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Lupo in alta Valle, la Società agricola Bleniese scrive al CdS

Gli allevatori lamentano carenze nella comunicazione e sollecitano un incontro per definire una strategia da adottare in caso di presenza del predatore

18 gennaio 2022
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L’avvistamento di tre lupi nei pressi di alcune abitazioni di Olivone lo scorso 12 dicembre aveva generato una certa inquietudine tra gli abitanti dell’alta Valle di Blenio. All’inizio di gennaio due esemplari si erano fatti vedere anche vicino a una casa situata sulla strada cantonale, poco prima del paese di Campo Blenio. Come ci conferma il sindaco di Blenio Claudia Boschetti-Straub oltre a questi due episodi non sono più stati registrati ulteriori avvistamenti. Dal canto suo Tiziano Putelli, capo dell’Ufficio cantonale caccia e pesca, ribadisce che le zone abitate non sono l’habitat ideale per il predatore. In dicembre gli esemplari si erano abbassati, spingendosi fino al fondovalle, seguendo la selvaggina scesa di quota in cerca di cibo a causa della neve; ora, in assenza di altre precipitazioni, la selvaggina resta in quota e di conseguenza nemmeno il lupo si abbassa più sul fondovalle a predare.

Le anomale visite da parte del lupo hanno particolarmente preoccupato – e l’allerta rimane alta – la Società agricola Bleniese che nelle scorse settimane ha scritto al Consiglio di Stato per sollecitare un incontro al quale sono stati invitati a prendere parte anche i Comuni di Blenio, Acquarossa e Serravalle. Tra i punti critici sollevati nella lettera vi è la comunicazione considerata lacunosa: con la richiesta in particolare di un miglior coordinamento tra l’Ufficio caccia e pesca e la Sezione dell’agricoltura per un’informazione più puntuale e trasparente verso gli agricoltori e i Comuni interessati. «Negli ultimi casi di avvistamento del lupo nell’alta valle ci siamo resi conto che l’informazione è stata carente», rileva Luigi Arcioni, presidente della Società agricola Bleniese che raggruppa una settantina di aziende con animali. «Vorremmo anche capire come muoverci in futuro visto che questi episodi di avvistamento del lupo tenderanno a ripetersi sempre più frequentemente e capire che strategia intenderà adottare il Cantone per affrontare questi casi e sostenere gli agricoltori», aggiunge.

Informazione da migliorare

Dal 2016 è attivo un sistema di allerta della Sezione dell’agricoltura che via sms avverte gli allevatori iscritti in caso di attacco da parte di grandi predatori. «Purtroppo questo sistema non è sempre stato efficace», osserva Arcioni evidenziando che in prossimità di aziende agricole sono stati ritrovati dei cervi morti quasi certamente vittime del lupo: «Su aspetti di questo tipo ci piacerebbe venire informati direttamente, ma così finora non è stato». Inoltre, fa presente il nostro interlocutore, a seguito della posa delle fototrappole da parte dell’Ucp e del monitoraggio serale e notturno «abbiamo faticato a sapere se ci sono stati altri avvistamenti o meno». L’auspicio ribadito è dunque quello di un’informazione più efficace, tempestiva e puntuale. D’altronde il lupo non preoccupa soltanto gli allevatori di pecore e capre ma anche chi possiede bestiame più grosso: «Se le vacche nutrici vengono spaventate dalla sua presenza iniziano a scappare e a correre rischiando di cadere in qualche burrone», sottolinea il presidente della Società agricola Bleniese.

Chiesto più supporto

La richiesta è anche quella di maggior supporto agli agricoltori riguardo al sistema di protezione da adottare: «Ci vengono dati dei consigli ma necessitiamo di indicazioni più precise in modo da trovare una soluzione definitiva, praticabile e sostenibile che ci permetta di salvaguardare i nostri animali da reddito». Tuttavia spesso, evidenzia Arcioni, né la sorveglianza, né i cani da protezione e le recinzioni sono sufficienti a tenere lontano il grande predatore. Oltre a maggior supporto, per gli agricoltori è importante poter contare anche su un sostegno finanziario per la partecipazione ai costi. «Gli agricoltori non devono essere lasciati a sé stessi», conclude Arcioni.

In occasione della seduta del 20 dicembre, ricordiamo, il Consiglio comunale di Blenio aveva approvato una risoluzione con cui esprimeva solidarietà all’agricoltura (“settore economico di primaria importanza” che “soffre maggiormente la presenza di lupi”), al turismo e alla popolazione, preoccupata per la situazione.