Bellinzona: dalla Commissione della Gestione appello affinché il teatro cittadino si correli maggiormente con l’offerta turistica e aggiorni il sito
È giunto il momento che il Teatro Sociale esca dal suo guscio dorato e diventi a tutti gli effetti un tassello dell’offerta culturale e in particolare anche turistica di Bellinzona. Questo il sunto della rapporto della Commissione della Gestione del Consiglio comunale (relatore Tiziano Zanetti, Plr) sul mandato di prestazione di 490’000 franchi fra la Città e l’Ente autonomo di diritto comunale Bellinzona Teatro per l’anno 2021/22 (dal 1° settembre 2021 al 31 agosto 2022). Dopo le recenti critiche espresse specialmente dal gruppo Lega/Udc al momento di valutare il consuntivo 2020, la Gestione ha incontrato in audizione il direttore Gianfranco Helbling. Partendo dagli aspetti di natura finanziaria, e per capire quali siano stati gli sforzi per supportare l’attività culturale anche tramite sponsorizzazioni, è stato richiesto un documento contenente tutti gli enti e associazioni che sostengono il Teatro. Risulta che globalmente le sponsorizzazioni ammontano a 240’000 franchi annui e provengono in gran parte dall’Azienda multiservizi di Bellinzona (75’000), da enti pubblici quali Cantone e Confederazione, nonché da fondazioni diverse. Su questo aspetto la Gestione si chiede “se non sia il caso di esplorare anche altre piste, pur riconoscendo la difficoltà nella ricerca, anche considerando il particolare periodo, coinvolgendo nei progetti culturali anche gruppi o ditte private”.
I commissari hanno poi la sensazione che su un paio di aspetti il Teatro Sociale sia rimasto al palo: per il sito internet “sensazione unanime è che potrebbe essere rivisto affinché diventi maggiormente coinvolgente e attrattivo”. Da qui l’invito affinché se ne accresca l’efficacia. “Medesima sensazione” riguarda l’inserimento della programmazione culturale nella rete dell’attività turistica della Città. Se da una parte l’attrattiva turistica cittadina negli ultimi anni “è cresciuta con una migliore valorizzazione dei castelli e all’apertura dell’Infopoint in pieno centro storico, consentendo una moderna e ottimizzata promozione a ogni livello andando ad aggiungersi al buon lavoro dell’Organizzazione turistica regionale che ha consentito un miglioramento generale riguardante la divulgazione; dall’altra il Teatro Sociale sembrerebbe sia stato in disparte non approfittando di queste iniziative”. La commissione lo reputa “un peccato, perché il Sociale potrebbe rappresentare un ulteriore fiore all’occhiello da promuovere oltre la regione bellinzonese, proprio sfruttando le diverse opportunità nate”. Tutto ciò con l’obiettivo di “rendere sempre più compartecipe la cittadinanza e i fruitori della struttura culturale”. L’invito a migliorare la visibilità del Teatro Sociale, con tanto di esposizione in fase di consuntivo, è dunque rivolto al direttore ma anche al Municipio, sollecitato a “esplicitare la sua visione politica e il ruolo culturale e turistico che vorrebbe che il Teatro svolgesse”.
In soldoni, le stagioni 2018-19 e 2019-20 di Bellinzona Teatro si sono chiuse con lievi utili; l’esercizio 2020-21 con un pareggio; idem il preventivo 21/22 con costi e ricavi pari a 1,19 milioni. Lo scenario di una forte recrudescenza della pandemia che porta a drastiche riduzioni del numero di spettatori ammessi in sala o a chiusure prolungate dei luoghi di spettacolo, annota il Municipio nel messaggio sottoposto al Cc, “appare meno probabile che nella stagione precedente”. Come dimostrano le passate due stagioni, Bellinzona Teatro fra annullamenti e riprogrammazioni con spettacoli di minore impatto “ha mantenuto un certo equilibrio nei conti”. L’incognita maggiore è data da un’eventuale limitazione del numero massimo di spettatori ammessi in sala a una cifra tale per cui sia possibile mantenere la programmazione prevista ma risultino penalizzati al botteghino gli spettacoli con il potenziale per avere un grosso seguito di pubblico che in tempi normali potrebbe arrivare al tutto esaurito. Concretamente, se per esempio una limitazione del numero di spettatori ammessi in sala a due terzi della capienza dovesse venire applicata per tutta la prossima stagione, vi sarebbero minor entrate di circa 20-30mila franchi rispetto a quanto preventivato.