L’atteso documento sarà presentato il 7 dicembre: indicherà l’aggiornamento dell’investimento, il numero di dipendenti, le mansioni e i convogli trattati
Sarà presentato a giorni l’atteso Piano industriale delle nuove Officine di manutenzione che le Ffs intendono realizzare a Castione entro il 2026. Lo comunicano le Ferrovie interpellate dalla ‘Regione’. Il documento da loro elaborato verrà esposto martedì 7 dicembre a Bellinzona in occasione della riunione della Piattaforma di dialogo, coordinata da Franz Steinegger, cui aderiscono le Ffs medesime, il Consiglio di Stato, i rappresentanti delle maestranze (Commissione del personale estesa ai sindacati Sev, Unia e Transfair); saranno presenti all’incontro una delegazione governativa, una municipale di Bellinzona e una del Comune di Arbedo-Castione. Per le Ffs ci saranno il responsabile generale della manutenzione Daniel Moraschetti, la direttrice delle Ferrovie per la regione Sud Roberta Cattaneo e il direttore dello stabilimento cittadino Francesco Giampà.
Il Piano industriale – più volte annunciato negli ultimi due anni ma fino ad oggi mai presentato se non con delle indicazioni di massima insufficienti a comprendere i dettagli – dovrebbe indicare quali lavorazioni verrebbero eseguite in quello che le Ferrovie indicano come il più moderno stabilimento di manutenzione ferroviaria d’Europa, quali mansioni sono previste, per quali profili professionali, su quali convogli, quante unità lavorative sono necessarie e come verrebbe formato il personale. Non da ultimo in piano influirà sull’investimento finanziario globale.
Nel frattempo, spiegano ancora le Ffs, è avanzata la progettazione di massima affidata al Consorzio Al Galett con a capo lo studio Orsi & Associati di Bellinzona. Dal canto suo il Tribunale amministrativo federale di San Gallo, dove sono pendenti diversi ricorsi contro la riservazione d’area fatta dalle Ffs a Castione, ha concluso la raccolta di tutte le informazioni e dei pareri delle parti, ed è pertanto pronto a emanare la sentenza che sarebbe a sua volta impugnabile al Tribunale federale. Non si conoscono tuttavia le tempistiche del Taf.
Fra i dipendenti non mancano preoccupazioni a fronte delle rassicurazioni giunte negli ultimi due anni dalle Ffs sul fatto che non sono previsti licenziamenti tra gli attuali 450 operai (di cui una parte interinali). Preoccupazione chiaramente percepita dalla Commissione del personale nell’ambito degli abituali contatti e incontri svolti nei reparti. A sua volta, in un videomessaggio trasmesso nei giorni scorsi, il direttore Giampà invita a non dare troppo peso alle voci pessimistiche e dicendosi fiducioso ribadisce che non vi saranno licenziamenti.
Stando alle indicazioni fornite lo scorso aprile in occasione dell’ultima Piattaforma di dialogo, il Piano industriale dovrà essere sottoposto per approvazione al Consiglio di amministrazione delle Ffs; la Commissione del personale (Cope) aveva allora chiesto di poter essere consultata affinché si alleghino al documento le sue osservazioni scritte, la cui elaborazione richiederebbe qualche settimana di tempo. «Ma fino ad oggi – rileva il coordinatore della Cope, Ivan Cozzaglio – nessun documento ci è stato sottoposto né siamo stati consultati. Questa modalità ci delude e preoccupa e se sarà il caso siamo pronti a far sentire la nostra voce».
Sempre la scorsa primavera le Ffs indicavano che a Castione verrebbero in futuro impiegate almeno 300 unità a tempo pieno, e non 200-230 come indicato in precedenza. Ma anche su questo la Cope non ha conferme, se non qualche indicazione secondo cui il livello indicato verrebbe sì raggiunto ma solo dal 2030. Parimenti l’investimento stimato inizialmente di 360 milioni dovrebbe lievitare a 400. I profili professionali richiesti saranno in linea con l’elevato contenuto tecnologico dei moderni elettrotreni da sottoporre a manutenzione pesante, ciò che si rispecchierà anche nella formazione sia del personale già diplomato, sia degli apprendisti nell’arco di un percorso orientato anche verso le scuole tecniche superiori e l’ingegneria. A Castione s’inserirà peraltro anche il centro di competenza per la formazione degli apprendisti gestito da Login per conto di Ffs, con una sessantina di posti che si aggiungeranno ai 300.