Bellinzonese

In palestra a Castione senza certificato Covid

Il centro Gimnasium intende creare un’apposita sala a circuito con attrezzi. Il titolare: "Cerchiamo soluzioni per permettere a tutti di tenersi in forma"

(Ti-Press)
13 settembre 2021
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In palestra senza certificato Covid. Da oggi non è più possibile, eppure sembra non essere così per tutti. Sta facendo discutere una comunicazione diramata dal centro fitness Gimnasium di Castione che proprio questa mattina ha informato che l’accesso al centro è possibile senza pass. “La sicurezza e il benessere dei nostri soci sono al centro di ogni nostra azione e la nostra struttura è dotata di un piano di protezione scrupoloso”, si legge in una e-mail intitolata “Accesso al Gimnasium senza pass” diramata dalla struttura. Per questo motivo, spiega la palestra, “ci siamo attivati per riuscire ad accogliere nel nostro centro e alle nostre attività tutte le persone che lo desiderano, indiscriminatamente”. Il centro fa presente inoltre che per partecipare ai corsi di gruppo non sarà necessario alcun pass. “Ci stiamo organizzando in modo che anche l’accesso alla sala fitness sia possibile a chi non ha il certificato e dovremmo potervi aggiornare già domani”. Il centro informa anche che aggiungerà dei servizi in modo da poter offrire delle alternative per chi non ha un pass e non intende effettuare dei test. La struttura tiene a evidenziare che la “prevenzione e promozione della salute attraverso il movimento e lo stile di vita sano sono la nostra professione, ci impegniamo quotidianamente per stimolare il maggior numero di persone a muoversi e migliorare il proprio stile di vita”. La comunicazione si chiude con due frasi evidenziate: “Gli effetti salutari di un’attività fisica regolare sono molteplici e fondamentali. È quindi importante che a tutti sia garantito il diritto di fare movimento in sicurezza”.

Interpellato dalla ‘Regione’ Jürg Heim, titolare del centro fitness e di salute Gimnasium spiega che per accedere alla sala fitness il decreto prevede effettivamente un certificato Covid «ma ci sono strutture che hanno anche altre offerte, come nel nostro caso. Per cui, a seconda dell’offerta è possibile accedere senza certificato, basti pensare ai corsi di gruppo con partecipazione regolare degli stessi partecipanti», fa presente. Chiediamo dunque al nostro interlocutore in che modo si stanno organizzando per consentire l’accesso alla sala fitness senza certificato. «Abbiamo la fortuna di avere ben 7 sale e l’idea è di creare un’apposita sala a circuito con attrezzi, con gruppi di massimo 30 persone che frequentano regolarmente lo stesso gruppo, per poter permettere alle persone che vogliono mantenersi in salute di poter comunque frequentare il centro», spiega. Facciamo notare che gli attrezzi vengono toccati da diverse persone. «Nei centri membri della Federazione svizzera dei centri fitness e di salute da sempre abbiamo dei disinfettanti a disposizione e norme d’igiene superiori a praticamente tutti gli altri settori economici, quindi l’igiene è garantita», risponde il titolare della struttura, spiegando che la volontà è quella di non discriminare nessuno. «Non vogliamo creare intolleranza tra chi ha scelto di sottoporsi al vaccino, che di fatto è una sostanza sperimentale, e chi no», aggiunge. La soluzione individuata potrebbe però apparire come una sorta di escamotage facciamo notare… «No, assolutamente, noi cerchiamo soluzioni che possano permettere a tutte le persone di tenersi in forma e ritengo che questo sia un diritto legittimo di ogni persona». Chiediamo al nostro interlocutore se non teme che altri titolari di palestre, una volta letta l’e-mail intitolata “Accesso senza pass” inviata dal suo centro, possano sentirsi infastiditi da quella che potrebbe apparire come concorrenza sleale. «Noi non lo facciamo per rubare clienti ad altri centri, al contrario, rischiamo di creare addirittura qualche polemica tra i nostri abbonati, infatti ho già ricevuto un’e-mail da una nostra cliente che richiede un rimborso dell’abbonamento perché voleva che l’accesso al centro fosse consentito solo a persone vaccinate», risponde.

‘Categoria discriminata’

La Federazione svizzera dei centri fitness e di salute, di cui Jürg Heim è delegato, è del parere che con l’obbligatorietà del pass Covid per l’accesso ai centri fitness la categoria venga discriminata. «È una misura che corrisponde a una chiusura parziale della nostra attività, perché c’è una parte della popolazione che non vuole sottoporsi al vaccino e tamponi, ma anche circa 200'000 persone in Svizzera che non possono per motivi di salute. I centri ricevono infatti delle disdette di abbonamento da parte di chi non è vaccinato o che non vuole esserlo», rileva Heim, che tiene a far presente che i centri fitness non sono fonte di contagio. «Anzi, il nostro settore contribuisce a una riduzione delle ospedalizzazioni e il Consiglio federale dovrebbe considerare quest’aspetto», conclude.