Rispondendo all’Mps, il Consiglio di Stato informa della richiesta di nuovi elementi che potrebbero portare a provvedimenti immediati o a breve termine
Quali passi hanno intrapreso il medico cantonale e il Dipartimento della sanità e della socialità dopo essere entrati in possesso della lettera anonima con la quale un gruppo di dipendenti dell’Istituto leventinese per anziani ha segnalato situazioni da loro ritenute problematiche nella gestione delle case di riposo di Faido, Giornico e Prato Leventina? “Dopo una prima risposta da parte della Delegazione consortile, dalla quale non scaturivano elementi tali da giustificare un intervento immediato, gli Uffici preposti hanno chiesto ulteriori approfondimenti”, risponde il Consiglio di Stato alla domanda contenuta nell’interpellanza dell’Mps, rendendo noto che “i nuovi elementi raccolti permetteranno di effettuare le verifiche del caso sugli aspetti sollevati nella lettera anonima e negli articoli di stampa, ad esempio la gestione dei turni e il carico di lavoro del personale, le modalità di comunicazione interna, i casi di malattia e dimissioni di collaboratori o episodi di comportamenti inappropriati”. Il Dss ci vuole dunque vedere chiaro e sottolinea che “questi approfondimenti potranno eventualmente portare all’adozione di provvedimenti richiesti dalla situazione (immediati o a medio termine)”.
A fine agosto, ricordiamo, la lettera anonima era stata inviata anche alla Direzione e alla Delegazione consortile dell’Istituto, e in seguito pure ai sindacati Ocst e Vpod che hanno poi deciso di mobilitarsi. A metà ottobre è stato creato un gruppo di lavoro (formato da rappresentanti della Delegazione consortile, della Commissione del personale e dei sindacati) finalizzato a fare piena luce sulla vicenda e a valutare eventuali misure. La Commissione interna del personale ha nel frattempo chiesto ai dipendenti di esporre situazioni da loro ritenute problematiche nella gestione della struttura, degli ospiti e delle risorse umane.