Il Plr di Bellinzona sprona il Municipio a voler autorizzare l’edizione 2022 del Rabadan nelle modalità più consone alla situazione attuale
“Inutile nascondere che il Carnevale a Bellinzona ci sarà comunque, ovunque e a qualsiasi orario. Bisogna capire se la città lo vuole subire e rincorrere, oppure autorizzare e gestire nelle modalità più consone alla situazione attuale”. Con un comunicato firmato dal presidente sezionale Marco Nobile, il Plr di Bellinzona prende posizione sulle valutazioni in corso dell’Esecutivo turrito in merito all’edizione 2022 del Rabadan. Municipio, ricordiamo, che si è preso tempo fino a lunedì per ponderare tutti gli scenari in gioco di fronte alla possibilità di una quarta ondata di contagi da coronavirus durante il prossimo inverno. Dal canto suo la Società Rabadan chiede di poter organizzare quantomeno il corteo della domenica e almeno due o tre serate con accesso controllato. Pur comprendendo “le difficoltà di una parte del Municipio (che auspichiamo essere numericamente ridotta) nell’immaginare oggi l’evento che forse più di tutti contraddistingue Bellinzona”, il Plr cittadino “ritiene sarebbe deludente” non poter organizzare l’edizione 2022. “A maggior ragione – si legge nel comunicato – se pensiamo che l’anno prossimo saranno ormai passati due anni dallo scoppio della pandemia, con la quale nel frattempo si è imparato a convivere, gestire, e per cui vi sono tutta una serie di soluzioni messe in atto a un livello ben superiore, che anche in questo caso portano l’autorità cantonale preposta ad autorizzare il ‘grande evento’ in questione. Un preciso piano in tal senso è stato elaborato dalla società Rabadan e presentato agli organi preposti che lo hanno accettato”, sottolinea la sezione, che si chiede “quale sia la differenza tra assistere stipati a una partita di hockey in curva e ballare fino all’alba in un capannone o in un esercizio pubblico e partecipare al fantastico corteo domenicale, per di più all’aperto e su un’estensione di quasi un chilometro”. La sezione attacca infine chi all’interno del Municipio sarebbe scettico: “Dopo due anni di pandemia deve arrivare il momento in cui si cerchi di uscirne e tornare il più possibile alla normalità, fatta sì di accorgimenti e certificati vari e necessari, ma senza pregiudicare sani momenti di svago di cui la popolazione ha pure e legittimamente bisogno. Il Plr Bellinzona non è minimamente disposto a pensare di rimanerci a causa di limiti perfettamente superabili, ma che sono in realtà la scusa per nascondere la volontà di spegnere definitivamente Bellinzona, invero già sin troppo assopita”.