Consegnata la petizione che chiede al Gran Consiglio di rivalutare il progetto. Preoccupano i tre anni di ‘transizione’ nei prefabbricati
Sospendere l’analisi del messaggio governativo (richiesta di un credito di franchi 8,9 milioni) per la realizzazione della sede provvisoria, e avviare immediatamente una discussione che coinvolga gli studenti e i docenti per apportare miglioramenti qualitativi e quantitativi che possano permettere di migliorare il progetto della sede provvisoria. Con queste specifiche richieste è stata consegnata, oggi pomeriggio a Palazzo delle Orsoline, la petizione sottoscritta da 548 allievi (su un totale di circa 800) del Liceo di Bellinzona. Circa tre quarti dell’istituto si schiera dunque contro il progetto elaborato dalla Sezione cantonale della logistica che prevede la realizzazione di una sede provvisoria, che accoglierà gli studenti per circa tre anni, per nel frattempo permettere la ristrutturazione e l’ampliamento dell’attuale sede che da lungo tempo ormai versa in condizioni non più accettabili ed è fortemente sottodimensionata (l’inaugurazione è prevista per l’anno scolastico 2025-2026).
Come già emerso durante l’assemblea degli studenti dello scorso 6 ottobre, ciò che preoccupa la maggior parte degli allievi – rappresentati oggi in Piazza Governo da Giacomo Orelli e Benjamin Del Don – è la fase di ‘transizione’ all’interno della struttura composta da aule prefabbricate. “L’analisi e la riflessione sulle planimetrie messe a disposizione – si legge nel testo della petizione chiamata ‘Vogliamo spazi adeguati, per studiare e vivere la nostra vita di studenti e studentesse’ – permettono di arrivare alla conclusione che la gestione degli spazi negli stabili prefabbricati risulta essere disastrosa e assolutamente inadeguata a ospitare un organico di quasi 800 allievi e un centinaio di docenti”. Il comitato si sofferma in particolare sugli spazi comuni previsti nella sede provvisoria: “Le planimetrie dicono che potranno ospitare un numero massimo di circa 250 persone (in 340 mq di spazio), a fronte (conviene ripeterlo nuovamente) di 800 studenti iscritti. Quest’unico dato dovrebbe far ripensare all’intera gestione del progetto dei prefabbricati (ancor più dopo l’esperienza pandemica!): evidentemente è fisicamente impensabile credere di poter accogliere (specialmente in inverno, come si è detto) l’intero corpo studentesco in uno spazio di simili dimensioni”.
Quanto alla decisione di ristrutturare l’attuale sede, per il comitato – che si allinea in grandi linee alle critiche sollevate dal Movimento per il socialismo attraverso interpellanze e prese di posizione – “è contestabile sia dal punto di vista architettonico che da quello finanziario. Il costo complessivo (per la ristrutturazione e gli adeguamenti, senza tener conto delle strutture provvisorie durante i lavori) sarà di gran lunga superiore, ad esempio, al rifacimento ex novo del Liceo di Mendrisio, che conta solo una cinquantina di allievi in meno della nostra sede”.
Orelli e Del Don sono stati accolti dal presidente del Gran Consiglio Nicola Pini e dal segretario generale Tiziano Veronelli, i quali hanno preso in consegna le firme. La petizione, ha detto Pini agli studenti, sarà portata all’attenzione della Commissione della gestione incaricata di stilare il rapporto accompagnante il messaggio sul quale il Parlamento dovrà esprimersi nei prossimi mesi.
L’approvazione del credito permetterebbe di proseguire la progettazione del nuovo liceo e di inoltrare la relativa richiesta di credito di costruzione al Parlamento prevista entro metà del 2022. L’investimento complessivo (sede provvisoria, ristrutturazione e ampliamento dell’attuale edificio) si aggira attorno ai 42,8 milioni di franchi.