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Aprire di più il Bagno pubblico? Costa molto ma c’è un’ipotesi

Bellinzona Sport ha avviato un piano per aumentare l’uso delle strutture, vasche esterne incluse coinvolgendo Turrita Nuoto e Otr e guardando Oltralpe

La piscina olimpionica del Bagno pubblico di Bellinzona (Ti-Press)
28 ottobre 2021
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Estendere l’apertura del Bagno pubblico di Bellinzona al mese di settembre? ‘Mission impossible’ ripete stagione dopo stagione il Municipio rispondendo a reiterate sollecitazioni. Ma qualcosa potrebbe forse cambiare (il condizionale è d’obbligo) stando alle spiegazioni del municipale Fabio Käppeli, capodicastero Finanze, fornite martedì sera in Consiglio comunale rispondendo a un’interpellanza dei Verdi che sollecitava il prolungamento della stagione balneare oltre il 5 settembre approfittando del bel tempo e delle temperature miti. Negli ultimi anni – questa la premessa degli ambientalisti – il Comune ha investito tanto per risanare il Bagno pubblico che tuttavia sta progressivamente perdendo parecchie entrate rispetto ai tempi d’oro quando i turisti provenivano persino da Oltreconfine. Da qui la domanda: quale strategia intende attuare il Municipio per ridare slancio a una struttura in perdita di velocità? Quali investimenti e iniziative sono prevedibili? Käppeli allargando la riflessione a tutte le infrastrutture sportive di proprietà comunale ha detto che l’Ente autonomo Bellinzona Sport, responsabile della loro gestione, «ha avviato un piano per il loro sviluppo strategico, Bagno pubblico compreso. Infatti sta già discutendo l’opportunità di promuoverlo ulteriormente coinvolgendo l’Organizzazione turistica regionale e la società Turrita Nuoto. Scopo delle valutazioni di carattere strategico appena avviate è identificare eventuali opportunità che permetterebbero di rendere le entrate di Bellinzona Sport meno dipendenti dal Bagno pubblico».

Idea abbozzata

Una di queste, come avevamo spiegato lo scorso 11 maggio intervistando il direttore dell’ente Andrea Laffranchini e il direttore dell’Otr Juri Clericetti, è quella di spingere sulla promozione Oltralpe di Bellinzona come località ideale per campi d’allenamento. Il riferimento era tutto per la rinnovata pista di atletica dello Stadio comunale utilizzata, verso Pasqua, da quattro team confederati che vi hanno svolto soggiorni sportivi di più giorni; idem le ragazze della staffetta rossocrociata 4x100 e 4x400 che insieme allo staff tecnico della Nazionale di atletica hanno tenuto sessioni d’allenamento in vista dei Mondiali organizzati in Polonia a maggio. Un contributo in tal senso lo dà storicamente anche la pista di ghiaccio al Centro sportivo, scelta da alcune importanti squadre dell’Est per gli allenamenti estivi. Anche il Bagno pubblico potrebbe inserirsi in questa logica? «L’idea è stata per il momento solo abbozzata e le riflessioni sono all’inizio, ma è già qualcosa», spiega alla ‘Regione’ Juri Clericetti. Concretamente, «si tratta di verificare se vi siano società di nuoto svizzero-tedesche e romande interessate a svolgere in settembre campi d’allenamento nella piscina olimpionica di 50 metri presente al Bagno pubblico. Una verifica di questo tipo andrebbe fatta con l’aiuto della società Turrita Nuoto», che a sua volta potrebbe voler allenarsi all’esterno un po’ più a lungo. «Approfittando di questa sinergia e delle sue conoscenze e contatti – prosegue Clericetti – si potrebbero interpellare in modo mirato sodalizi potenzialmente interessati, evitando così dispendiose e infruttuose ricerche a random. Come Otr, se veramente si andrà in questa direzione, sarebbe nostro compito anche elaborare pacchetti turistici affinché la permanenza delle squadre conosca pure momenti collaterali di svago nella regione e le sue valli».

Fare i conti con i costi (salati)

A monte tuttavia si pone un problema di non poco conto. Che è quello dei costi aggiuntivi preventivabili per tenere aperto il Bagno pubblico quando, parallelamente, è già accessibile la piscina coperta al vicino Centro sportivo. Un impegno oltremodo oneroso, ha ribadito l’altra sera in Consiglio comunale Fabio Käppeli: «Il costo supplementare di un’apertura in contemporanea delle due piscine si quantifica in 106’719 franchi al mese. Va inoltre considerato l’aspetto logistico che implicherebbe un aumento del personale considerando quattro bagnini, quattro custodi e due cassiere supplementari». La prova arriva dal 2017 – ha specificato il municipale – quando il Bagno pubblico era rimasto aperto fino al 24 settembre ma a causa di lavori di manutenzione in corso alla piscina coperta: «Quel mese di settembre la struttura esterna ha fatto registrare incassi per 2’627 franchi a fronte di costi aggiuntivi, rispetto a un’apertura della piscina coperta, pari a 85’368 franchi, di cui circa 30’000 di energia». Stesse proporzioni negli anni 2015 (apertura fino al 15 settembre con incassi per 2’789 franchi), 2016 (apertura fino all’11 settembre con incassi per 8’349 franchi); 2018 (apertura fino al 9 settembre con incassi per 1’575 franchi) e il 2019 (apertura fino all’8 settembre con incassi per 4’124 franchi). Ciò che induce l’esecutivo a concludere che «l’affluenza e gli incassi non giustificano un’apertura del Bagno pubblico oltre l’avvio dell’anno scolastico. Bellinzona Sport ritiene infatti irresponsabile pensare di spendere 3’557 franchi al giorno per dare l’accesso a pochi utenti. E d’altronde un’eventuale apertura solo durante i fine settimana non cambierebbe queste proporzioni. Non da ultimo – ha concluso Käppeli – le attività da parte delle società sportive, come per esempio corsi di nuoto, hydrobike e acquagym, riprendono con l’apertura della piscina coperta; attività che non potrebbero svolgersi all’esterno», anche considerando l’incertezza meteorologica.

Atletica, tennis, hockey, corsa d’orientamento...

Cifre che potrebbero dunque annichilire qualsiasi buona intenzione. Il direttore dell’Otr ne è cosciente: «Ovviamente un’operazione del genere dovrebbe reggere finanziariamente. Questo considerando quanto potrebbero spendere le società di nuoto ospiti, che quasi certamente da sole non coprirebbero tutti i costi, e di conseguenza quanto sarebbe disposto a pagare il Comune. Vero è che una presenza aggiuntiva di questo tipo – termina Clericetti – produrrebbe ricadute positive in ambito turistico. Insomma, ci stiamo pensando anche in virtù dei campi d’allenamento di atletica leggera organizzati al Comunale grazie al Galà dei Castelli che fa da attrattore e alle due società cittadine molto attive con i giovani. Idem nel tennis continuando a coinvolgere il Tc Bellinzona e nell’hockey dove si potrebbe fare ancora meglio. Pensando al resto del territorio, un buon esempio è quanto sta maturando con l’Associazione sportiva ticinese corsa d’orientamento nell’ambito di una gara nazionale prevista in agosto a Campra: evento che rappresenta un punto di partenza per la promozione turistica e agonistica che ne seguirà, sempre nell’ottica di portare qui più campi d’allenamento».

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