie. Gli allievi potranno tornare al Palasio, stando al piano dei lavori, verso l’inizio dell’anno scolastico 2022/23. Matteo Pronzini (Mps) ha evidenziato come nel 2008, al momento di pianificare le migliorie e i potenziamenti delle opere di premunizione sui riali collinari di Giubiasco dopo il disastro del 13 luglio di quell’anno, non si sono adeguatamente valutati i colli di bottiglia come il passaggio del riale Fossato in zona Palasio dove il muro di contenimento ha ceduto lo scorso agosto. Il municipale Henrik Bang ha ribadito che “è in corso l’approfondimento dell’intero comparto, incluso il punto debole caratterizzato dal lungo passaggio sotterraneo del riale Fossato dal Palasio fino alla Saleggina. Lo studio evidenzierà la necessita di realizzare soluzioni molto onerose che incideranno parecchio sul territorio».