Premio Spitzer all’istituto musicale Hmi per il progetto con la scuola del villaggio Neve Shalom dove convivono pacificamente ebrei e palestinesi
Il suo nome in italiano è ‘Oasi di pace’. Si tratta del villaggio Neve Shalom - Wahat as-Salam creato nel 1972 congiuntamente da ebrei e arabi palestinesi, i cui membri sono impegnati nel lavoro di educazione per la pace, l’uguaglianza e la comprensione fra le due popolazioni. In occasione della Giornata della memoria che ricorre domani, i ragazzi della Hmi, Scuola moderna di musica di Bellinzona, hanno suonato per i giovani della scuola in Israele alcuni brani. L’evento, con premiazione e quattro intermezzi musicali suonati dagli allievi, si è tenuto questo pomeriggio nella sala del Consiglio comunale di Bellinzona. «La musica permette di avvicinare i popoli e le culture del mondo», ha evidenziato Diego Erba, presidente della giuria del premio Spitzer, consegnando il riconoscimento alla scuola. «Il miglior vaccino contro i conflitti è la scuola, l’educazione e la cultura», ha aggiunto. Particolarmente apprezzata è stata la collaborazione a distanza, con una realtà poco conosciuta con cui è stato veicolato un messaggio di pace e fratellanza. Ma anche il fatto che i giovani e i docenti abbiano lavorato al progetto nel loro tempo libero e fuori dall’orario scolastico.
Nel corso dell’evento, Giulia Ceccutti, membro dell’associazione amici di Neve Shalom Italia in collegamento streaming ha illustrato il modello di convivenza rappresentato dal villaggio e ha dialogato Samah Salaime, direttrice delle istituzioni educative della scuola e due ragazzi della scuola del villaggio tramite una videochiamata. È emerso come il villaggio sia la prova di come due popoli diversi possano vivere insieme cercando di risolvere i loro problemi con rispetto e tolleranza. Il villaggio, a metà strada tra Tel Aviv e Gerusalemme, è il solo abitato in cui ebrei e palestinesi (cristiani e musulmani) convivono educando comunitariamente i loro figli nelle lingue e nelle culture araba e ebraica, mantenendo in vita un Centro di educazione alla pace. Attualmente vi vivono 76 famiglie equamente suddivise tra ebrei e arabi. Due allievi della Hmi hanno chiesto in videochiamata ai loro coetanei come fanno a scuola a comunicare tra loro dato che vi sono delle differenze linguistiche. «A scuola impariamo sia l’ebraico che l’arabo, studiamo e giochiamo in entrambe le lingue», ha risposto un ragazzo che ha anche spiegato che in aula hanno due maestre, una per ogni lingua e ognuna parla agli allievi nella sua lingua madre. Dal canto suo, la direttrice ha evidenziato come sia lungo il percorso verso la pace: «Un percorso che si impara dalla nostra nascita fino alla morte», ha affermato facendo notare che per vivere bene insieme e favorire la convivenza tra due popoli diversi l’educazione è fondamentale.
Dopo questo scambio tra i giovani, undici allievi e un insegnante della Hmi hanno suonato due brani dedicati ai ragazzi della scuola. Il primo brano suonato è stato “Volta la carta” di Fabrizio De André, scritto nel 1978, il secondo è stato un pezzo del 2019 “La luna e la gatta” di Takagi e Ketra. Dopodiché anche cinque allievi più grandi accompagnati da un insegnante si sono esibiti con due brani, tra cui una composizione personale di uno dei chitarristi del gruppo. Renato Milanesio, docente di piano della Hmi, ha spiegato che la scuola propone annualmente dei progetti culturali. L’idea di coinvolgere i ragazzi della scuola di musica e quelli in Israele è stata un’idea di Roberto Ghini, morto un anno fa, da tempo molto vicino alla Hmi. Nel 2018 Ghini e sua moglie avevano avviato i contatti con la scuola di Neve Shalom, un progetto culminato con l’evento di oggi pomeriggio, che avrebbe dovuto tenersi l’anno scorso ma che è stato rinviato a causa della pandemia. Il premio conferito alla scuola, ha evidenziato Moreno Bernasconi, presidente della Fondazione Federica Spitzer, intende valorizzare il ponte che è stato creato dalla Hmi con la scuola in Israele.
Il progetto ha favorito lo sviluppo di una sinergia tra realtà scolastiche e associative del territorio, coinvolgendo oltre alla Scuola di musica anche il Club Unesco Ticino e alcuni ragazzi della scuola media di Ambrì che hanno lavorato sul tema con la docente Katia Senjic. I ragazzi di una classe di prima media hanno letto delle poesie scritte da loro sul tema della pace, della fratellanza e della solidarietà. Il sindaco di Bellinzona Mario Branda ha espresso entusiasmo riguardo al progetto e ha ringraziato a nome della Città ma anche da parte della popolazione, la Fondazione Spitzer, la scuola di musica Hmi e la Scuola media di Ambrì per essere riuscite a celebrare nella giusta maniera la Giornata della memoria. «L’esperienza del villaggio in Israele è un piccola goccia nel mare ma dimostra come sia possibile vivere in un modo diverso, senza conflitti», ha concluso il sindaco.