‘inclusione andicap ticino’ intende presentare un’opposizione al progetto delle Ffs visto che le barriere architettoniche per i disabili non spariranno
Il progetto delle Ffs per il rinnovo della stazione di Giubiasco volto a eliminare le barriere architettoniche, «non garantisce l’accesso diretto e autonomo ai treni, come stabilisce la Legge sui disabili». Secondo Marzio Proietti, direttore di ‘inclusione andicap ticino’, «di fatto il progetto non raggiungerà il suo scopo principale». Dopo diversi colloqui con le Ferrovie federali, che non hanno portato a soluzioni condivise, l’ente di pubblica utilità che difende i diritti delle persone con disabilità si vede dunque costretto a contestare il progetto: «A questo punto la nostra intenzione è quella di presentare un’opposizione», afferma Proietti a ‘laRegione’.
Pochi giorni fa le Ffs hanno presentato una domanda di permesso di progettazione per il rinnovo della stazione di Giubiasco. Lo scopo, si legge nel documento, è quello di realizzare “percorsi che permettono l’accesso diretto e autonomo ai convogli ferroviari anche da parte di viaggiatori a mobilità ridotta”. In particolare sono previsti l’innalzamento dei due marciapiedi centrali per permettere di accedere senza dislivello ai treni a pianale ribassato e una nuova rampa di accesso al sottopasso pedonale “con pendenza adeguata”, si legge nella domanda di progettazione. L’innalzamento dei marciapiedi è «sicuramente qualcosa di positivo», rileva il direttore di inclusione andicap ticino, precisando tuttavia che questo intervento non servirà a molto se le difficoltà per arrivarci non saranno eliminate. Infatti, la “pendenza adeguata” sarebbe del 12%, ciò che rende «impossibile percorrerla per una persona in sedia a rotelle, senza un aiuto esterno». E lo stesso vale per le rampe di accesso ai binari. Insomma, «per garantire un accesso autonomo ai treni, la pendenza dovrebbe essere del 6%, ma questo significherebbe dover raddoppiare la lunghezza delle rampe e ciò non è previsto». L’ente di pubblica utilità auspica quindi che le Ffs «trovino una soluzione», perché il progetto attuale «non rispetta il diritto all’autonomia delle persone con disabilità. Si tratterebbe dunque di un investimento di 12 milioni di franchi che tuttavia non servirebbe a raggiungere l’obiettivo dichiarato».
Ma quale potrebbe essere quindi una soluzione? «L’installazione di ascensori – annota Proietti – permetterebbe di superare le difficoltà di accesso ai binari per persone con difficoltà motorie, ma anche per anziani o per genitori con una carrozzina». Ovviamente in questo caso i costi salirebbero, ma il risultato sarebbe che «da un lato si renderebbe effettivamente autonomo l’accesso ai convogli e dall’altro si invoglierebbero le persone a utilizzare ulteriormente il trasporto pubblico». E questo investendo tutto sommato «una cifra ragionevole: per il rinnovo della stazione di Losanna le Ffs prevedono di spendere 1,3 miliardi di franchi. Pur tenendo conto del minor numero di passeggeri che prendono il treno a Giubiasco, l’investimento previsto è in proporzione tre volte inferiore rispetto a quello di Losanna», sottolinea il direttore di inclusione andicap ticino, secondo cui vi è dunque ancora «margine di manovra».
Proietti ricorda poi che la stazione di Giubiasco resta comunque una delle più frequentate in Ticino: «Serve un agglomerato urbano di circa 15mila abitanti e giornalmente ci sono tra le 5’000 e le 6’000 persone che prendono il treno». Il quartiere di Bellinzona è inoltre «sede di fondazioni, associazioni o enti che offrono servizi rivolti a persone anziane, con disabilità o giovani. Solo per quanto riguarda il nostro ente, sono molte le persone che si recano da noi per fruire dei nostri servizi». Ma non solo: a Giubiasco «vi sono anche le sedi della Scuola specializzata per le professioni sanitarie e sociali oppure quella dell’Istituto delle scuole speciali cantonale per il Sopraceneri». Senza poi dimenticare che «il Cantone e la Città di Bellinzona prevedono un importante investimento per il futuro nodo intermodale alla stazione di Giubiasco. L’intenzione è quindi quella di facilitare ulteriormente l’accesso al trasporto pubblico. Accesso che deve però essere garantito a tutti».
Per tutti questi motivi inclusione andicap ticino contesta il progetto presentato dalle Ffs, in particolare perché non risponde realmente agli obiettivi dichiarati e non rispetta la Legge sui disabili. Legge che mira a “impedire, ridurre o eliminare gli svantaggi nei confronti dei disabili”, precisando che “vi è svantaggio nell’accesso a una costruzione, a un impianto, a un alloggio, a un’infrastruttura o a un veicolo dei trasporti pubblici, quando questi sono concepiti in modo tale che l’accesso da parte dei disabili risulti impossibile o difficile”. «Queste considerazioni le abbiamo presentate alle Ffs già nel 2020, chiedendo di modificare il progetto. Tuttavia, pur essendo sempre stati disponibili a trovare un compromesso, al momento non sembra esserci alcuna volontà di cercare una soluzione alternativa per migliorare l’accessibilità della struttura. Presenteremo quindi un’opposizione: pur comprendendo le difficoltà tecniche e finanziarie, il progetto come è stato presentato non ha senso, perché non raggiunge il suo obiettivo», conclude Proietti.