Ha deciso di non ricorrere al Tribunale federale la ditta esclusa dall’aggiudicazione mancando il titolo di gerente
Via libera definitivo all’utilizzo dell’albergo Alpina di Airolo come struttura per il vitto e l’alloggio degli operai impiegati sull’arco dei prossimi dieci anni nel grande cantiere avviato per realizzare il secondo tubo autostradale sotto il Gottardo e successivamente risanare il fondovalle riordinando lo svincolo e coprendo parzialmente un chilometro di autostrada. Come conferma alla ‘Regione’ il legale della ditta ticinese che contestava l’aggiudicazione dell’appalto da 10,5 milioni al gruppo airolese Valbianca per la gestione di vitto e alloggio operai nell’ex hotel, la vertenza non proseguirà davanti al Tribunale federale con un nuovo ricorso dopo quello respinto in prima battuta il 24 settembre dal Tribunale amministrativo federale (Taf). Il ricorrente, letta quella sentenza, la ritiene infatti non arbitraria e sufficientemente motivata in tutti i punti da lei sollevati, ciò che riduce al lumicino la possibilità di spuntarla davanti alla massima istanza giudiziaria elvetica. Diventa perciò a tutti gli effetti valida l’aggiudicazione a favore del gruppo Valbianca (che già gestisce gli impianti di risalita e la ristorazione a Pesciüm) decisa nei mesi scorsi dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) che a sua volta ha già firmato un contratto d’affitto decennale (a un canone annuo di 290’750 franchi) con il Comune divenuto proprietario dell’immobile avendolo comprato nel 2019 per 3,7 milioni da privati. Il Taf, ricordiamo, aveva stabilito che pur essendo la proposta economica della ricorrente la migliore in assoluto (9,5 milioni contro i 10,5 di Valbianca e i 15 delle altre tre concorrenti), la sua offerta non poteva essere ritenuta valida mancando il requisito del titolo di gerente riconosciuto in Ticino per la persona incaricata appunto di gestire il settore esercentesco delle maestranze.