Pandemia e futuro sviluppo della Città al centro dei discorsi della cerimonia di fine anno. Premiati Roberto Pasotti, Nicola Fumagalli e Claudio Bassetti
Le note della filarmonica di Monte Carasso-Sementina diretta dal maestro Paolo Cervetti hanno di certo portano emozione all’interno del Teatro Sociale. Quell’emozione che in occasione della consueta cerimonia per lo scambio degli auguri organizzata dalla Città di Bellinzona è stata al centro del discorso del vicepresidente del Consiglio comunale Alberto Casari: «Siamo in un momento della storia in cui un piccolo virus, ma letale, è riuscito a diminuire la capacità di provarle, ciò di cui noi esseri umani abbiamo tanto bisogno. L’impossibilità di avere dei momenti di aggregazione, di abbracciare le persone a noi più care, di far giocare i nostri ragazzi a scuola». Ma in attesa di tempi migliori che possano far riassaporare a pieno queste sensazioni, oggi Bellinzona ha già degli elementi in grado di emozionare, ha detto Casari riferendosi ai grandi progetti avviati o portati a termine dalla Città. Come il nascente Parco fluviale, il comparto Officine da progettare e costruire, la prevista nuova fermata della ferrovia in Piazza Indipendenza e la nuova sede degli istituti di ricerca Irb e Ior. Proprio l’inaugurazione di quest’ultima struttura avvenuta a fine novembre «ha segnato un nuovo corso e l’idea di sviluppo della nostra Città che moltissimo ha investito in questo ambito, ma è anche emblematica dell’importanza delle sfide che attendono la nostra società in campo medico-scientifico, basti pensare all’attuale pandemia e ai suoi effetti», ha dal canto suo affermato Mario Branda, ancora in isolamento dopo la positività al Covid-19 e quindi collegato via streaming. «Un pensiero di riconoscenza va quindi anche ai ricercatori che con la loro opera instancabile e la loro curiosità, si adoperano per approfondire ancora e sempre le conoscenze dell’uomo sui meccanismi che sorreggono la vita, ma anche sulla malattia e sul dolore che accompagnano la nostra esistenza. Un impegno incessante e interminabile – ha aggiunto Branda –, ma che ha l’immensa capacità di alimentare la nostra speranza». Il sindaco ha poi ricordato il compianto architetto Aurelio Galfetti (scomparso lo scorso 5 dicembre) il quale ha disegnato la nuova casa di Irb e Ior in Via Chiesa. «Con la sua opera e il suo genio ha notevolmente contribuito a rendere più bella e interessante la nostra Città. Si pensi anche alla ristrutturazione di Castelgrande, al complesso del bagno pubblico e ad altri edifici pubblici e privati».
«Con l’aggregazione Bellinzona sta dimostrando le potenzialità di un grande Comune e sta giocando bene le sue carte: altre regioni di questo Cantone devono fare un passo simile, perché più avremo Poli forti e più il Ticino potrà guardare al futuro con positività», ha affermato Manuele Bertoli. Il presidente del Consiglio di Stato ha poi parlato di pandemia, dando un messaggio di speranza. «Siamo tutti stanchi e stufi, ma non dimentichiamoci che siamo stati capaci, e lo saremo anche nei prossimi mesi, di trovare le risorse per far fronte a questo momento difficile. Sono certo che saremo noi a vincere, non il virus».
Spazio poi alle onorificenze conferite alle personalità che hanno tenuto alto il nome di Bellinzona in Ticino, in Svizzera e addirittura in ambito internazionale. A cominciare da Fra Roberto Pasotti (assente per motivi di salute), vincitore del Premio al merito culturale per la ricca e apprezzata opera artistica che spazia dai disegni alle vetrate, dai mosaici ai graffiti. Nato a Bellinzona nel 1933, inizia a dipingere nel 1954 in concomitanza con l’entrata nell’Ordine dei Cappuccini. Autodidatta, ha frequentato lo studio dell’artista luganese Filippo Boldini, mentre a Basilea ha ricevuto l’insegnamento di Hans Stocker per la tecnica delle vetrate. Dal 1966 è responsabile del Convento del Bigorio, dove si occupa del Centro sociale, religioso e culturale.
In ambito sportivo si è invece distinto il giovane Nicola Fumagalli, ostacolista del Gruppo atletica Bellinzona (Gab) che dopo un 2020 sfortunato contraddistinto da un infortunio si è preso le sue rivincite nel 2021. Oltre ad aver partecipato ai Campionati europei U20 disputati a Tallinn, il 19enne si è laureato campione svizzero sui 110 metri ostacoli e ha stabilito, sulla stessa distanza, il record ticinese. «Dietro a questo premio – ha detto il classe 2002 – c’è tutto il percorso che ho fatto negli ultimi due anni, dall’infortunio fino ai risultati di quest’anno che hanno ancora più valore. Ringrazio il Gab e i miei allenatori, perché chiaramente senza di loro non sarei qui».
Il Premio speciale al merito è andato al professor Claudio Bassetti per la sua vita dedicata alla cura, alla ricerca e all’insegnamento per quanto riguarda le malattie neurologiche. Cresciuto sul viale Stazione a Bellinzona, oggi è direttore del Dipartimento di neurologia e decano della Facoltà di medicina all’Università di Berna, nonché presidente dell’Accademia europea di neurologia. Dal 2009 al 2011 è stato direttore del Cardiocentro della Svizzera italiana. «Questo premio mi onora profondamente. Insieme a mia moglie, la neurologia è la mia fedele compagna da 30 anni. Le malattie neurologiche quali ictus, demenza, cefalea ed epilessia rappresentano un problema di sanità pubblica, perché oggi colpiscono una persona su tre, sono la prima causa di disabilità e la seconda causa di decesso nel mondo. Il mio sogno nel cassetto è quello di lanciare, in collaborazione con l’Accademia europea di neurologia, una strategia di salute cerebrale per promuovere nella nostra società una prevenzione sistematica delle malattie neurologiche».